Barili, unghie, pollici... e un po' di gioco!

Ormai su Steem Pong ti ho raccontato di tutto. Ho descritto sfide, partite fallimentari ed eventi di successo, nonché raschiato il fondo del barile, arrampicandomi in arzigogolate descrizioni sul gioco che più gli somiglia (e no, non è il Pong di atariana memoria).

Quindi che fare? Continuare con la radiocronaca minuto per minuto di partite che fondamentalmente non interessano a nessuno, come un novello Enrico Ameri (questa è per intenditori vintage) o come la coppia formata da Rino Tommasi e Gianni Clerici (ancora più vintage), o provare a catturare l'attenzione di almeno uno dei pochi lettori rimasti su Steemit?

Beh, se sei arrivato fino a questo punto, ho una notizia per te, anzi due: la prima è che proprio tu incarni il prototipo di uno dei pochi soggetti rimasti in una razza ormai in via di estinzione: non quella del tifoso di una determinata squadra di calcio, nato e cresciuto col malcelato complesso di inferiorità verso il cugino più bello, ricco e importante, ma quella dei lettori dei post altrui.

_{Immagine realizzata con Leonardo.ai}

La seconda è che ovviamente, come avrai capito, questo non sarà il solito post dedicato al gaming, ma l'argomento verrà affrontato con un approccio un po' più creativo. Insomma, niente cose del tipo "ho colpito la pallina 154 volte, raccolto 178 bonus o aumentato la velocità 15 volte", ma pensiero laterale, tanto caro allo psicologo Edward de Bono.

Un dato però merita di essere reso pubblico e sottolineato: la mia partita è iniziata da quota zero punti. Aspetta! Prima di ringraziare il "pazzo" o altri oggetti dal nome simile ricorda che non sempre è così nei videogiochi, specialmente in quelli dall'aria un po' più retro.

I miei 2124 punti tuttavia sono stati ottenuti in maniera un po' particolare, ovvero giocando con il pollice. Ebbene sì, lo confesso, fino ad oggi non l'avevo mai fatto. Ero convinto che l'indice fosse l'arma naturale da utilizzare su Steem Pong (ovviamente si parla di smartphone), ma fidati dello sceriffo quando ti dice che la mobilità del pollice nessun altro dito può regalartela.

_{Immagine realizzata con Leonardo.ai}

A questo punto forse starai sentendo rumore di unghie sui vetri e chi sono io per convincerti del contrario? Tuttavia, sappi che le rivelazioni "scioccanti" non sono ancora terminate perché, qui lo dico e poi non lo nego, sto cominciando ad amare le "rimesse killer"!

Hai presente quelle palline sparate all'impazzata dopo la perdita di una vita, che ti fanno sentire come un pungiball all'allenamento di Mike Tyson o come lo sciagurato pallavolista preso di mira dai servizi di Yuri Romanò? Da destra a sinistra, da sinistra a destra e nel tempo impiegato per rendersi conto di ciò che succede, solitamente la tua partita è terminata.

Beh, non ci crederai mai, ma anche la IA tua avversaria può esserne vittima, regalandoti in un attimo talvolta anche un centinaio di punti. Certo per vederla soccombere sotto i colpi della rimessa occorre arrivare ad una velocità di partita sostenuta, con un punteggio verosimilmente superiore ai 1500 punti.

Piccola curiosità: 1500 punti è il punteggio massimo che un tennista partecipante alle ATP Finals può ottenere, vincendo tutte le partite. Io di punti ne ho fatti oltre 2000, quindi Sinner, scansati proprio.

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