Dal campo agli avvocati, la triste fine di "Mad Max" - From the field to lawyers, the sad end of 'Mad Max'

Ci eravamo lasciati con il racconto di ieri al triplice fischio della finale di Coppa Italia, vinta dalla Juventus per 1-0 sull'Atalanta. Avevamo discusso delle ire "sportive" di Massimiliano Allegri, scoppiato in una rabbia inedita nei confronti della quaterna arbitrale poco prima della fine della partita, con tanto di cartellino rosso rimediato e urla ai microfoni dei giornalisti TV, all'indirizzo del designatore arbitrale, Gianluca Rocchi.

La scenetta è stata naturalmente notata dagli ispettori presenti sulle tribune dello Stadio Olimpico, capeggiati dal procuratore federale Giuseppe Chiné, ed inviata al giudice sportivo, il quale ha deliberato nei confronti dell'allenatore bianconero due giornate di squalifica, da scontare in Coppa Italia, e cinquemila euro di multa.

Fin qui potrebbero sembrare normali questioni di campo, con la procura FIGC che si conferma sempre vigile e celerissima nei confronti di qualcuno e un po' più addormentata e recalcitrante verso altri, ma la finale di Coppa Italia numero 77 passerà alla storia anche per le folli vicende che hanno caratterizzato il dopo partita, con protagonista ancora una volta proprio Massimiliano Allegri.

_{L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. All-Pro Reels from District of Columbia, USA, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons}

Se il comportamento del "mister" durante i novanta minuti, diventati poi quasi 100 grazie allo strano supplemento di recupero concesso dall'arbitro Maresca, aveva esaltato la pressoché totalità dei tifosi juventini, compresi quelli che poco lo sopportano come il sottoscritto, quanto accaduto subito dopo ha di nuovo trascinato Allegri in un vortice di critiche inevitabili, arrivando a macchiare anche l'unica serata trionfale del suo deprimenti triennio bis in bianconero.

Le sacrosante rimostranze di campo, giustificate dal pessimo arbitraggio e apparse come una sorta di cumulo di tre anni di scelte arbitrali quantomeno discutibili nei confronti della sua squadra, sono sfociate in puro risentimento verso parte della dirigenza e alcuni giornali. Ormai senza freni, Allegri ha assunto il classico comportamento di chi, vedendosi già con un piede e mezzo fuori dalla società, non ha più nulla da perdere, intimando davanti a tutti al direttore generale, Cristiano Giuntoli, di non presenziare ai festeggiamenti.

Da tempo si narrava di un rapporto ai minimi termini tra i due e difficilmente poteva essere altrimenti, visti i deprimenti risultati della squadra, ma quel che Allegri sembra non essere riuscito a mandar giù in alcun modo è la mancanza di chiarezza da parte della dirigenza, che a sua insaputa e senza avvertirlo dell'intenzione di non affidargli la panchina bianconera anche l'anno prossimo, aveva già preso contati con Thiago Motta.

_{Immagine di Freepik}

Ancor più grave è quanto le cronache narrano essere accaduto nel tunnel degli spogliatoi. Il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago (a mio parere personale uno dei pochi giornalisti sportivi seri rimasti) ha denunciato, sulle colonne del suo quotidiano, una vera e propria aggressione patita da parte del tecnico livornese.

Allegri, questa la ricostruzione dei fatti riportata su Tuttosport, si sarebbe avvicinato in tono per nulla amichevole, proferendo insulti e minacce nei confronti del giornalista, senza lesinare persino qualche piccolo contatto fisico, come spinte o strattoni. Il motivo della sua rabbia sarebbe stata la pessima campagna stampa ricevuta da parte del quotidiano che, secondo il suo pensiero, era in combutta con la società bianconera per modificare l'opinione pubblica e giustificarne così il licenziamento a fine stagione.

Nel caos che si è generato, Acciughina sarebbe anche stato visto mentre prendeva a calci, distruggendola, l'attrezzatura di fotografi e altri giornalisti presenti sul posto, tanto da dover richiedere l'intervento della polizia. Alcune indiscrezioni narrano di una conferenza stampa post gara durata solo quattro minuti proprio per la presenza degli agenti sulla porta, nell'imbarazzo dell'addetta stampa bianconera e di tutti i presenti.

_{Lo Juventus Training Center, Валерий Дед, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons}

Di fronte a fatti talmente gravi, la Juventus starebbe pensando ad un esonero immediato del tecnico, valutando persino se esistono i presupposti per appellarsi ad un licenziamento per giusta causa. Ad Allegri, questa mattina regolarmente sui campi dello Juventus Training Center, potrebbe essere stato concesso di salutare la squadra, dirigendo l'ultimo allenamento.

Di certo appare molto complicato vederlo ancora in una conferenza stampa a rappresentare la società. Questa mattina inoltre la USSI, l'associazione della stampa sportiva italiana, ha rilasciato un duro comunicato di condanna circa i fatti avvenuti nella notte dell'Olimpico. Comprensibile, anche se si sarebbe potuto fare lo stesso più volte in passato nei confronti di qualche collega, attizzatore di folle, bufalaro o passa veline di professione. Ma questa è un'altra storia.

Statemi bene, alla prossima!