Mi sono perso a Bucarest - Episodio 5

in Italy2 years ago

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Buongiorno a tutti amici della Community,

le bancarelle sono quasi tutte chiuse la domenica e l'aspetto della città appare piuttosto differente dal solito, almeno al mattino. Poco male, perché per noi è in programma la visita al Targul Vitan, una specie di fiera domenicale del non food, usato e antiquariato che si tiene solo la domenica. Vi partecipano mediamente oltre tremila espositori, su un'area davvero molto vasta e alla vista si presenta come un ibrido tra il Balon e Porta Palazzo (questa può capirla solo un torinese).

Per entrare si paga un biglietto simbolico di 4,99 Lei (circa 1 euro), che viene richiesto tuttavia solo agli adulti. O meglio, alla cassa ho domandato in maniera generica se i bambini dovessero pagare e alla risposta negativa della ragazza non mi sono formalizzato ad approfondire se esistessero limiti di età, né la guardia posta davanti all'ingresso ha avanzato obiezioni mentre i bambini passavano sotto i tornelli.

Entrati sembra di essere dentro un film in stile Fast & Furious, dato che la prima parte dell'esposizione è destinata ai venditori di ricambi d'auto ed è pervasa da vivace musica rumena sparata a tutto volume, mentre in un angolo il primo chiosco di salsicce è già impegnato a preparare i panini della giornata.

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Andando avanti ci si può trovare davvero di tutto, dai vestiti alle scarpe, dai gioielli alle autoradio, passando per i telefoni e i computer usati fino ad arrivare a monete, attrezzi per il bricolage e giocattoli. I più fortunati hanno a disposizione un banchetto ordinato, con tanto di Van per sistemare la roba ancora "in magazzino", ma verso il fondo prendono posto gli espositori che si servono solamente di un telo, appoggiato per terra.

Suppongo che anche in questo caso le disponibilità economiche facciano la differenza. A pranzo c'è l'imbarazzo della scelta, perché a distanza regolare, ogni tot metri è possibile trovare qualcuno che arrostisce carne di ogni tipo; credo che in Romania vegetariani e vegani siano un'esigua minoranza della popolazione.

In un banchetto ci si spinge addirittura a cucinare piatti tipici (sempre a base di carne) nelle pentole elettriche da slow cooking: i profumi sono invitanti, ma l'igiene non sembra perfetta e preferiamo affidarci ad una specie di piccolo ristorantino che oltre alla griglia, in uno spazio coperto offre l'uso dei tavolini e serve anche zuppe e qualche piatto a base di verdura.

Qualche salsiccia, una mega bistecca di pollo, oltre ad una zuppa e un invitante piatto di verdure, miste a carne macinata, ci costa 55 Lei (11 euro). Ci siamo accorti che a Bucarest quasi tutti i commercianti, anche nei mercati o nelle aree meno turistiche, capiscono e parlano l'Inglese (spesso molto meglio di me, ma non ci vuole molto), ma qualcuno anche l'Italiano, come il simpatico panettiere che per 4 Lei ci ha venduto il dolcetto del dopo-pranzo, un mega croissant ripieno di cioccolato più grosso della mia mano.

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Come sempre dopo pranzo decidiamo di spostarci a piedi verso la prossima meta; per di più, attaccato alla fiera, si trova una vasta area faunistica, che non è possibile attraversare, ma che si può costeggiare grazie ad un sentiero posto su una piccola collinetta e che permette di osservare le varietà di uccelli presenti nonché sentirne i vari canti. Molto rilassante, se non fosse per il rumore dell'onnipresente traffico cittadino.

Nella nostra vista a Bucarest mancano ancora poche attrazioni da vedere che decidiamo di lasciare per i prossini due giorni, dedicati un po' più al relax e al girovagare senza una meta fissa, lasciandoci attirare da negozi e insegne. Avevamo pensato ad una puntatina a Brasov, in Transilvania, nelle cui vicinanze si trova il famigerato castello del Conte Vlad, ma la distanza del viaggio (circa 4 ore e mezza) e i commenti di altri viaggiatori, piuttosto delusi dall'esperienza, ci hanno fatto desistere.

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Pare inoltre che il castello non sia realmente appartenuto al principe Vlad, ma che sia opera di Ceausescu, furbescamente abile a trasformare lo stesso in attrazione turistica intorno agli anni '80. Sarà magari per la prossima volta, dato che in Romania, magari per visitare qualche altra città, ho sicuramente intenzione di tornarci.

La nostra domenica finisce a passeggio per le vie centrali della città, che diventano immensi percorsi pedonali perché chiuse al traffico durante la domenica. Una mossa astuta che riversa in giro migliaia si persone e permette ai commercianti della zona di risollevare i propri bilanci: chi ci tiene all'economia del proprio Paese fa scelte simili, chi cerca di farlo fallire in tutti i modi va esattamente nella direzione opposta.

L'aria di festa si percepisce un po' ovunque, aiutata anche dai vari artisti di strada che si esibiscono qua e là. Fantastico un gruppo di danzatori folcloristici, che ad un certo punto coinvolge gli astanti in un mega ballo di gruppo. Una volta questa voglia di vivere era tipica delle città italiane, non aggiungo altro, ve ne lascio qualche secondo.

Grazie per la lettura, a domani!


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 2 years ago 

interessanti questi mercatini!!!

Guarda per fortuna siamo partiti senza bagagli da stiva e quindi non abbiamo molto spazio libero, perché a me in questi posti viene voglia di comprare tutto, dai vecchi giocattoli alle punte dei trapani 😆

Instancabile!

Ci proviamo dai, almeno di giorno, dato che la notte poi crolliamo tutti appena toccato il cuscino 😄

Bello questo genere di post… è come essere in viaggio con te

Grazie Stefano, le tue parole mi fanno molto piacere. Mi sono sempre piaciuti i diari di viaggio, in qualsiasi forma, e cerco anche io di trasmettere per il meglio le sensazioni vissute.

Targul Vitan è una specie di mercato aperto, immagino il rumore della musica a tutto volume.

Interessante il fatto che il traffico in città non sia consentito la domenica ed è riservato esclusivamente ai passanti.

Dovrai tornare di nuovo e stare più giorni, le tue vacanze sono molto divertenti.

Ieri già pensavamo a quando tornare, anche solo per un weekend. Questa città è fantastica, grazie per leggere i miei diari!

Trascorrere momenti piacevoli è meraviglioso, pensare che il virus ci ha confinato per diversi mesi, è un modo per sentirsi liberi, la libertà che ora apprezziamo e prima non tenevamo nemmeno conto.
Nell'ultima foto la guardo e sei tu, beh è quello che penso, guardo e guardo, sei tu, la bella ragazza è tua figlia.
Ti auguro un felice inizio settimana

No amico mio, quella bimba è molto bella ma non è mia figlia, e l'uomo nella foto non sono io. Per quanto avessi desiderato una femminuccia a me sono nati solo 3 maschiacci 😂

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