Quando siete felici, fateci caso.

in #life7 years ago

In questi ultimi giorni di schizofrenia novembrina in una città che ti succhia il tempo e le energie come Roma, mi sono ritrovata spesso a sentirmi dare questo consiglio. In forma diretta e non. Detta da un amico, letta nel feed di facebook, elogiata, esaltata, citata nel titolo di un libro.

Mi ritorna in mente un bel libretto di Francesco Piccolo intitolato, appunto, "Momenti di trascurabile felicità".
La narrazione - e l'arte del "farci caso" - di quei momenti in cui siamo felici, anche per piccole cose.

La filosofia delle piccole cose che trova spazio nel nostro mondo ordinario, abitudinario, urbano e cittadino.
La poesia delle piccole cose in un momento rubato che può non essere la rugiada mattutina sui fili d'erba di un prato descritto da Pascoli; ma può essere un raggio di sole timido che entra da una finestra socchiusa sul traffico e sul caos di una città che si risveglia.

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Nelle pagine del libro sottile si legge di attimi di quotidiana serenità e felicità data dalla coincidenza di piccole cose.
Piccoli eventi di apparentemente scontata felicità.

Per esempio, l'euforia e la sensazione di aver avuto una gran botta di cosiddetto quando arrivi sulla banchina della metro e il treno arriva subito, senza i consueti 5 minuti (che spesso diventano 10) di attesa rassegnata.

In questa giornata piovosa di quasi metà novembre (di già), in un periodo che propriamente idilliaco non può definirsi, stilo la mia settimanale lista di piccoli momenti di euforia.

Perché anche quando tutto è grigio, un sorriso ci scappa sempre.
Iniziamo.

Lunedì. La sveglia suona alle 7,15. 10 minuti politici di beata ignoranza del suono martellante del cellulare e poi mi alzo. Fuori diluvia. Vado in bagno, mi sciacquo il viso, vado in cucina a mettere su il caffè.

Inizio a pensare a cosa ci sarà da fare a lavoro. E allora mi ricordo. È lunedì e a lavoro ci vado alle 13. Posso tornare a dormire. Felicità di sapere che per un altro paio di ore almeno potrò concedermi coperte calde e lettura avida di quel romanzo che non riesco a finire.

Arriva la metro e c'è un posto libero, uno solo e nessuno che vi si siede. Tocca a me.

Pensare di aver terminato lo zucchero per preparare quei biscotti di cui hai proprio voglia ma ti scoccia uscire e ci rinunci.
Vai in cucina a preparare una tazza di tè, ed eccolo lì: zucchero nel barattolo. Ogni tanto qualcuno che non sei tu ricorda di fare la spesa. I biscotti mele e cannella sono in forno.

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Profumo di felicità.

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C'è un numero del "New Yorker" che non vuoi proprio perderti. La copertina è magnifica e ti rispecchia. Al di là del contenuto che non delude mai. Ma ci hai rinunciato, i giornalai in zona non ce l'hanno. Passi per caso a Termini, butti lo sguardo tra le riviste esposte in edicola ed eccola lì, spuntare tra il "The Economist" e il "Time". Leggi felice andando a lavoro.

Un sereno pomeriggio di un sabato di una settimana pesante. È già più leggero perché non si lavora e c'è il sole. Tramonta alle 17 circa. Dopo pranzo devi andare fuori città. Chi ti accompagna decide di fare una deviazione. Una passeggiata. Arrivi in un posto già di per sè bellissimo e pacifico, sereno: respiri a pieni polmoni. Ma ci arrivi all'ora giusta. 40 minuti di tramonto. Una luce colore arancio, calda che sfuma nel celeste cristallino del cielo. Una mano che ne stringe un'altra, sapere che va bene così e non c'è bisogno di molto altro.

Ti sorride, gli sorridi.

Quando siete felici fateci caso.

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[Tutte le foto sono di proprietà dell'autrice]

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A great post @stella87s

Bravaaaa

:Di grazie cara! Anche merito tuo :) fa piacere sapere che c'è davvero chi legge questi pensieri sparsi :D

:)

bell'articolo, complimenti.

“Felicità raggiunta, si cammina
per te su fil di lama...”

Excellent post, regards, I invite you to visit my blog

Thank You!!

Io dovrei farci caso più spesso ^^