Mi presento
Ciao, utilizzo questo post per presentarmi, e raccontarvi la mia storia... noiosa spero non sia.
Son di Milano, nato 40 anni fa, nell'epoca di "Mila e shiro", "Holly e benji" e Cristina D'Avena.
Son sempre stato appassionato di universo e matematica, a 3 anni sapevo contare fino a piu' infinito, e nella mia infanzia ho sempre ripudiato il calcio e gli sport di gruppo. Ho giocato a tennis, mi piaceva nuotare. Volevo fare l'astronauta, o il capitano d'alto mare o la guardia alpina.
Quando ho avuto il mio primo amiga 500, all'eta' di 13 anni, mi sono appassionato di informatica. Ho scoperto il BASICS, e ho cominciato a sviluppare un gioco con grafica 2D, una sorta di escape room game, dove l'obiettivo era scappare da una navicella nello spazio, passando da una stanza all'altra.
Negli anni successivi, ho scoperto da autodidatta tutto cio' che era legato all'informatica. L'epoca dei personal computer, il networking, i sistemi operativi, windows 95, la prima installazione di red hat da 8 o piu' dischetti non ricordo. A scuola vivevo nel bullying con insulti quotidiani (non ho mai pensato a suicidarmi anche se si' ho pensato a volte di fare una strage, ma non avevo mitragliette sparse in casa come i ragazzi texani oggi); i voti erano discreti, e intanto il mondo avanzava, l'arrivo della lega, gli accordi evidenti tra governo e mafia, berlusconi al potere e la sinistra venduta, la new economy del 1998, l'entrata nell'euro.
Ho avuto la mia compagnia nella zona, bravi ragazzi. Ho trovato amici a cui sono legato ancora oggi. Le prime ragazze sono arrivate in ritardo, rispetto ai miei coetanei, ma sono arrivate..
Terminate le superiori, tutti i professori mi consigliarono di iscrivermi a ingegneria.
Ho frequentato il politecnico di Milano, pero' nei weekend lavoravo come commesso in un negozio in centro, dove ho imparato pian piano a parlare con le persone, a vestirmi e a seguire un po' le mode, e a capire che non mi piaceva dedicarmi solo al computer, volevo avere anche una vita come tutte le altre persone. Ero sempre combattuto tra il dedicarmi totalmente a studio e concentrazione, e il vivere una vita normale.
Disgrazie familiari nelle quali non entro nel merito, e decidiamo io e mio padre di affittare una stanza in casa a un amico di amici, un signore di 50 e tanti anni, che chiamero' Zeta. Con lui ho scoperto l'hashish, e ho scoperto come venderlo.
Nel 2004 il mio primo viaggio, in India. Con Zeta, un mese zaino in spalla, in posti in cui probabilmente nessun turista aveva mai messo piede. Viaggi di 4a classe, un viaggio sopra il tetto di un treno, cose un po' fuori dal mondo, tempo di monsoni e di villaggi allagati, vita nell'acqua, pulizia di rinoceronti con la scopa.
Ritorno a casa, e continuano intanto le avventure al lavoro come commesso, le prime lotte sindacali, i primi diritti persi. E l'avventura all'universita', compiti a volte copiati, a volte materie studiate per mesi e mesi. Mi appassiono ovviamente i corsi di informatica e di matematica, nei quali eccello.
Viaggio da solo per la prima volta nel 2005, in messico, con solo uno zaino. 15 giorni, in ostello. Nessuno li' sa niente di me, del mio passato, un'esperienza unica. Scopro la differenza tra le ragazze latinoamericane e le europee. Quei 15 giorni rappresentano un'avventura incredibile, fino a tornare alla normalita' al rientro in italia. Vissi un sogno. Una bolla nella vita. Una piccola vita nella vita.
Arriva la fine dell'universita', e capisco che non voglio essere ingegnere. Termino l'ultimo esame, torno a casa, e prima di sapere il risultato, decido di cercarmi un lavoro.
La sera stessa, mi contattano, e il giorno dopo vado al colloquio direttamente con il cliente. TelecomItalia, nella struttura segreta, nel top, nel SoC. Mega video wall, postazioni personalizzate avanzate, tutto in parque', entrata con lettore di retina, la fantascienza divenuta realta'.
I miei colleghi sapevano entrare in un computer in pochi secondi, quasi tutti erano dell'ex tiger team. Virus e lotta ai virus, gestione dei dns nazionali, attacchi informatici dalla cina al vaticano. Bellssimo, unico problema lo stipendio veramente basso.. che non mi permetteva di andare a vivere da solo. E altro problema, si doveva passare la vita davanti allo schermo del PC. Non esisteva altro. Persone che passavano piu' tempo con IDA che con altre persone. "IDA pro is my girfriend" e' un sign di una mail che ricordo del tempo, e che mi spaventava non poco.
Avevo passato l'ultimo esame senza accorgermene, ma nonostante i crediti sufficienti, la tesi ormai era caduta nell'oblio.
Pochi mesi dopo, cerco un altro lavoro, e mi contattano per andare a vodafone. Lascio telecom, e mi sposto per uno stipendio decente.
Passano gli anni, cresce lo stipendio, crescono le responsabilita', Imparo il ksh e a lavorare in una grande azienda. A vodafone, risulto uno dei migliori, tenicamente parlando, in tutta operation. Mi fanno far riunioni con alti manager e mi fan seguire progetti in task forces specializzate.
Pero' quella bolla di vita diversa, il viaggio in messico, non si cancella dalla mia mente. Resta sempre li', il sapere che esistono altre possibilita' di vita che non sono legate al lavorare, al fare soldi, a diventare manager, a crescere professionalmente, a far corsi di specializzazione, all'arrivare in orario, al comprarsi una macchina bella. Sono anni combattuti.
Arriva cosi', il 2012, quasi 9 anni fa. E decido di fare il grande passo, molto istintivamente.. mi licenzio, lascio la ragazza, e dopo qualche settimana, senza troppa organizzazione, parto con uno zaino in spalla, e ritorno in Messico, perche' il biglietto aereo costava poco. Una sorta di fuga dalla realta'. Arrivo in un ostello a cancun, comincio a fare il volontario e a lavare i bagni, potevo dormire gratis e avevo praticamente tutto il giorno libero. Spiaggia, feste, distaccamento dalla vita precedente. Comincio a sbiascicare le prime 10 parole in spagnolo. Lascio cancun e vado a holbox.
Li' entro in contatto con me stesso, tanto profondamente che ritengo l'esperienza sull'isola unica nella mia vita, anche se in questo momento mi fa male pensare a cio' per colpa di avvenimenti successivi. La giornata tipo era dedicata solo a vivere. Sveglia, spiaggia, amici, procurarsi cibo, nuotare 10km per raggiungere barche di pescatori che ci regalavano un pesce, uno snapper una cernia o a volte una platessa, mettersi il pesce nel costume e ritornare a riva, accendere un fuoco, cuocere il pesce, mangiare, raccogliere un cocco e cercare di aprirlo, vedere il tramonto sul mare, uccidere zanzare, andare a dormire.
Dopo 6 mesi sull'isola, scade il maledetto permesso di soggiorno. E decido di continuare il viaggio, verso sud. Lacrima, sveglia mattino presto, lascio gli amici senza svegliarli, torno sulla terraferma che mi sentivo di caprio in "the island" quando torna a bangkok, bus, e next step. Merida, qualche giorno. Conosco una ragazza bellissima in un museo, di cui ora non ricordo il nome. Valladolid, cenotes. Conosco Pakal un artigiano che mi insegna a lavorare il metallo, e a far orecchini. Compro delle pinze da artigiano, e filo di alpaca. Conosco Ben, appassionato di fotografia, che mi segue ovunque vada reputandomi un "viaggiatore molto esperto" (oggi e' fotografo per Ngeo, grande Ben)... Verso sud, palenque. Arrivo in un camping, mi fermo qualche settimana sotto alle rovine, esplorazioni nella giungla, posti segreti, scimmie urlatrici, funghetti allucinogeni, un ragazzo italiano di bari che erano 4 anni che viveva senza scarpe, mi insegna il maledetto macrame'.
Poi San Cristobal de las casas, mi fermo li quasi un mese, compro ambra e imparo a tagliarla e a pulirla e renderla brillante, chiedendo ad altri artigiani informazioni e partecipando alla vita degli artigiani viaggiatori.
Arrivo in Guatemala, ormai con il permesso messicano scaduto da un paio di mesi.. Girovago tra atitlan e guatemala city per un tempo, rinuncio a tutto cio' che e' extra. Niente fumo, niente alcohol, niente vestiti, solo acqua, ostelli economici, o persone che ti ospitano, quasi sempre pranzo e cena di lenticchie e riso e fagioli: qualsiasi centesimo risparmiato voleva dire poter continuare il viaggio piu' a lungo. E tutto era innecessario, a parte cibo e acqua. Provo a vendere gli orecchini da me fatti nelle ultime settimane.. Ma niente, mi mancava il Messico, l'isola.
Decido di tornare indietro, prendo un autobus a caso verso nord, e sbuco a tapachula, nel sud del chiapas. Cerco l'hotel piu' economico della citta', chiedo informazioni e mi ci accompagna una ragazza hondurena molto sexy e carina che viveva li' con il suo ragazzo.. Mi racconta che il suo ragazzo e' violento, le consiglio di lasciarlo finche' e' in tempo, lascio lo zaino, e vado a vedere la citta'.
Nel centro, nella piazza centrale, decine di faretti che erano occhi tutti puntati su di me.. vedo dei faretti speciali, ingenui, illuminati, e mi avvicino a conoscere questa ragazza che per me era la piu' bella che avessi visto fino ad allora. Erano 8 mesi che ero in giro, era il 01 novembre del 2012.. purtroppo non dimentichero' mai piu' questa data anche se vorrei... e da li' e' cambiata nuovamente la mia vita.
Negli anni a seguire di cui non voglio parlare ho continuato a seguire i miei sogni, con lei, fino a quando lei dopo avermi fatto tornare normale secondo il mondo, ha deciso di continuare a seguire i miei sogni da sola, di rubarmi i miei sogni di viaggi e di artigianato, e sparire e viaggiare con un francese belloccio.
Ora odio tutto cio' che e' legato al viaggiare, all'amore, al macrame', all'artigianato, allo yoga, e soprattutto alla francia. Ora odio la vita e soprattutto lei e tutto cio' che me la ricorda.
Essere lasciati dopo anni fatti di sogni costruiti da zero, dopo aver visto 1400 albe sul mare che ti svegliavano la mattina nel letto in una torre, dopo aver avuto successo nel mondo e fuori, dopo aver vissuto una vita o piu' che molti sognano soltanto di vivere, dopo aver avuto un ostello che in pochi mesi era il numero uno del centro america costruito da zero senza avere quasi nessuna esperienza di ostelli, dopo aver conosciuto migliaia di storie diverse, di persone di tutto il mondo, e comunque sentirsi sempre speciale, dopo aver realizzato i propri sogni sempre, dopo aver lottato per la liberta' e averla ottenuta piu' di chiunque altro abbia conosciuto, dopo aver cambiato l'idea sul matrimonio ed aver accettato di sposarsi, dopo un solo anno di matrimonio, l'essere lasciati oltretutto in un momento in cui il mondo si ferma per un virus, ti risbatte quotidianamente sulla terra come se fossi carne da macello buttata per terra in mezzo al sangue, e ti strappa le viscere, ti sviscera dalle interiora. Ti lascia senza possibilita' di pensare, per mesi. E il virus ti lascia senza possibilita' di ricostruirti anche se vuoi. Anche quando le energie appaiono per un momento, il virus te le stronca. E neanche stare oggi con una ragazza strafiga ti da' gioia, neanche il btc a 40k. Solo pensare al passato al prima dell'altra e alle avventure da giovane ti rasserena. Manca la voglia, tutta. Resta voglia solo di lamentarsi e di rimpiangere. Sperando che si il tempo faccia dimenticare, come dicono tutti, anche se io non sono tutti, e in questo momento mi sento nessuno.
Uso questa blockchain per salvare nella storia questo sfogo.
Ma senza voglia di approfondirlo ulteriormente, fino a quando non ne saro' pronto,
fino a quando non ritrovero' la lucidita' persa.
Ciao @dany1980, complimenti per il tuo post introduttivo, molto appassionante.
La tua è una vita davvero avventurosa e credo che avrai ancora tante cose da raccontarci.
Mi dispiace per il brutto periodo, magari il blog può essere un modo per superarlo o almeno per affrontarlo.
Un grande benvenuto!
Girolamo
Il racconto della tua vita è davvero appassionante e mi sembra che tu abbia capacità di scrittura ottime. Te la butto lì, come suggerimento per la ripartenza: scrivi un romanzo a riguardo, che può essere totalmente autobiografico o con parti più "colorate". A me la scrittura ha aiutato molto durante il lockdown per superare il momento difficile, ti capisco perfettamente dato che il virus è la conseguente distruzione dell'economia sono capitate anche per me nel momento peggiore, ma mai mollare. Se una strada si chiude significa che non era quella giusta, e che è arrivato il momento di cercarne un'altra.
Un grosso in bocca al lupo e un ancora più grande benvenuto nella community.
Vero Franco, hai ragione...@dany1980 ha uno stile un po’ alla Bukowski, anche per le vicende che racconta e le ambientazioni in cui si svolgono.
L’idea del libro è azzeccatissima.
Io quando l'ho letto mi sono appassionato subito e ho immaginato già il libro diviso in capitoli... Forza @dany1980, a questo punto hai già due lettori assicurati! :D
Suvvia....la vita è bella! Sempre e comunque.
Buon ritorno su Steemit.
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@girolamomarotta
Italy Country Representative 🇮🇹