Un prodotto "alternativo" sempre più diffuso sul mercato italiano: la marijuana legale

in #ita6 years ago (edited)

1487856363_1484306478_marijuana.jpg
La vendita di marijuana legale è un mercato in forte espansione, nell’ultimo periodo sono stati aperti moltissimi punti vendita in quasi tutte le maggiori città italiane.
Viene venduta solo per essere fumata? No!
L’utilizzo della canapa light trova impiego in diversi settori: alimentare, tessile, edile, cosmetico. Già dall’anno scorso aziende, negozi e siti di vendita online, hanno riscontrato un grandissimo successo arrivando a fare incassi record.
Il 2 dicembre del 2016, l’Italia decide di regolamentare la coltivazione e la lavorazione della canapa. Viene variata una legge, la 242, che apre nuove frontiere e nuove possibilità imprenditoriali.
Tale legge impone norme precise: il THC o tetraidrocannabinolo (principale composto psicoattivo contenuto nelle piante di Cannabis e responsabile del cosiddetto “high” provocato dalla marijuana) non deve superare un range tra lo 0.2-0.6%.
In poche parole si tratta di una marijuana che non sballa! Nonostante manchi questo effetto, tutte le persone che l’hanno testata sostengono che faccia rilassare.
La caratteristica principale, oltre al fatto di non recare danni celebrali, è quella di avere un’alta percentuale di CBD. Si pensa che quest’ultimo sia efficace nel trattamento contro la schizofrenia, il disturbo d’ansia sociale e la depressione, oltre a contrastare molti altri sintomi psicotici. Le persone affette da questi disturbi riescono a migliorare la loro qualità di vita grazie alle proprietà terapeutiche di questo cannabinoide, senza però essere costrette a gestire anche gli effetti collaterali potenzialmente indotti dal THC, come l’alterazione dei sensi e le sensazioni di appesantimento e di letargia.
Oltre ad essere di rimedio per alcune patologie psichiche, il CBD viene usato per la cura malesseri fisici come infiammazioni, emicranie, artriti e spasmi muscolari (dando a questo cannabinoide una connotazione terapeutica ancora più ampia). Allo stesso tempo, essendo un composto molto versatile, il mondo della medicina continua ancora oggi a studiarne tutti i possibili effetti, per poter così delineare con maggiore precisione le sue applicazioni in campo medico.
Entrando in un qualsiasi punto vendita notiamo che le infiorescenze non sono l’unico prodotto ottenuto venduto, ma negli scaffali troviamo la pasta alla canapa, la birra, la farina, il sale, saponi e detergenti vari, caramelle, ma un ruolo fondamentale lo riveste il CBD oil, un integratore capace di alleviare e curare grazie alla sua elevata percentuale di principio attivo, i sintomi di cui abbiamo parlato sopra
Ora non resta che provare questi fantastici prodotti che hanno tutte le carte in regola per aggiudicarsi una buona fetta del mercato, dimostrandoci inoltre come la natura possa essere alcune volte un variante alla chimica.

Sort:  

Stavo leggendo e pensavo "quando parlerà di olio di CBD"? E finalmente hai spiegato pure quello.
Credo che sia un bel passo avanti per tutti.
Tantissimi studi hanno dimostrato come la cannabis può alleviare sintomi come sclerosi multipla, infiammazioni ecc o l'olio di CBD contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia, come la nausea.
È stata impiegata anche su soggetti che soffrono di anoressia per aumentare l appetito o come terapia per l'epilessia!
Molto bello questo articolo!
Bisogna dare spazio alle nuove vedute e la cannabis e una di queste!