Un fine settimana al Rifugio Brioschi
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Un fine settimana al Rifugio Brioschi

Che weekend incredibile ho vissuto!
Tutto è iniziato sabato mattina quando, pieno di entusiasmo, sono partito da Pasturo, un piccolo gioiello incastonato ai piedi delle Grigne. L’aria era fresca, il sole cominciava appena a riscaldare la valle, e io non vedevo l’ora di mettermi in cammino. Mi sono incamminato lungo il sentiero che conduce al rifugio Luigi Brioschi, con l’obiettivo di affrontare i 9 km e i circa 1800 metri di dislivello che mi aspettavano. Il percorso mi ha portato prima a Cornisella e poi al Pialleral, dove il paesaggio si è aperto in panorami mozzafiato; poi il sentiero si fa più ripido ma ricco di fascino, con le rocce che sembravano raccontare storie antiche.
La salita non è stata facile: a volte il fiato si faceva corto, e le gambe cominciavano a sentire il peso dello sforzo, ma ogni passo mi avvicinava alla meta, e la natura intorno a me compensava ogni fatica. Gli alberi, i prati alpini e il silenzio rotto solo dal vento mi tenevano compagnia. Arrivato al rifugio Brioschi, stanco ma soddisfatto, ho trovato un angolo perfetto per godermi il tramonto.
Il cielo si è acceso di colori caldi, arancioni e rosa, mentre il sole scivolava dietro le cime, tingendo le montagne di una luce magica.
Mi sono fermato a lungo, avvolto in una coperta e con una tazza di tè caldo in mano, lasciando che quel momento si imprimesse nella mia memoria.
Dopo una cena a base di zuppa di legumi, polenta e stufato e salame al cioccolato ho letto un po' e mi sono preparato per il meritato riposo.
La notte al rifugio è stata tranquilla, con il rumore del vento che mi cullava fino al sonno.
Poi, domenica mattina, è arrivata l’alba che non dimenticherò mai.
Mi sono svegliato presto, ancora al buio, e sono salito su un punto panoramico vicino.
Quando il sole ha iniziato a sorgere, ho avuto davanti a me un mare di nuvole, una distesa bianca e soffice che sembrava infinita.
Io ero lassù, sopra tutto, con il sole che emergeva lentamente, tingendo le nubi di oro e rosa. Il freddo pizzicava il viso, ma il calore di quella vista mi riempiva il cuore.
È stato un momento di pura connessione con la natura, un premio per la fatica di quei due giorni. Tornando giù, ogni passo portava con sé la soddisfazione di aver vissuto un’avventura così speciale.
Amo la montagna proprio per questo: ti fa sentire piccolo, ma anche parte del tutto che ti circonda.
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