Una sera Luca scende a buttare la spazzatura, ma quando cerca di rientrare nella sua casa, al 20° piano di un palazzone di periferia, scopre che nel suo appartamento ci abita un'altra persona e che la sua vita, come era fino a qualche momento prima, non esiste più. Cominciano da questo momento per Luca nuove ed inaspettate avventure che si mischiano ai ricordi della sua vecchia vita.

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Lavoro

Dall’esterno non si sentiva nessun rumore, men che meno si poteva udire la musica che mi aspettavo uscisse da una sala prove.
Rimasi lì impalato, come trasformato in una statua, bloccato dalla paura che anche questo fosse un pezzo di realtà che, veloce come era entrato nella mia vita, altrettanto velocemente se ne fosse già scappato.
Mentre ero lì come avvolto da una nuvola di inconsapevolezza, sentii una voce come provenire da un altro mondo, mi ci volle un attimo per riprendere coscienza e cominciare a capire cosa stesse dicendo.
“... perso? Che ci fa qui davanti a casa mia? Mi capisce quando parlo? Mi sente?” Stavo veramente facendo la figura dello stordito. “Mi scusi! Ero sopra pensiero. Salve, mi chiamo Luca, sto cercando Renato, mi ha mezzo arruolato per suonare in una band che suona i pezzi di Vasco, ho chiamato a casa sua e la moglie mi ha detto di venire qui.” Mi ero ripreso alla grande da quel momento di incoscienza.
“Ahhh Ecco chi sei! Sei il mago della chitarra che suona nella metro, Renato me ne ha parlato ieri al telefono. Io sono Marco. Entra. Allora, sei arrivato troppo presto, gli altri arriveranno tra poco, intanto ti faccio vedere la nostra sala per le prove.” Mentre parlava aprì il cancello che dava sullo scivolo, scese ad aprire la saracinesca del garage e si allontanò; a poca distanza c’era una macchina, evidentemente la sua, ci salì e la portò nel box dove spense il motore. Scese e mi fece segno di seguirlo.
Girammo attorno alla casa e mi fece entrare dalla porta principale, sul davanti della vecchia casa.
Mi fece strada fino a quello che, un tempo, doveva essere il salone principale, una stanza di almeno una cinquantina di metri, adibita ora a sala prove.
I muri completamente foderati da contenitori per le uova, strumenti musicali, amplificatori, casse, cavi ovunque, ma anche luci, leggii, spartiti, un tavolone con sopra un bailamme di oggetti di ogni tipo, comprese lattine di birra vuote, scatole di pizze unte, piatti di plastica.
Il disordine e la sporcizia regnavano incontrastati in quella che era una parte significativa della casa. Io mi ero immaginato che, come ogni sala prove che i rispetti di un gruppetto del genere, si trovasse in uno spazio angusto di uno scantinato, invece mi trovavo di fronte ad una sala grande, al piano nobile della casa, con ogni ben di dio per un musicista.
L’unica cosa in comune con la sala prove che mi ero immaginato era lerciume ed il disordine, questi forse sono i soli elementi indissolubili e connaturati con il vero musicista.
Marco mi raccontò che era rimasto vedovo giovanissimo e così la sua casa si era trasformata in una sala prove e in un punto di ritrovo per tutta la band. Il gruppo era diventata la sua nuova famiglia, riempiva quel vuoto che, da come ne parlò a me, che in fondo ero un perfetto sconosciuto, doveva essere comunque incolmabile.

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...continua

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One evening Luca goes down to take out the garbage, but when he tries to return to his house, on the 20th floor of a suburban building, he discovers that another person lives in his apartment and that his life, as it was until some moment before, it no longer exists. From this moment on, new and unexpected adventures begin for Luca, which mix with the memories of his old life.

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Job

No noise could be heard from outside, let alone the music that I expected to come out of a rehearsal room.
I stood there, as if transformed into a statue, blocked by the fear that this too was a piece of reality that, as fast as it had entered my life, just as quickly had already escaped.
While I was there as if wrapped in a cloud of unawareness, I heard a voice like coming from another world, it took me a moment to regain consciousness and begin to understand what he was saying.
""... lost? What are you doing here in front of my house? Do you understand me when I speak? Can you hear me? "" I was really looking stunned. ""Excuse me! I was overwhelmed. Hi, my name is Luca, I'm looking for Renato, he half enrolled me to play in a band that plays Vasco's pieces, I called his house and his wife told me to come here. "" I had recovered greatly from that moment of unconsciousness.
“Ahhh That's who you are! You are the wizard of the guitar playing in the subway, Renato told me about it yesterday on the phone. I'm marco. He enters. So, you arrived too early, the others will arrive shortly, in the meantime I will show you our rehearsal room. "" While he was speaking he opened the gate that led to the slide, went down to open the garage door and walked away; a short distance away was a car, evidently his own, he got on it and took it to the garage where he turned off the engine. He got out and motioned for me to follow him.
We walked around the house and he let me in through the front door, at the front of the old house.
He led me to what once must have been the main hall, a room of at least fifty meters, now used as a rehearsal room.
The walls are completely lined with egg containers, musical instruments, amplifiers, speakers, cables everywhere, but also lights, music stands, sheet music, a large table with a jumble of objects of all kinds on it, including empty beer cans, greasy pizza boxes , Plastic dishes.
Clutter and filth reigned supreme in what was a significant part of the house. I had imagined that, like any rehearsal room that respects such a small group, it was in a narrow space of a basement, instead I found myself in front of a large room, on the main floor of the house, with every good thing for a musician.
The only thing in common with the rehearsal room that I had imagined was the dirt and the disorder, these are perhaps the only indissoluble and innate elements with the real musician.
Marco told me that he had been widowed very young and so his house had turned into a rehearsal room and a meeting point for the whole band. The group had become his new family, it filled that void which, from the way he talked about it to me, who after all was a complete stranger, had to be unbridgeable anyway.

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......to be continued

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