Saldare alluminio a TIG (parte 1)

Molte volte, in passato, mi è stato chiesto di realizzare saldature sull'alluminio o di fare delle riparazioni su manufatti di sudetto metallo, e purtroppo ho dovuto rifiutare o sono dovuto passare ad altre tecniche per giuntare i due pezzi.

Come mai saldare l'alluminio è così difficoltoso?

Come sappiamo l'acciaio ferroso ha una grande resistenza strutturale, però ha il grande difetto, se non protetto, di formare ossidi ferrosi, comunemente detti "ruggine", che creano una corrosione e indebolimento della lega ferrosa.

L'alluminio, invece, è protetto da uno strato di ossido di alluminio che lo protegge dall'esterno e non ne consente la corrosione da elementi atmosferici (ad esempio pioggia e umidità) come per il ferro, però ci rende molto più difficoltosa la fase di saldatura , in quanto, per saldare il pezzo base dobbiamo ripulire e , in un certo modo, scavalcare questo strato di ossido di alluminio.

Dunque il migliore modo per saldare sull'alluminio è usare una corrente alternata, in cui in una fase (EP electron positive) si ha la pulizia dell'ossido di alluminio, e un'altra fase (EN electron negative) si ha la penetrazione nel metallo di base.

Io ho provato molte tecniche in passato con la corrente continua, come gli elettrodi o la saldatura a filo, e anche con il cannello al butano con bacchette, ma devo dire che i migliori risultati si hanno proprio con la saldatura a TIG (Tungsten Inert Gas) con corrente alternata, che possiede dunque, questa capaciità di "decapaggio" rispetto all'ossido di alluminio.

Questa modalità di saldatura, oltre ad essere molto costosa, è anche parecchio complessa, dunque ci vorranno più post per addentrarci bene nei vari particolari di questo processo.

Ci vediamo alla prossima parte.