Come negli anni novanta - Back to the nineties [Multilanguage]

DELUSIONE MILAN

La bella notizia per il calcio italiano è che, a dispetto degli scarsi risultati ottenuti in Champions League, il prossimo anno le rappresentanti della Serie A nella competizione UEFA più importante saranno addirittura cinque, con evidenti ricadute economiche positive su tutto il nostro movimento calcistico.

La qualificazione alle semifinali di Europa League di Roma e Atalanta, nonché il raggiungimento del penultimo atto della Conference League da parte della Fiorentina, hanno reso ufficiale questo storico risultato, frutto dell'ottimo rendimento complessivo nella stagione europea dei club italiani.

La Serie A chiuderà probabilmente al primo posto del ranking stagionale, davanti a Germania o Inghilterra, e questo, visti i tempi che corrono, assomiglia parecchio ad un miracolo sportivo. In realtà, senza scomodare entità superiori in altre faccende affaccendate, il tutto è stato reso possibile dai regolamenti dell'UEFA, che assegnano anche all'Europa di Serie B i medesimi punti (o quasi) nel ranking di quelli messi in palio nella Champions League.

_{Il presidente dell'UEFA, Alexander Ceferin. Steffen Prößdorf, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Un specie di controsenso che tuttavia per una volta ci favorisce e magari servirà anche a rimescolare alla lunga i rapporti di forza. In realtà esiste anche la possibilità, non poi così remota, di vedere ben sei squadre tricolori nella massima competizione UEFA, nel caso in cui Roma o Atalanta dovessero vincere l'Europa League ma non arrivare tra le prime cinque in campionato. Un discorso per ora prematuro, ma da tenere a mente.

Nel remake della semifinale dell'anno scorso, alla Roma toccherà probabilmente l'osso più duro, quel Bayer Leverkusen già aritmeticamente campione e dominatore del campionato tedesco (sedici i punti di vantaggio sull'accoppiata Bayern Monaco-Stoccarda). La creatura di Xabi Alonso gioca un calcio molto "spagnolo", basato sul possesso palla e sulle verticalizzazioni improvvise, soprattutto sfruttando le fasce laterali.

I giallorossi hanno ritrovato dal momento dell'arrivo di De Rossi al posto del "bollito" per eccellenza, José Mourinho (com'era la stroriella che più di così con questa rosa non si potesse fare?), una solidità fisica e mentale notevole. La squadra non è più statica e affidata all'improvvisazione dei singoli, ma si muove in maniera organizzata, tramite sovrapposizioni e continue scalate di posizione.

_{L'ex allenatore della Roma, José Mourinho, per media punti conquistati il peggiore della storia giallorossa. Bendoni communication, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons}

I giocatori che sembravano avviati verso un finale di campionato in calo e senza più stimoli (in primis il capitano Lorenzo Pellegrini) sono stati rigenerati e rimessi al centro del progetto, fungendo da spinta per tutto il resto del gruppo. Una seconda parte di stagione per il momento da nove in pagella, che potrebbe diventare addirittura storica nel caso di conquista di un posto Champions League e della coppa, sfuggita in finale l'anno scorso.

L'altra italiana giunta in semifinale di Europa League è l'Atalanta, che a differenza dei giallorossi arriverà all'appuntamento da favorita. Il Marsiglia, che veleggia a metà classifica in Ligue 1, alterna in patria momenti esaltanti con altri molto meno positivi (ha perso le ultime tre dopo un filotto di altrettante vittorie), ma ha dalla sua lo straordinario pubblico del Veldrome, vero e proprio dodicesimo uomo in campo, nonché i numeri di un rinato Emerick Aubameyang, 25 goal in stagione di cui 10 in Europa League, competizione della quale è l'attuale capocannoniere.

Verosimilmente i francesi affronteranno la Dea basandosi sulle ripartenze, tipo di gioco che Gasperini e i suoi potrebbero anche soffrire, ma se tutto andrà secondo pronostici l'Atalanta dovrebbe ritrovarsi a giocare la prima finale europea della sua storia. Una finale che sarà, come ai tempi d'oro degli anni novanta, tutta italiana?

_{Pierre-Emerick Aubameyang, Chensiyuan, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Sarebbe un gran successo e un segnale di forte ripresa per tutto il movimento, ma lasciatemi sperare che, in quell'eventualità, non vinca la Roma, che questa competizione, nel caso qualcuno se lo fosse dimenticato, non avrebbe nemmeno dovuto giocarla, in virtù del settimo posto ottenuto sul campo nello scorso campionato.

E alla stessa maniera anche la Fiorentina, che aveva chiuso subito dopo i giallorossi, si è ritrovata beneficiata di un'altra stagione europea non legittimata dai risultati di campo, senza che nessuna lamentela si levasse da parte del patron, Rocco Commisso, sempre molto attento al gioco secondo le regole.

Contro il Bruges il viola se la giocheranno alla pari, ma la competizione sembra avere nell'Aston Villa, quarta forza della Premier League che in semifinale affronterà i greci dell'Olympiakos, una chiara favorita.

Statemi bene, alla prossima!

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