Alla scoperta del Kenya #Day 9 - Contrattare in Kenya: analisi del processo ed info utili

in #ita5 years ago

Il sole sorge oggi alto sul Kenya e ci auguriamo e che per una volta accompagni interamente la nostra giornata e non solo la mattinata. Ieri sera ho fatto tardi, l'avere una connessione un po' più stabile e continua mi permette di recuperare un po' di video e letture arretrate, compresa la notizia di un treno pieno di tifosi del Friburgo che ha preso fuoco a Berlino esattamente alla fermata che uso a volte quando non vado in ufficio in bici: coincidenza vuole che io sia in vacanza e che per almeno un'altra settimana non avrò bisogno di quella fermata. In ogni caso un paio di feriti lievi su oltre 700 passeggeri, tutto bene per fortuna.

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Il cielo oggi è decisamente più sereno

Tornando alcune migliaia di km più a sud, poco sotto l'equatore, mi dedico ad un'altra passeggiata per scoprire di più sugli hotel in cui non alloggiamo, ma in cui possiamo spostarci, soprattutto per capire quali sono le attività giornaliere da poter svolgere, a chi rivolgersi e dove, ma in questo caso non ho molta fortuna, riproverò domani. Verso mezzogiorno andiamo alla reception a parlare con la manager per risolvere un piccolo disguido riguardo la nostra stanza, niente di rilevante, ma non è quella che avevamo prenotato (e pagato); decidiamo di non cambiare, ma sicuramente al ritorno proveremo a chiedere il rimborso della differenza rispetto alle nostre richieste ed alla descrizione.

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Foto panoramica della spiaggia

Il pomeriggio trascorre abbastanza lento e noioso sdraiati nel giardino poco prima della spiaggia. Anche oggi ci raggiungono due gocce di pioggia, ma così poche che non facciamo in tempo a chiederci cosa fare che smette. Ho notato solo stasera che in due giorni non ho provato né l'acqua del mare, né quella della piscina, ma domani cercherò di rimediare.

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Qualche goccia di pioggia sulla piscina davanti la quale ci troviamo

Ma la cosa interessante di oggi è che decidiamo di comprare qualche souvenir, davvero due piccolezze, in due mercatini differenti, uno appena fuori l'hotel, uno al suo interno. In queste due occasioni abbiamo modo di trovare conferma dell'assaggio di contrattazione che abbiamo già avuto modo di testare in un'altra occasione, che andrò a raccontare a breve.

In ogni caso, il processo sembra seguire sempre lo stesso pattern dappertutto: grande accoglienza del turista, inglese comprensibile, nel nostro caso anche il tedesco, si cerca di familiarizzare il più possibile scambiandosi nomi e qualche chiacchiera; dopodiché si viene invitati a visionare tutto l'inventario, solitamente enorme e pieno di cianfrusaglie, ornamenti, decorazioni che richiamano gli animali tipici della savana, l'Africa e ed il Kenya nello specifico. Un campionario infinito per cui a volte mi chiedo se davvero qualcuno compri questi oggetti: quale turista si metterebbe in casa a Berlino o Londra la riproduzione 1:1 di una giraffa? E quanto costerebbe il trasporto? E quel quadro 3x3 con le zebre, quanto cacchio c'azzecca appeso sopra la smart tv 60" del salotto?

Con queste domande nella testa, nei giorni precedenti in un negozio lungo la strada mi soffermai su delle cornici fatte a mano, decorazioni niente di che, ma che avrebbero potuto contenere una foto di animali che abbiamo visto, quindi ho avuto la sciagurata idea di chiedere il prezzo, convinto che fosse tra i 5 e i 10€: che diavolo, per una cornicetta dipinta a mano che il mio falegname con 30.000 lire la faceva meglio (cit.) mi sembrava equo, considerando anche il tenore di vita di queste parti. Quando mi viene proposto un buon prezzo, fatico a contenere le risate: i 50€ in valuta locale che mi vengono richiesti sono un'esagerazione che non mi permette neanche di iniziare una contrattazione, per cui mi allontano, ma il tizio continua a venirmi dietro chiedendomi di scrivere un prezzo equo; un po' infastidito, un po' sorpreso dalla richiesta iniziale, tolgo uno zero dalla cifra richiesta e gli restituisco il quaderno... Non lo rivedrò mai più, manco ciao mi ha detto!

Detto questo e tornando al processo, una volta passata in rassegna la merce con il tizio che ti sta dietro le orecchie, che ti racconta la storia della sua vita, degli animali, del Kenya e che ti mette in mano tutto quello che ha esposto, trovi magari un paio di magneti o di portachiavi che ti piacciono, non particolarmente, ma non vuoi andare del tutto a mani vuote, un po' per portare qualcosa a casa (davvero, qualunque cosa) ed un po' per questo gentile signore che si sta sforzando così tanto e che vive di questo.

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Alcuna merce esposta

Adesso arriva la fase più bella, quella dove se la prendi alla leggera, senza stress, ti fai una risata e lasci correre, ma se ti fai prendere dallo stress allora t'innervosisci. Ci si siede tutti ad un tavolino, su una panchina, in disparte, con la merce davanti, il venditore prende quaderno e penna e scrive una cifra: in tre occasioni ho sparato a Tati delle cifre assurde, come a dire "se per questo X oggetto mi chiede 50€, lo mando a quel paese". Incredibile, ma vero, in tutte e tre le occasioni sono stato fin troppo ottimista!

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Non oso chiedermi quanto costi uno di quegli sgabelli...

Detto della cornice, in cui la trattativa per fortuna si è arenata al volo, nelle altre due occasioni è durata un po' di più:

  • Nella prima, a fronte di due piccolissime ciotole decorate (circa 15 cm di diametro) ed un segnalibro con in alto la forma della testa di un elefante, ci sono stati chiesti 80$! Dopo la risata di rito (resto ogni volta sorpreso delle loro spropositate richieste) mi viene chiesto di dire una cifra, ed il mio standard da adesso è diventato 10$. Parte la trattativa e la spiegazione sul materiale, il lavoro che c'è dietro ecc..., per cui si va a 60, poi 40 ed alla fine, mentre faccio per alzarmi, si chiude a 15$. Accetto anche perché non è la differenza tra 10$ e 15$ che mi renderà povero, ma 80$ porca miseria no!
    Alla fine, parte del processo è anche chiedere se ho degli oggetti che non mi servono (shampoo, deodorante, scarpe, magliette, ecc...) e che vorrei scambiare con qualcos'altro, oppure semplicemente regalare. In questo caso, ho un paio di scarpe da ginnastica vecchie, ma in buone condizioni, che ho usato per il safari e avevo già intenzione di regalare a qualcuno invece di buttarle al mio ritorno; in cambio, il gentile venditore mi offre in regalo un magnete a forma di Kenya con i volti dei Big 5 (i 5 animali più ricercati dai turisti nei safari) che accetto volentieri e la promessa che, se avessi altra merce da regalare, gliel'avrei portata.

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La calamita scambiata per un paio di scarpe

  • Nel secondo caso, veniamo "attirati" al mercatino dell'hotel dalla promessa di un piccolo regalino senza obbligo di acquisto. Ci viene data una pietra decorata con il disegno di un elefante e colori tendenti al blu, davvero carina. Anche qui si ripete tutto il processo: veniamo guidati lungo tutto il mercatino (sgabelli, quadri, vestiti, souvenir, raffigurazioni di animali, ecc...), scegliamo in questo caso tre calamite ed un portachiavi, veniamo condotti al tavolino e si parte con la trattativa: qui parliamo in €, ricordando che 1€ > 1$, e dico a Tati che se anche questo spara 80€ mi alzo e me ne vado. Niente, il solito inguaribile ottimista: la cifra qui è di 90€! Gli chiedo se è uno scherzo e faccio più volte per alzarmi, mi chiede il prezzo che vorrei e qui spero che la reazione sia la stessa del corniciaio matto di prima: quando gli scrivo 10€ non si scompone e parte la storia della sua vita, del Kenya e del fatto che per fare una calamita di quelle ci voglia un mese. Se i prezzi sono quelli, grazie al piffero che ne hai 50 invendute su quel telo, sono 4 anni di vita buttati! Non so davvero se questi semplicemente ci provano o sono davvero convinti di ciò che propongono, fatto sta che anche qui chiudiamo alla fine per 15€ per andargli incontro, anche perché la prima volta è divertente, la seconda vabbè, ma la terza inizia a stufare. Anche a lui porto un piccolo regalino più tardi oltre ai soldi e la chiudiamo così.

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Esposizione di quadri dipinti a mano

Una serata intensa, alla fine non è spiacevole chiacchierare con queste persone che hanno sicuramente una vita difficile, ma che non possono pensare di migliorarla spennando i turisti in questo modo; non credo alla fine che ci riescano spesso, siamo partiti da una base di circa 170 $/€ per arrivare a 30 $/€ finali, il che può starci e credo facciano tutti così, sarà anche cultura e mentalità e va bene così.

Per la serata solito copione, e sarà probabilmente lo stesso tutte le sere: cena, spettacolo nei pressi del bar dell'albergo, passeggiatina per prendere un po' d'aria fresca e a nanna, in attesa di quello che sarà domani.

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Lo spettacolo di stasera: musical a tema tribale

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Fasi finali del musical


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► Day 6 - Alla scoperta del Kenya #Day 6 - La savana in mongolfiera e l'ultimo safari
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► Day 8 - Alla scoperta del Kenya #Day 8 - Primo giorno in spiaggia

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il kenia non mi ha mai affascinato anche se mi dicono che sbaglio...il troppo caldo è come se scolorisse anche le foglie di alberi bellissimi che non hanno quel verde vivo e che mi fanno pensare a qualcosa di trasandato...

@wisher beh, c'è la stagione delle piogge e quella di caldo, ci sono periodi più verdi e periodi meno verdi...anche qui c'è la stagionalità, seppure diversa dalla nostra visto che siamo praticamente sull'equatore...

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