Rivoluzione negli ingredienti per patatine, crackers ed altri alimenti

in #ita7 years ago

Carissimi, so per certo che non è semplice rimanere aggiornati o informarsi sulla natura degli ingredienti dei più comuni cibi che quotidianamente assumiamo con la nostra alimentazione. Leggere il "retro" dei pacchetti di cibo dalle insalate ai sughi, dalle carni in scatola ai gelati commerciali è diventato davvero difficile e forse inutile, vista la complessità "chimica" di molti ingredienti per lo più riferiti a caratteristiche di conservanti, coloranti etc.


CCO Creative Commons - Pixabay

Lo scorso Ottobre, il deputato italiano Nicola Caputo sottoponeva all'attenzione della Commissione Europea diversi quesiti sull'utilizzo di un ingrediente particolare l' Acrilammide, giudicato dai più un composto potenzialmente cancerogeno e comunque tossico. Appena 2 mesi dopo la stessa Corte Europea si espresse e si determinò convinta a "regolamentare" le opportune quantità di tale sostanza nei cibi.

E proprio da Aprile, con l’entrata in vigore di un nuovo regolamento europeo, troveremo diversi cambiamenti negli ingredienti di patatine fritte, crackers e altri prodotti come i corn flakes. L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di contrastare la presenza di acrilammide. In particolare l’acrilammide si sprigiona quando gli zuccheri vengono sottoposti ad alte temperature.

Da vari studi scientifici è stato dimostrato che potrebbe comportare dei rischi soprattutto per quanto riguarda il sistema nervoso e quello riproduttivo. A costituire un pericolo, quindi, sarebbero molti cibi ricchi di carboidrati, che frequentemente integriamo nella nostra alimentazione quotidiana. Per esempio sarebbero a rischio molti cibi a base di cereali, come pane, pizza e altri prodotti da forno.


CCO Creative Commons - Pixabay

A rischio sarebbero anche le patate, quando vengono consumate fritte. Possibili rischi anche per il caffè, perché i chicchi vengono sottoposti durante la torrefazione ad altissime temperature. Gli esperti rivelano che bisognerebbe fare molta attenzione e che il colore degli alimenti è un elemento essenziale per riconoscere la presenza dell’acrilammide.

Dovrebbero destare sospetti i colori marroncini degli alimenti. Più acrilammide è contenuta nei cibi, più aumenta la tonalità del marrone. Per essere sicuri di non correre pericoli, si dovrebbero scegliere prodotti dal colore dorato. L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, si è occupata di diffondere alcuni consigli, per evitare i pericoli per la nostra salute.

Per esempio per le patate ci si dovrebbe curare di lasciarle in ammollo in acqua per almeno 30 minuti, prima di passare a cuocerle. Si potrebbero anche ridurre le temperature di cottura, aumentando i tempi. Ne vale insomma della nostra sicurezza alimentare. In molti si sentono a rischio, perché l’acrilammide in pratica si può trovare dappertutto.

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È vero che l’EFSA stessa ha spiegato che si tratta più di una questione di quantità, ma è difficile far rientrare gli allarmismi, dopo che questi si sono diffusi ampiamente. Ma più in generale ci siamo mai chiesti quanto siamo a rischio, quanto l’attuale alimentazione ci possa mettere al sicuro dallo sviluppo di problemi di salute legati alla dieta?

Ormai sembra quasi che mangiare nel 2018 comporti necessariamente dei rischi che si devono tenere in considerazione, a meno che non si opti per scelte salutistiche, come per esempio quelle basate sull’alimentazione biologica.

Mangiare in sicurezza è davvero possibile?

A presto.

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Mangiare in sicurezza?
Forse, se si possiede il terreno e si possono coltivare frutta e verdura e/o allevare del bestiame, è un discorso possibile.
Ma anche in quel caso bisognerebbe stare attenti alla pioggia e al terreno, sperando che non arrivi liquame inquinato o diossina dall'aria o altre porcherie simili.
L'aumento esponenziale dei casi di tumore, sempre secondo la mia opinione, non può che essere dovuto alle porcherie che mangiamo e all'aria che respiriamo.
Ci vorrebbe un grande passo indietro da parte di tutto il settore industriale, meno guadagni e più salute... Ma probabilmente siamo ormai a livello di utopia

Ciao @frafiomatale. Quante verità hai sottolineato...Pienamente d'accordo con te e condivido anche il sentimento pessimistico inerente al contributo del settore industriale, che già soffre ancora a causa della crisi anche se questa non giustifica il fatto che il business debba essere per forza di cose basato sulla scarsa attenzione per la salute dei propri clienti e consumatori.

Giuste osservazioni e raccomandazioni. Mangiare in sicurezza credo non sia davvero possibile, anche respirare in sicurezza non è possibile oggi giorno!!!

Ciao @dudithedoctor e grazie per il feedback. E' un doppio binario quello alimentare/ambientale, perfettamente legato. Giusta la tua considerazione.

Migliorare il pianeta sarà una delle sfide del futuro.

Credo sia difficile ma non impossibile.. scegliendo unicamente materie prime e lavorandole da soli, leggendo ogni etichetta, controllando quindi la provenienza e gli ingredienti, ma tutto questo è utile solo se si hanno delle conoscenze scientifiche sugli effetti dei diversi alimenti sul nostro corpo altrimenti si compra comunque "alla cieca", considerando magari sano ciò che non lo è o viceversa.

Ciao @lymph07, in effetti sarebbe bello avere un orto urbano sul quale lavorare le materie prime in ottica bio. Tempo fa avevo costruito un modellino di business che contemplava questo tipo di attività, per lo più sociale che meramente a scopo di lucro. Mi sembra però che di questi tempi, riprenderlo, non sia poi un'ipotesi così peregrina.

Informazioni davvero interessanti, non sapevo nulla di tutto ciò... grazie!
Chissà quante schifezze ingurgitiamo di cui non siamo a conoscenza...😬

ciao @dexpartacus. Grazie per essere passato!

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