La narrazione è cambiata. Manuale d'Istruzione per il nuovo mondo.

Che paese fantastico l'Italia.
7 Giorni fa eravamo qui riuniti a maledire Renzi, a osannare Conte, a criticare l'ex maggioranza, a recuperare la scheda elettorale, a cercare cittadinanza altrove.
Poi arrivò Mattarella a dire ai signori parlamentari che oltre Draghi ci sarebbe stato il vuoto, pardon il voto, e tutti in fila ossequiosamente dal nuovo beato della politica italiana.
E se da personaggi che di politica vivono questo potevamo francamente aspettarcelo, figli di un seggio che significa per loro reddito, vitalizio e un posto in paradiso, dai giornalisti (se cosi possiamo chiamarli..) italiani ci si aspettava una prova di maggiore lucidità.
E invece nada.
Mario Draghi è stato santificato a reti e giornali unificati.
Tutti a ricordarci del Whatever It Takes e del debito buono e cattivo, tutti a ricordarci che lui si che è conosciuto e si che rappresenta l'Italia vincente.
Probabile che nei prossimi giorni qualche testata titolerà "Il presidente incaricato ha fatto una scorreggia durante le consultazioni. Testimoni ci dicono che essa profumava di rose".
Ma daltronde l'esempio calzante è quello relativo all'istruzione.
La Azzolina, designata come il peggiore ministro della storia della repubblica, è stata messa alla gogna da tutti, non si sa per quale preciso motivo.
Renzi millantava che la scuola italiana era quella che era stata per più tempo chiusa, salvo poi scoprire che non è stato cosi e che il 70% degli stati dell'UE han chiuso più di noi ed il restante 30% che ha chiuso meno ha dovuto fare i conti con numeri di contagiati superiori ai nostri.
Per Salvini la Azzolina era il male peggiore fra tutti i mali peggiori di questo mondo.
Per mezzo mondo ella era l'incarnazione dell'incompeteza atterrata su banchi a rotelle.
Poi ieri, miracolosamente, sentiamo parlare di istruzione e di un piano geniale proposto da Draghi.
Aprire le scuole anche a giugno e lanciare una campagna di vaccinazione robusta.
E tutti li a sperticarsi le mani e ad invocare dalla curva un unico nome:
"Mario, Mario, Mario".
Peccato che quella stessa proposta era una proposta per la quale la Azzolina si era battuta fortemente.
La reazione di politici e giornali?
Pagliacciata! Pazzia! A casa!
Stesse identiche parole.
Stessa proposta.
Il maestro a copiato dalla reietta.
Ma la narrazione è cambiata.
Da boiata a genialata.
Da Azzolinata a Mandragata.
Tranquilli ragazzi, sturatevi il naso.
Da oggi tutto profumerò di buono e giusto.
Non la sentite la tanfa?