Aspettando Melissa

MOMENTI TUNERI

Come vi racconto ogni giorno molte cose non stanno funzionando in questo paese ma quando ci sono eventi naturali in agguato...lasciali stare...mangiano in testa a tutti.
Se un ciclone fa 1000 morti ad Haiti, 100 negli Usa a Cuba muore una persona perché, ubriaca, è caduta in un fosso.

Durante queste contingenze la defensa civil (che di civil ha poco o nulla) mette in pista un protocollo collaudatissimo a cui nessun cittadino si sottrae.
C'è completa fiducia in chi gestisce queste situazioni, se si deve evacuare si evacua, se ci si deve spostare ci si sposta, senza discussioni o inutili perdite di tempo in chiacchiere.

Un paese che normalmente scricchiola in queste situazioni ritrova la sua unione ed il valore della solidarietà.
Si rema tutti nella stessa direzione, tutti, nessuno escluso.
In TV continue informazioni sull'evoluzione del problema, altro che le maratone di Mentana.

Da ieri a Tunas dove probabilmente il ciclon non passerà le scuole sono chiuse così come fabbriche e uffici.
La pista di atletica chiusa col lucchetto nel cancello, il ginnasio (particular...) chiuso, i bar hanno eliminato tavolini e sedie all'aperto, la maggior parte dei negozi è chiusa.

Anche se avevano annunciato di destinare le risorse energetiche all'oriente per tenere informata la popolazione, dopo che ieri in giornata la corrente non era mancata, ieri sera l'hanno di nuovo tolta e così questa mattina.

Melissa dovrebbe entrare sull'isola in serata, categoria 5, il massimo.
Quando avrò notizie ve le girerò.
Per ora, 9 del mattino, tutto tranquillo a Las Tunas, ma la gente è molto preoccupata.