L’Italia concorrente nella corsa alla robotica

Il primo umanoide realizzato in Italia

E la tecnologia avanza in Europa, perché a Genova, in Italia, Generative Bionics e Speof dell'Istituto Italiano di Tecnologia, è stata appena lanciata ufficialmente con un round di 70 milioni di euro, questo investimento è stato guidato dal fondo di ia di CDP Veture Capital.

La tecnologia alla base dell'azienda proviene da iRonCub, un robot umanoide open source creato nel 2004 e utilizzato nei laboratori di tutto il mondo. La differenza sta nell'approccio, perché Generative Bionics non punta più sulla ricerca accademica, ma vuole una IA fisica, un'intelligenza artificiale che apprende con il corpo, con il tatto, con il movimento.

Non vogliono un cervello in una provetta, ma una mente plasmata dall'esperienza sensoriale e motoria.

Sotto la guida di Daniele Pucci, leader di IA e meccanica dell'IIT e creatore dell'audace iRonCub, un umanoide a propulsione a getto, l'azienda promette di portare i robot umanoidi nelle fabbriche e nei centri logistici, a partire dai settori più critici come l'industria pesante e automobilistica.

Il primo concetto complesso sarà presentato al mondo al CES 2026 di Las Vegas, il movimento avviene in un momento importante, Francia, Germania e ora Italia si contendono la leadership della nuova generazione di robot umanoidi in Europa. Il differenziale italiano sta nell'idea che un robot ha bisogno di sentire per artificiale.

Con miliardi di euro investiti nella robotica europea e la scienza che finalmente varca la soglia delle fabbriche, la domanda non è più se gli umanoidi lavoreranno al nostro fianco, ma chi troverà l'equilibrio tra queste macchine e il mondo che ci circonda.