Mi sono perso a Bucarest - Episodio finale

in Italy2 years ago

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Buongiorno a tutti amici della Community,

Gli addii, o se preferite gli "arrivederci", sono sempre difficili, sia che tocchi salutare persone o, come nel nostro caso, luoghi. L'ultimo giorno intero passato a Bucarest risente per forza di cose del pensiero dell'aereo, che il pomeriggio del giorno dopo ci riporterà a casa. Di solito, dopo una settimana, la voglia del tuo letto e delle abitudini che hai lasciato torna a fare capolino in un angolo della mente, questa volta deve essere rimasta bloccata nel traffico della città.

Forse è colpa dei due anni di "reclusione", che ci hanno fatto assaporare nuovamente l'essenza del viaggio, ma qualche giorno in più saremmo rimasti volentieri; tuttavia proviamo a convincerci che sia meglio così, dato che andremo via con una sensazione positiva che ci spingerà a voler tornare (costo dei voli permettendo), magari già nelle festività natalizie, per vedere la città anche in inverno e addobbata a festa.

Mentre ci prepariamo per uscire la nostra attenzione viene richiamata dalle decine di sirene che si possono sentire chiaramente anche dal nostro appartamento. Non è stata una cosa inusuale durante il nostro periodo di permanenza in città, ma così tante tutte insieme non le avevamo ancora udite e affacciandoci alla finestra che da proprio su Plata Unirii, vediamo passare decine di mezzi dei vigili del fuoco e della polizia.

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Temiamo che sia successo qualcosa di particolarmente spiacevole, come un grosso incidente o un'esplosione da qualche parte, e proviamo a capire qualcosa dai notiziari della TV, che accendiamo per la prima volta, scoprendo nello stesso tempo come sia in fondo bello vivere senza. A quanto pare un vagone della metropolitana, alla fermata di Piata Universitate, ha iniziato ad emettere del fumo e tutti i passeggeri sono stati fatti evacuare per sicurezza.

Da quello che abbiamo capito, per fortuna, non si è trattato di nulla di troppo grave, ma la linea della metropolitana interessata al problema era proprio quella che ci avrebbe dovuto portare al Museo di scienze naturali. Tre chilometri e mezzo, che decidiamo di coprire ugualmente con una bella passeggiata mattutina: del resto, stando alla rilevazione del mio contapassi, ogni giorno abbiamo percorso tra i 13 e i 18 chilometri a piedi, non sarà questo a spaventarci.

Il museo è molto interessante, specialmente per i più piccoli, e soprattutto economico: la visita costa 20 Lei (4 euro) per gli adulti e la metà per i bambini sopra i sei anni, un prezzo di certo adeguato al tenore di vita locale e che invoglia anche i turisti a scoprire le centinaia di animali perfettamente impagliati esposti dietro alle vetrine dei tre piani, insieme alle ricostruzioni degli scheletri di dinosauro, agli insetti e ai minerali.

Un ripasso del programma di scienze utile a tutte le età. Sopravvissuti alla caciara delle "mille" classi di scolari in gita, che abbiamo cercato pazientemente di mandare avanti, all'uscita scopriamo che il problema della metropolitana è già stato risolto, ed è un bene, perché dovendoci spostare di nuovo a piedi saremmo stati costretti a saltare il pranzo in programma da Hanu' lui Manuc, quella che era la più antica antica locanda di Bucarest e che oggi è sede di un ristorante piuttosto noto di cucina locale.

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Il locale permette ai propri clienti anche una piccola visita della locanda, ma limitata solo ad alcune stanze esterne: forse non vogliono che la fama del posto oscuri la loro cucina. In ogni caso a pranzo offre un menu molto conveniente da 27,9 Lei a persona (poco meno di 6 euro), per antipasto, piatto principale, contorno e insalata, da scegliere tra una selezione di pietanze.

Opto per un'insalata di patate "romanian style", ovvero con cipolle, sedano ed erbette da accompagnamento, coscia di pollo al forno e riso e verdure (era tra i contorni), mentre gli altri membri della famiglia si dividono tra zuppe di pomodoro o pollo con i noodles, senza dimenticare le immancabili patatine fritte. La mancia non è obbligatoria, ma nello scontrino in molti vi scriveranno una frase che ricorda come nel conto la stessa non sia inclusa: è buona norma lasciare il dieci percento di quanto speso a chi vi ha servito, sempre che siate stati trattati bene.

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Rimane il tempo per un'ultima passeggiata pomeridiana, se non fosse che l'altro tempo, quello meteorologico, decide di fare i capricci proprio in quel momento e manda giù un pioggia piuttosto gelata, che abbassa anche di parecchio la temperatura. Cerchiamo di capire come districarci nei corridoi della metropolitana di Piata Unirii, in modo da uscire di fronte al centro commerciale, e dopo un paio di tentativi infruttuosi azzecchiamo l'uscita giusta e sbuchiamo con la testa al coperto.

In origine questo centralissimo Shopping Center prevedeva cinque piani, ma l'ultimo è inaccessibile e anche a quello sotto sono rimasti aperti pochi superstiti, per lo più negozi di abiti da cerimonia. Tornando verso i piani inferiori notiamo che interrato esiste in zona un altro supermarket, oltre al Carrefour nel quale abbiamo fatto le piccole spese in questi giorni. Forse qui sarebbe stato più conveniente (la catena francese è tra le più care anche da noi), ma non possiamo che conservare l'informazione per la prossima volta.

Salutiamo le fontane, che ci hanno tenuto compagnia per tutta la settimana, e percorriamo la passeggiata lungo fiume accanto ai localini serali che servono da bere in un'atmosfera piuttosto romantica. Sarà la nostra ultima cartolina da Bucarest prima del pullman 783 che, esattamente sette giorni dopo, ci riporterà da dove siamo venuti. Abbiamo scoperto una città viva, sicura, ospitale e addirittura più bella di quello che pensavamo, in cui i pregiudizi che si può essere tentati di portarsi dietro dalla informazione nostrana non hanno mai avuto modo di trovare conforto nella realtà

Il viaggio, in fondo, serve anche a questo. Alla prossima!


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Importante che avete fatto una bella vacanza!

Si è stata davvero una bella esperienza! Grazie per averci seguito!

Ebbene, tutto ha un inizio e una fine, la cosa più bella sono i ricordi, quello che impari, le esperienze vissute e poter tornare come dici tu

Hai detto una cosa giustissima: delle cose prima o poi ci si stufa, ma i ricordi e le esperienze rimangono per sempre!

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