Da un male può nascere un bene

"Di molto, il primo elemento della felicità è l'essere saggio.“

Sofocle, Antigone

Il virus come, ho già detto, ci lascerà una grande eredità: il ritorno delle piccole patrie, le frontiere, la comunità, le produzioni locali. Sarà la fine del mondo delirante delle Global Value Chain che spingeva a produrre dall'altro capo del mondo per risparmiare un centesimo, sarà la fine del mondo dove gli uomini si spostano a milioni tutti i giorni da un capo all'altro del mondo o per affari o per turismo. L'uomo ha riscoperto il limite; dovrà imparare - e imparerà - che non è il dominatore della Terra. Un mondo dove merci e persone si spostano da una parte all'altra, come ignavi dell'Antinferno inseguento la bandiera del capitale sia nel nome del piacere e dell'edonismo sia nel nome del lavoro e del bisogno, è un mondo insostenibile non solo dal punto di vista ambientale ma anche sanitario.

In fondo il mondo dell'edonismo e del nichilismo, dove la gente vive disperata e con la pancia piena è finito. E' un prodotto del sessantotto. Da cui poi è nata l'ideologia e dei no borders e degli arcobaleni. Un mondo nato nel segno della contestazione di quelle due chiese allora dominanti: quella cristiana del concetto di "peccato" e quella del marxismo del "principio di realtà". Loro volevano un mondo dove la Rivoluzione finisse con la Felicità, dove per essa bisogna intendere il godimento illimitato. Il principio del piacere infinito. Poi lasciamo perdere che l'esperienza e la storia abbiano insegnato che più si vive alla ricerca del piacere e più si finisce disperati. Così è morto "l'Antiedipo" di Guattari e Deleuze, così è morta la "desublimazione repressiva" di Marcuse. E così sono tornati tra noi il concetto di peccato cristiano e il principio di realtà di quel vecchio filosofo ebreo, patriarcale così detestato dai postmodernisti. A porre in essere la castrazione edipica che frustrà edonismo e nichilismo disperato della società post-capitalista ci ha pensato un esserino talmente piccolo da essere invisibile. Un virus.