Dove siete?

MOMENTI TUNERI

Anche in questo viaggio mi tocca ribadire una cosa che tutti abbiamo notato diciamo dalla fine della pandemia in poi.
La totale assenza di policia por la calle.
Parlo di policia in camicia grigia e a piedi.
Qualche patrulla in giro si vede ed ogni tanto appare un caballito, ogni tanto.

Nessun popolo va lasciato senza controllo, men che meno il cubano.
Se nessuno garantisce l'ordine pubblico la gente si sente legittimata a fare il cazzo che vuole.
Iniziando dalle piccole cose.
In moto senza casco, sfrecciando nei boulevard, parcheggiando in pieno parquet central.

Parlo dello stesso parque dove, per lustri, una signora in divisa caffelatte ti cazziava anche solo se mettevi un piede su una panca.
Si inizia da queste piccole cose fino ad arrivare agli assalti, i furti, le violenze e gli omicidi.
Per non parlare di chi, durante il passaggio di Melissa si fregava i cavi elettrici dai pali della luce crollati.

Per oltre 20 anni ho frequentato una Cuba dove, almeno a Tunas, c'era un policia ogni 2 angoli e ci lamentavamo, senza capire che erano per noi la migliore garanzia di sicurezza.
Ora io non so se siano mostruosamente sotto organico, anche un salario qua' considerato buono, diciamo di 10 Mila Cup non è più compatibile con una vita decente.

So solo che se non si mette un freno alla situazione le cose andranno sempre peggio.
Ho sempre detto, e ribadisco, che l'assenza di sicurezza sarebbe per me la principale ragione per l'attuazione del più volte citato piano B.
Andare altrove.
Piano che ancora non esiste ma che, venendo meno certi parametri, potrebbe materializzarsi.