Caos ovunque - Chaos everywhere [MULTILANGUAGE]

Qualche settimana fa ci siamo risvegliati scossi da una notizia, potenzialmente in grado di dare l'avvio definitivo ad un nuovo conflitto mondiale: il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, avrebbe autorizzato l'invio di missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense in Ucraina, con lo scopo di utilizzarli nel conflitto con la Russia.

Proprio il "nonnetto" con buona probabilità affetto da demenza senile, giudicato non affidabile per concorrere ad un altro mandato alla Casa Bianca, tanto da essere sostituito all'ultimo momento, si era preso la briga, secondo i giornali, di trascinare il mondo verso l'apocalisse, senza che nessuno cercasse apparentemente di farlo ragionare.

I media di mezzo mondo sembravano anzi non porsi il problema e addirittura applaudire ad una decisione storica, che avrebbe, secondo molti, spostato l'asse del conflitto a favore dell'Ucraina e delle forze Nato che la appoggiano.

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Peccato che, una volta ancora, le cose non siano andate come ce le hanno vendute. I missili utilizzati dall'Ucraina contro obiettivi russi in realtà non erano quelli statunitensi, ma di fabbricazione inglese, e allo stato attuale delle cose hanno prodotto soltanto danni limitati, venendo regolarmente intercettati.

Semplicemente Biden non avrebbe potuto prendere da solo una decisione simile, senza prima interpellare il congresso e il ministro della difesa. Si è trattato verosimilmente di una gigantesca invenzione giornalistica, promossa perlopiù da ambienti che con ogni evidenza non vedono l'ora che questa guerra scoppi davvero.

E che il partito della guerra stia effettivamente spingendo forte sull'acceleratore sembra un fatto acclarato, guardando al caos che un po' in tutte le parti del mondo è scoppiato in maniera prepotente.

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In Corea del Sud il presidente Yoon Suk Yeol ha diramato poche ore fa l'applicazione della legge marziale per presunte minacce provenienti dalla Corea del Nord, ma il parlamento e i cittadini si sono ribellati, costringendolo a tornare sui suoi passi.

In Romania sono state annullate le elezioni che avevano portato il candidato di estrema destra Calin Georgescu al ballottaggio per l'elezione a primo ministro. La Corte costituzionale rumena ha parlato di non meglio precisate ingerenze provenienti dalla Russia e ha così deciso di far ripartire da capo l'intero processo elettorale.

In Siria le forze anti-governative hanno preso il controllo di Damasco e rovesciato di fatto il regime di Assad senza trovare apparentemente alcuna opposizione. Insomma, ovunque ci si giri il mondo sembra attraversato dal caos.

Secondo molti, si tratta del tentativo disperato di un partito trasversale che vuole fortemente lo scoppio di una guerra, che a corto di tempo, prima dell'insediamento del nuovo presidente degli USA, Donald Trump , previsto per il 20 gennaio, si sta dimenando come una bestia ferita, colpendo qua e là.

Strategia ben mirata o semplici casualità? Ma soprattutto, ce la faremo a resistere?

Statemi bene, alla prossima!