Fenomeno ICO: negli ultimi due anni raccolti 20 Miliardi di Dollari.

in #ico6 years ago

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Un saluto a tutti,

negli ultimi tempi non si sente parlare di altro che di ICO! Praticamente domani potreste svegliarvi e scoprire che il panettiere sotto casa ha lanciato un ICO per ingrandire i suoi affari o lanciare un progetto. Siccome mi sono ripromesso di essere sempre più chiaro possibile ed usare una terminologia comprensibile a tutti, vorrei partire prima di tutto spiegando cosa significhi questo acronimo.

ICO sta per Initial Coin Offering, tradotto brutalmente sarebbe Offerta Iniziale di Moneta, che rende poco il senso di cosa realmente si nasconda dietro questo strumento. In realtà l’ICO altro non è che un finanziamento collettivo (crowfunding) non regolamentato (almeno qui da noi e nella maggior parte dei paesi del mondo). In pratica si sostiene un’iniziativa in maniera collettiva con l’acquisto di Monete virtuali, quindi tante persone riescono a mettere insieme somme enormi per finanziare dei progetti.

Nel corso degli ultimi due anni sono sorte ICO di qualsiasi genere e in ogni settore che vi possa venire in mente, al punto che da inizio 2017 ad oggi queste Initial Coin Offering hanno raccolto la cifra stratosferica di 20 Miliardi di Dollari.

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A darci l’entità di quanto queste ICO si siano diffuse è uno studio a cura dalla società di ricerca Autonomous Research, che nell’analizzare l’industria delle criptovalute, si è concentrata in particolar modo sulle ICO e su come questo settore sia regolamentato.

Secondo questo studio, chiamato “Crypto Utopia” il settore delle ICO è in rapida ascesa in quanto i dati hanno rivelato che ai 7 Miliardi di Dollari raccolti nel 2017 sono seguiti ben 12 Miliardi di Dollari del 2018, anno tra l’altro ancora in corso e che quindi farà segnare una cifra nettamente superiore a quella raccolta fino ad ora. Secondo i dati è la Blockchain di EOS la regina delle ICO, in quanto sul suo protocollo sono stati raccolti oltre 4..2 Miliardi di Dollari, oltre un terzo della cifra totaledi quest’anno. Al secondo posto, ma molto staccata si è piazzata l’applicazione di messaggistica Telegram con “solo” 1.7 Miliardi di Dollari.

Lo studio si è anche concentrato su altri aspetti delle Initial Coin Offering, rivelando che una buona parte di esse si sia rivelata solo una truffa: parliamo del 20% il che significa che una ICO su cinque si è dimostrata essere una truffa. Il dato ancora più preoccupante è che un ICO su due (parliamo del 50%!!) non è riuscita a raggiungere gli obiettivi prefissati e quindi senza i fondi necessari ad avviare i progetti non è più attiva.

Il problema principale è la pianificazione dell’Offerta e uno studio approfondito che restituisca una timeline coerente. Avere fretta nel lancio di un’ICO è controproducente, poiché il voler bruciare le tappe nel tentativo di far parte di un business in forte crescita, non fa altro che creare degli obiettivi irraggiungibili, di scarsa qualità e senza un corretto studio delle normative, affossando a lungo andare tutto il settore e facendo decrescere la fiducia degli investitori in questo strumento.

Risultato? Ad agosto i fondi raccolti dalle start-up attraverso lo strumento delle ICO hanno subito un brusco calo, attestandosi a 326 Milioni di Dollari che rappresenta il valore più basso degli ultimi 16 mesi e ben lontano dalle cifre fatte registrare in precedenza. A rivelarlo un altro studio sempre realizzato a cura della Autonomous Research.

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Se i numeri vi possono sembrare contrastanti, guardando il totale dell’anno scorso paragonato al totale di quest’anno che è quasi raddoppiato, rispetto al calo fatto segnare ad Agosto di quest’anno dove si è registrato il valore di raccolta mensile più basso degli ultimi 16 mesi, io invece incomincio a intravedere un segnale.

Infatti questo strumento di raccolta è stato prospettato come un investimento ad alta profittabilità e in parte è stato vero con le primissime ICO, successivamente si è fatta leva sulla venalità dell’essere umano e sulla cattiva abitudine di non cercare informazioni su quello su cui si sta investendo, magari agevolati dalla basse somme investite. Infatti le ICO permettono di investire somme abbastanza abbordabili e traggono il loro vantaggio dal numero di partecipanti e dal passaparola che s’ingenera tra gli utenti. Alle prime truffe seguite da progetti falliti miseramente, il tam tam della rete ha fatto si che ci fosse maggiore consapevolezza nell’affidare i propri fondi alle Initial Coin Offering, procedendo a una sorte di “selezione naturale”.

Voglio dunque pensare che l’investitore si sia fatto più furbo e abbia capito che è vero che le ICO possono essere strumenti altamente remunerativi, ma è altresì vero che il pericolo della perdita dei fondi rappresenta, come abbiamo appena visto e dati alla mano, il 50% di possibilità. Di qui il calo che secondo il mio punto di vista proseguirà nei prossimi mesi.

Un altro fattore da tenere presente e che spigherebbe in parte il calo, è il divieto imposto da alcune Nazioni all’offerta delle ICO ai propri cittadini oppure la regolamentazione imposta, che quindi opererebbe a monte una selezione dei progetti. E’ notizia recentissima che anche paesi ostili alle ICO, come la Corea del Sud, stiano per riaprire le porte a questo strumento, ma solo a patto di una stringente regolamentazione.

In conclusione, io penso che le ICO siano uno strumento meraviglioso perché permettono a tutti coloro i quali hanno dei progetti seri e ben strutturati, di raccogliere i fondi necessari per portarli avanti, cosa che senza di esso sarebbe stata impossibile. L’unico consiglio che mi sento di dare, è quello di fare attenzione a chi si affidano i propri fondi: l’ICO è un investimento e come tale va ponderato accuratamente.

Un saluto, Carlo


Fonte notizia: Cointelegraph


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