teatro e filosofia
Persino Moliere si accosta alla tragedia, ma si diede in toto alla tradizione comica. Ne fu in altri termini interprete totale. Era cosciente della storicità del teatro e al tempo stesso quest'ultimo, al suo dire, consentiva agli uomini di scoprire se stessi. Filosofia storia politica sono alla base di tutti i lavori; queste discipline sono la vita dell'uomo e rappresentano motivi sulla scena.
Tutte le opere teatrali muovono, ripetono la vita dell'individuo e fanno parte di una concezione, di un'etica e di un credo di vita. E l'ancorarsi al tempo fa l'opera drammatica estremamente pulsante per poi ridurla a mero spettacolo. Non è svago il teatro ma vuole partecipazione per cui lo spettatore impegna la sua umanità e si scorge diverso da come era prima. Nel settecento anche il teatro svolse meditazioni in modo critico e la borghesia tendeva a sostituire l'aristocrazia nel sociale senza fantasticare, come affermava Gozzi, dietro l'impossibile. Dunque impegno intellettuale nello spirito del teatro. In Italia Goldoni riunisce le classi tradizionalmente divise completando cosi'il teatro del rinascimento e ne annunciava uno nuovo.Il teatro diventava, dunque messaggio. Già Diderot desiderava portare sul palcoscenico società e suoi rapporti con gli individui e nel nome di Shakespeare segna il nuovo teatro europeo.