Politica e Sport

Quando la politica mette le mani nello sport fa disastri, ma quando lo sport si piega alla politica dimostra che quei disastri riesce a meritarseli.

Nelle settimane scorse si e' giocata la partita di qualificazioni ai mondiali di calcio fra Italia e lo stato terrorista, Gattuso ha detto che quelle immagini di bambini morti sono terrificanti ma che lo sport e' un'altra cosa, che se non giochiamo restiamo fuori dai mondiali.
Quindi per giocare un mondiale di calcio passiamo sopra ad ogni massacro che l'uomo e' in grado di compiere.

Detta cosi' sarebbe gia' pesante ma quando i pesi e le misure sono differenti, anche nello sport, allora la rabbia cresce.
La Russia e la Bielorussia sono state escluse da ogni competizione sportiva a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina, ma Israele non e' stata esclusa da nulla a seguito della sua invasione della Palestina e delle decine di migliaia di bambini assassinati.

Alcuni atleti russi e bielorussi partecipano a competizioni, penso al tennis, ma lo fanno senza bandiera e inni, addirittura sui social accanto al loro nome c'e' lo spazio bianco dove dovrebbe esserci la bandiera.
Gli atleti israeliani invece partecipano a tutto, perche' il governo dello sport non e' stato in grado di usare con quello stato terrorista la stessa mano pesante usata con russi e bielorussi.

Oramai anche lo sport e' diventato un mezzo per fare politica, non e' una novita' ma dimostra che al peggio non c'e' mai fine.