Italia, due squadre nelle finali europee (e potevano essere tre) - Italy, two teams in the European finals (and it could have been three)

Due italiane, due tedesche, una greca e una spagnola. No, non è l'inizio di una di quelle barzellette che andavano tanto di moda qualche decennio addietro, nelle quali i nostri connazionali si distinguevano sempre in astuzia rispetto ai compagni di sventura provenienti da altri Paesi, ma il quadro geografico delle finaliste delle tre coppe europee.

Vista sotto quest'ottica e considerando il primo posto stagionale nel ranking UEFA dell'Italia (che ha regalato un'ulteriore squadra alla prossima Champions League), nonché il secondo assoluto, alle spalle solo dell'Inghilterra, peraltro senza rappresentanti in finale, il quadro generale sembrerebbe già un successo.

Qualcuno potrebbe essere portato a pensare che gli anni bui, in cui il calcio italiano era comprimario in Europa, sono ormai alle spalle, ma al di là dei numeri la vera cartina di tornasole dello stato di salute di un movimento non può che rimanere l'andamento all'interno della competizione principale, nella quale le nostre hanno fallito venendo eliminate tutte agli ottavi di finale o ai gironi.

_{A sinistra, il capitano dell'Inter, Lautaro Martinez. Erjonallaraj, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Tuttavia, se il livello della Champions League sembra ad oggi ancora troppo alto per il nostro calcio, l'Europa di riserva ci vede da tre stagioni finalmente protagonisti. Il movimento tricolore ha compiuto quello switch necessario, già operato in passato da altre federazioni che da sempre ci inseguono nel ranking, per comprendere che se la frutta matura ai rami più alti è irraggiungibile, occorre cominciare a riempirsi la pancia con quella che sta sotto.

E così siamo arrivati a sfiorare, un po' come accaduto l'anno passato, l'avverarsi in Europa League di una finale tutta italiana. La Roma doveva recuperare il pesante 0-2 subito all'andata per mano dei neo campioni di Germania del Bayer Leverkusen e fino a dieci minuti dal novantesimo l'impresa era clamorosamente riuscita.

Con una gara giocata quasi in stile Massimiliano Allegri, al quale l'allenatore giallorosso Daniele De Rossi ha candidamente ammesso di aver chiesto consiglio, la Roma ha evitato di buttarsi scriteriatamente in avanti, continuando a dare per tutto il primo tempo grande importanza al fatto di non prendere quel goal che avrebbe verosimilmente trasformato la serata in un incubo.

Con un po' di fortuna e due calci di rigore trasformati dal "trasformato" Paredes, alla BayArena è sembrato di rivivere quel Real Madrid-Juventus del 2018, in cui i bianconeri, sconfitti 0-3 in casa, andarono clamorosamente vicini a raggiungere i tempi supplementari nella gara di ritorno che si disputò al Bernabeu.

In quell'occasione, a sparigliare le carte ci pensò l'arbitro inglese Micheal Oliver, concedendo un generoso calcio rigore ai padroni di casa; ieri, è toccato all'uscita a vuoto di Svilar, su azione di calcio d'angolo, e alla faccia di Gianluca Mancini, colpita casualmente dal pallone che beffardo si è insaccato all'interno della porta giallorossa.

Nella continuazione della favola più bella della loro storia calcistica, i tedeschi sono riusciti anche a raggiungere il pari nel finale, allungando così la propria striscia di imbattibilità, salita a 49 partite. E' il record del nuovo millennio, che potrebbe puntare, con quattro gare rimanenti (due di Bundesliga, la finale della Coppa di Germania e la finale di Europa League), non solo alla stagione perfetta, ma anche ad insidiare l'anno prossimo il record europeo assoluto detenuto dal Celtic, con 62 gare senza sconfitta.

Insomma, una squadra destinata a diventare in qualche modo "storica", che gioca un calcio di intensità pazzesca. La sensazione è che il Leverkusen possa segnare ogni qualvolta punta la porta avversaria, ma non è solo il modo di stare in campo che spaventa. Molti calciatori della rosa, sotto la cura Xabi Alonso, hanno compiuto dei miglioramenti tecnici impressionanti e le geometrie, orchestrate da un superbo Xhaka (ieri partita perfetta), riescono alla perfezione a trovare sempre l'uomo libero.

La difesa avversaria non fa in tempo a cercare di coprire il portatore di palla che un compagno è già pronto a ricevere il passaggio in posizione ancora migliore. Signori, questo è, secondo il parere di chi vi scrive, il modo di giocare a calcio, quello che ti fa strabuzzare gli occhi e spelare le mani anche da spettatore neutrale. Xabi Alonso ha dimostrato di essere un vero "allenatore", uno che prende un gruppo, lo rafforza nelle convinzioni, lo migliora nei fondamentali e gli assegna un modo eccellente di stare in campo.

Onestamente la Roma, così come quella Juve del 2018 già citata in precedenza, pur andando vicino all'impresa non erano all'altezza dell' avversario. Ieri, come allora, a passare il turno è stata la squadra più forte, anche se aiutata forse da un pizzico di fortuna. E l'Atalanta, che pure quando in giornata ricorda un po' il Bayer Leverkusen, dovrà compiere un'impresa per uscire vincitrice dalla prima finale europea della sua storia.

La partita del Gewiss Stadium contro il Marsiglia non ha avuto storia, un po' come da pronostico. Il 3-0 finale rispecchia alla perfezione l'andamento di una gara, tenuta in mano saldamente dal primo all'ultimo minuto dalla banda di Gian Piero Gasperini, con i francesi capaci di confermare la loro scarsa temibilità lontano dalle mura amiche del Velodrome. A fine mese, nella finale di Dublino, i tedeschi saranno i naturali favoriti, ma attenzione agli stati di forma, che in venti giorni potrebbero anche mutare.

Chiudiamo con l'Europa di Serie C, ovvero la Conference League, che per il terzo anno consecutivo vedrà una squadra italiana presente alla partita decisiva. Dopo la vittoria della Roma nel 2022 e la finale persa dalla Fiorentina la scorsa stagione contro il West Ham, saranno ancora i viola a provare ad alzare al cielo di Atene, il prossimo 24 maggio, il terzo trofeo continentale per importanza.

Contro, si troveranno i "padroni di casa" dell'Olympiakos, che sebbene si giochi nello stadio dell'AEK, altra squadra cittadina, potranno sicuramente contare su un infuocato apporto di pubblico e, probabilmente, sui favori del pronostico.

Statemi bene, alla prossima!