Panico Pa-Panico Pa-panico paura,

in #life7 years ago (edited)

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Ciao Amico!
Stasera, su prezioso consiglio di @nawamy che ringrazio davvero per l'idea datami, parlerò un pò della paura in varie situazioni; ho passato un pomeriggio a leggere e documentarmi e spero ne venga fuori qualcosa di buono!

Per iniziare mi soffermerò sulla paura di fallire che nasce in noi quando, dopo varie situazioni andate come non vorremmo, ci facciamo "immobilizzare" dal terrore che ogni cosa si ripeta; la domanda più ricorrente per chi si troverà in questa situazione è: <<che lo faccio a fare se tanto fallirò di nuovo?>>.
Con questo sentimento che ci pervade ci abbandoniamo contrastando la vita e cercando di non ricadere più nel baratro del fallimento, cerchiamo di lasciarci dietro le situazioni che non ci piacciono provando magari a dimenticarle, ma poi capita sempre che qualcosa o qualcuno ce le riproponga e a quel punto reagiamo con rabbia, dolore e frustrazione chiedendoci perché proprio ora che non ci pensavamo più ce lo hanno dovuto ricordare!
E' importante capire che in molti processi emotivi ciò che non guarisce lascia un segno profondo e magari, a volte, ciò che pensavamo di aver accettato era stato solo sepolto sotto montagne di rassegnazione; capita, e non so dire se è ancora peggio, di provare a dimenticare tutto e a non pensarci più.
In realtà bisognerebbe esplorare più vie e pensare che molte sono le strade da percorrere e le alternative che ci si pongono davanti, in questa maniera vivremmo il fallimento in modo meno doloroso e non ci sentiremmo frustrati (oltretutto, amico mio, è bene sapere che tutti possono sbagliare o fallire, siamo umani non macchine!); è importante prender consapevolezza di una cosa che non è possibile ed accettarla; ciò non vuol dire non provarci ed impegnarsi al massimo come bisognerebbe fare in ogni cosa ma, una volta arrivati alla conclusione che non ce la facciamo,sfruttare l'esperienza che ci servirà da maestra e considerare il fallimento come occasione in cui abbiamo imparato qualcosa; solo così non ne soffriremo e usciremo accresciuti da ogni accadimento della vita.
Facendo in questo modo, scrutando le molteplici via, dandoci varie possibilità e pensando che ci sono diversi cammini per raggiungere i nostri obiettivi e concretizzare i nostri progetti ci potremmo sorprendere di quanto vaste sono le opportunità che la vita può offrirci.

Entriamo un pò più nello specifico ed andiamo ad analizzare ad esempio la paura per gli esami che potrebbe nascere in uno studente ad esempio; che ripercussioni può avere?
Sostanzialmente sono due o fa da impulso per studiare di più ed imparare qualcosa prima dell'esame che arriverà a breve o, al contrario, inibisce la capacità di apprendimento o anche di dimostrare ciò che abbiamo imparato (quante volte è capitato che uno studente preparato si sia trovato a fare scena muta davanti al professore? A me lo ammetto raramente....Noo! Mica perché sono un genio, è che io a scuola ero proprio un somaro e tante volte facevo scena muta perché non sapevo cosa dire non avendo aperto libro! :-P).
Fin da quando siamo bambini ci viene insegnato che avere successo e dimostrarsi capaci sono cose strettamente collegate, come a voler dire che il nostro status sociale dipende dagli esami superati (vabbè non sto a dirti nemmeno che per me è una cappellata pazzesca!).
Se consideriamo, in senso lato, che l'esame sia tutte quelle situazioni in cui le nostre capacità vengono sottoposte a giudizio potremo capire come alla base del nostro timore ci sta proprio la paura che le nostre conoscenze e i nostri comportamenti vengano giudicati.
Tanto più temiamo magari di fare una brutta figura tanto più avremo paura di sostenere l'esame, va da sé che per superare questa empasse è necessario imparare a gestire in modo costruttivo tutte quelle situazioni in cui siamo sottoposti a giudizio.
Mi va anche di precisare, che comunque, quando si sostengono delle prove una certa dose di stress o nervosismo sono normali, così non fosse vorrebbe dire che non ci interessa proprio nulla di quello che stiamo andando a fare; tante volte si cerca di mascherare il tutto provando ad apparire sicuro e a nascondere la tensione senza rendersi conto che si ottiene l'effetto contrario apparendo impacciati.
Andiamo a vedere velocemente alcuni dei motivi che generano un'eccessiva paura dell'insuccesso: sicuramente al primo posto metterei una scarsa autostima e poi magari il costante bisogno di riconoscimento da parte degli altri, quando proprio perché si teme un insuccesso si tenta di evitarlo con ogni sistema e se facciamo un salto più indietro quando fin dall'infanzia le richieste fatte sono state esagerate.
Per imparare ad affrontare tutte le paure sopra elencate e tante altre ancora è necessario imparare innanzitutto a conoscerle e riconoscerle ed in seguito, in una seconda fase, imparare a gestirle nel migliore dei modi possibile.

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Voglio ora fare un salto indietro, tornare ad analizzare la paura sotto altre sfaccettature e arrivare a parlare della "paura della paura"!
Innanzitutto bisogna accettare che ognuno di noi ha un punto debole, una sua paura e tutti possiamo sempre iniziare a cambiare l'atteggiamento nei suoi confronti.
La paura va vista come un allarme che scatta in situazioni di possibile pericolo ma, ciò che il più delle volte ci immobilizza, è quella che prima ho chiamato paura della paura e cioè il timore che una situazione che in passato ci ha minacciato possa ripetersi; un esempio lampante sono gli attacchi di panico (vorrei scrivere un post anche su questo, in passato ho affrontato l'argomento su un altro blog), tutto parte dal primo episodio che è quello scatenante tutti quelli che si susseguono sono dati semplicemente dal timore di rivivere le stesse situazioni, sensazioni ed emozioni provate nell'iniziale episodio di disagio.
Le paure possono essere infinite ed ognuno può avere la sua, paura dei ragni, del futuro, del buio e mille e mille ancora, va da se pertanto, che è un sentimento soggettivo che nasce nel profondo di ognuno.
Proviamo però a pensare che la paura magari può essere utile (cosa che effettivamente è se non si scade nel patologico) e che dietro ad essa ci sia sempre una ragion d'essere; pensiamo che sia una nostra alleata che serve a mantenerci in determinati momenti nella migliore posizione di equilibrio possibile e la risposta alla domanda su come si possa fare a cancellarla sarà diversa!
Ebbene si, vincere una paura non vuol dire ne cancellarla ne tantomeno ignorarla ma bisogna approcciarsi a lei con interesse e curiosità e magari, in questo modo, si riuscirà ad ottenere qualche vantaggio.
Ora, so che potrà sembrare shockante, ma vincere una paura vuol dire accettarla,comprenderla e trasformarla: accettarla poiché è necessario riconoscere che esiste , comprenderla non nel senso di capirla ma di prenderla dentro di noi, darle la possibilità di esistere in modo da consentirle di svolgere la sua funzione e trasformarla perché attraverso di essa sono molte le cose che possiamo capire di noi, cose di cui a volte non abbiamo alcuna consapevolezza; a questo punto quando ci saremo elevati conoscendo meglio noi stessi ed avremo fatti nostri tutti quegli aspetti della vita che rifiutavamo la paura sarà vinta.

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Per concludere mi va parlare di una delle paure più gettonate, la paura del buio!
Si sa che fin dalla notte dei tempi l'oscurità ha sempre portato terrore; per i nostri antenati che vivevano a stretto contatto con la natura la notte era portatrice di pericoli (e volevo vedere te a dormire chiappette al vento col terrore di essere mangiato da una qualsiasi bestia vorace!).
Ciò che fa paura nella notte è certamente il non poter vedere cosa si ha davanti, la paura dell'ignoto!
Non sempre però la notte è vissuta male, basti pensare ai tanti artisti che in quelle ore sono più creativi o alle tante persone che sono terrorizzate dall'arrivo del mattino che porterà una nuova e terribile giornata!
A questo punto viene da pensare che un ruolo importante ha la personalità di ognuno di noi....bingo, giusto pensiero!
Chi soffre con l'arrivo della sera e viene assalito nella notte da paure spesso ingiustificate è solitamente una persona che ha il bisogno di un forte controllo sulla realtà, queste persone sono a proprio agio quando hanno tante cose da fare e la cosa difficile per loro è fermarsi, leggendo alcuni articoli oggi mi ha colpito molto una frase che recitava così....questo tipo di persone preferiscono fare piuttosto che stare.
Con "stare" si intende l'essere presenti , il fermarsi a sentire i rumori che ci sono dentro di noi e poi, un concetto a me molto caro, il vivere qui ed ora; per fare un esempio le persone che stiamo descrivendo sono quelle che mentre sono al cinema invece di godersi il film pensano a ciò che dovranno fare una volta finito lo spettacolo, quelle persone che "devo fare questo, poi questo e poi quest'altro", sono persone che vivono nell'azione futura non riuscendo a calarsi nel presente.
Si capisce bene che, a questo punto, la marea di azioni compiute durante la giornata servono per tenere a bada i propri pensieri, le proprie sensazioni e le proprie emozioni; ovviamente quando arriva la notte ed i ritmi calano vertiginosamente tutto ciò che abbiamo tentato di soffocare durante il giorno viene fuori ed ecco che emergono le paure!
Chiaro è anche il fatto che se gradualmente ci si confrontasse con la propria personalità e si riuscisse a "stare" durante il giorno, quindi a dare spazio alle insicurezze, ad imparare ad ascoltarle per poterle conoscere e, via via diventare più bravi nell'affrontarle, probabilmente la notte le paure non avrebbero bisogno di venire a farci visita!

Bene a questo punto concludo davvero, stasera eviterò di tradurre il post in inglese perché è proprio lungo e vista la mia scarsa padronanza della lingua farei più errori del solito.
Ti chiedo scusa se sono stato un pò confusionario e prolisso ma l'argomento mi affascina molto e sono andato a leggere parecchio per poterne scrivere, con la conseguenza che in testa avevo un marasma di informazioni; spero comunque possa piacere e magari risultare utile in qualche modo.
Come sempre grazie mille per esser passato di qua e ci si legge presto!

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.....Del mio meglio! Pikkio82

-Il video nell'articolo è presente su Youtube per gentile concessione dal canale Dance And Love-
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SUPERLATIVO!

Grazie mille!! Mi fate davvero arrossire, mi rende felice sentire reputare il post ben fatto! Grazie grazie grazie!!!

Grazie mille davvero, sei gentilissimo! Sono felice che sia piaciuto, è la più grande soddisfazione quando si scrive per passione, ti confesso che sono stato una giornata intera a documentarmi perchè è un post nato suggeritomi da uno dei compagni di viaggio della nostra comunity e ci tenevo fosse fatto il meglio possibile. a presto e grazie ancora!

Bella lettura bravo ;)

Grazie mille!!! Sono felice Ti sia piaciuto!

Come sempre, ho letto il tuo post con entusiasmo e mi è piaciuto molto! Sono stra-contenta che l'argomento abbia sollecitato la tua curiosità e so anche che è difficile sintetizzare tutto in un testo breve e conciso; ma tu ce l'hai fatta, almeno secondo me! Complimenti!

Mi piace molto l'idea che vincere una paura significhi accettarla,comprenderla e trasformarla, come tu stesso scrivi; spesso non riusciamo ad accettare le nostre paure, che diventano gargantueschi mostri immaginari proprio perché non affrontandole, crescono e crescono; spesso - e questo lo puntualizzi anche tu - di fronte alla paura non riusciamo neppure a muoverci, paralizzati, nel panico.
E invece la paura può essere accettata, compresa (inclusa, assimilata) e trasformata in energia positiva.

A me è capitato spesso di avere la famosa "crisi da foglio bianco", capita agli scrittori ma anche ai designer, credimi! Avevo paura e non riuscivo ad analizzare con "freddezza" il problema che avevo davanti, rimanevo basita ed incapace di fare qualcosa; la verità è che avevo paura che il "fruitore" del mio "prodotto" giudicasse non il prodotto stesso, ma me in persona!
Quando ho capito che era il prodotto l'oggetto del giudizio altrui e non la mia persona, ho fatto un passo in avanti e ho cominciato ad accettare e comprendere la paura del giudizio.

Bell'articolo, grazie di avere accettato la sfida!

Grazie mille a te per i complimenti il seguito e per avermi dato l'idea!!! Ho letto un pomeriggio e avrei potuto scrivere il doppio, magari più in là farò un secondo articolo su questo argomento! Sono felice anche che il post ti abbia dato tutti questi spunti! E' stata un pò una sfida, ma come sempre un immenso piacere visto che adoro scrivere, leggere e documentarmi qua e là e per fortuna il materiale non manca. A presto!!!!

Molto interessante! In particolare ha suscitato il mio interesse la parte riguardante la paura del buio perché è una delle prime paure a manifestarsi da bambini. Dare la possibilità di esistere ad una paura per permetterle di svolgere la sua funzione, trasformarla...questo insegna che dire ad un bambino "non devi avere paura" sono parole sprecate e controproducenti.

Beh in realtà credo che dire non devi aver paura sia sbagliato in generale perché è un meccanismo innato che serve per avvisarci del pericolo. Inoltre i meccanismi che sviluppano le paure da adulti sono diversi da quelli del bambino anche se c'è da dire che a volte le paure da "grandi" possono essere portati anche da traumi infantili. Più che dire al bambino di non aver paura lo si potrebbe rassicurare e pian piano abituarlo al buoi, magari con quelle lucine fighe per i bimbi che mandano le stelline sul soffitto. Comunque in realtà ora mi hai messo un tarlo grande; farò delle ricerche e ti faccio sapere come è meglio comportarsi; io sono un profano che ha la passione di questi argomenti e prima di scrivere legge, cerca e ricerca. Grazie mille per i complimenti e per esser passato di qua, Ti aggiorno sul discorso dei bambini!!!!

Grazie, è un argomento delicato sul quale sicuramente è stato scritto molto, sarà una ricerca interessante.