Immenso Milan, minuscola Lazio [#steemexclusive]

in Italy2 years ago (edited)

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Si dice che non sempre risulti corretto giudicare le prestazioni delle squadre basandosi sul risultato finale della partita. A volte, sconfitte di misura o pareggi raggiunti, magari all'ultimo secondo, influiscono troppo sulle considerazioni finali, e in questi casi suole trincerarsi dietro al fatto che fare goal è l'essenza del calcio e che chi riesce a compiere questa azione almeno una volta in più dell'avversario ha sempre ragione.

In alcune occasioni tuttavia, chi perde o pareggia una partita, avrebbe meritato, per quanto visto sul campo, di ottenere qualcosa in più. Pensate, ad esempio, alla doppia gara svolta dalla nostra Nazionale contro la Svizzera, nel girone di qualificazione agli ultimi Mondiali: gli azzurri avrebbero di certo, per quanto visto in campo, dovuto portare a casa almeno uno dei due incontri, terminati in pareggio solo grazie al doppio sciagurato errore dal dischetto di Jorginho.

In altre invece, il risultato finale è talmente chiaro ed indicativo dell'andamento del match, da non lasciare spazio ad alcuna discussione. E' il caso della partita andata in scena ieri sera a San Siro, tra Milan e Lazio, valevole per i quarti di finale della Coppa Italia e terminata con la netta affermazione per 4-0 da parte dei rossoneri.

A fronte dei primi venti minuti, giocati sostanzialmente alla pari dalle due squadre, il resto dell'incontro ha mostrato al pubblico dell'impianto milanese la differenza abissale che esiste oggi tra le due realtà: pimpante, veloce e colmo di autostima, dopo la rimonta nel derby, il Milan, depressa, impaurita e quasi rassegnata ad una seconda parte di stagione molto complicata, la formazione capitolina.

Dopo la bella vittoria ottenuta dalla Lazio sul campo della Fiorentina domenica scorsa, i problemi riscontrati alla chiusura del mercato fallimentare, che avevano portato all'insurrezione dei tifosi a Formello e alle lamentele pubbliche portate avanti da Maurizio Sarri nei confronti di Lotito e Tare, sembravano, se non superati, quanto meno accantonati.

Il tecnico toscano aveva cementato il gruppo e fatto buon viso a cattivo gioco nei confronti dei nuovi arrivi, molto poco graditi, spronando la squadra a superare le difficoltà del momento e a compattarsi per il finale di stagione; evidentemente però, le lacune tecniche ravvisate all'interno dell'organico, specialmente tra le seconde linee, non permettono attualmente alla Lazio di salire oltre un certo livello e di potersi confrontare ad armi pari con le prime.

La scelta fatta ieri di compiere un ampio turnover, a cospetto di un Milan mandato in campo con tutti i suoi migliori effettivi da Stefano Pioli, ha messo a nudo ed acuito ancor di più il gap tra le due sfidanti, oltre a passare alla squadra biancoceleste un messaggio, a livello inconscio, di scarso interesse per la competizione. Ne è scaturito un primo tempo da film horror, nel quale i padroni di casa sono riusciti a penetrare la difesalaziale come un coltello caldo nel burro e a segnare tre goal in pochi minuti.

La difesa è apparsa ancora una volta il punto debole della creatura di mister sigaretta, come testimoniano anche i 39 goal subiti in 24 partite fin qui disputate in Serie A, più di uno e mezzo a partita di media: un'enormità per una squadra che vuole ambire ad occupare le posizioni importanti della graduatoria e a percorrere più strada possibile in Europa League.

A complicare le cose inoltre ci si mettono le situazioni contrattuali di diversi elementi della rosa, giunti ormai a scadenza e per i quali un accordo sul rinnovo appare ad oggi molto difficile da raggiungere: Luiz Felipe, Marusic, Lucas Leiva, Patric, Radu e i due portieri, Strakosha e Reina, sono già ad oggi liberi di accordarsi con un'altra squadra e potrebbero cambiare aria in estate.

Sarri è stato cercato per le sue abilità a plasmare un gruppo nuovo partendo da zero, ma il rischio che l'anno prossimo, in caso di conferma, l'ex guida tecnica di Chelsea, Napoli e Juventus dovrà azzerare tutto il lavoro fatto in questa stagione, per dirigere una squadra ancor più ridimensionata nelle ambizioni, è al momento molto alto.

L'attuale indice di liquidità del club non permette di dormire sonni tranquilli, e quella di liberarsi dei contratti più onerosi, per ripartire con una squadra giovane e un progetto basato sul medio-lungo termine, sembra ad oggi l'unica via percorribile. Il "comandante", il cui malumore sta emergendo ogni giorno di più, si accontenterà di guidare una squadra di seconda o terza fascia, o abbandonerà dopo un anno la nave per manifesta incompatibilità, come fatto già con Chelsea e Juventus?



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Ciao @frafiomatale, il telegiornale parla di diversi sport, tra cui il super bowl, avranno spot pubblicitari sul tema delle criptovalute, beh non c'entra molto con il tuo post, ma il punto è che il mercato delle criptovalute è già coinvolto questo sport e altri
Ti auguro un felice fine settimana

Sí è vero, però non so fino a che punto sia una cosa buona. Preferirei che il nostro rimanesse un mondo per pochi "pazzi" visionari, attirare troppo l'attenzione non credo sia positivo

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