Ricorsi storici: l'Atalanta vittoriosa come nel '63? - Historical recourses: Atalanta victorious as in '63? [Multilanguage]

Per rendersi conto della straordinaria annata vissuta dall'Atalanta è sufficiente pensare ad un dato: se la squadra di Gian Pieri Gasperini porterà a casa le due competizioni, Coppa Italia ed Europa League, per le quali è stata in grado di raggiungere la finale, aggiungerà in un solo colpo in bacheca il doppio dei trofei conquistati in tutta la sua storia, a partire dalla fondazione avvenuta nel 1907.

Questo dato potrebbe anche stonare, dato che siamo ormai abituati da almeno un decennio a considerare la Dea non più come una provinciale, ma come una importante realtà calcistica sia a livello italiano che europeo, ma l'Atalanta può vantare tra i propri successi, a parte i cinque campionati di Serie B vinti (più uno di Prima Divisione, una sorta di torneo cadetto degli anni '20), soltanto la Coppa Italia del 1963.

In questo periodo "magico", corrispondente all'arrivo sulla panchina orobica del già citato allenatore di Grugliasco, i nerazzurri sono riusciti a centrare altre tre volte la finale del secondo trofeo italiano per importanza, uscendo sconfitti in due di esse, ma con la terza chance più viva che mai, da sfruttare questa sera quando sul prato dell'Olimpico affronteranno la Juventus.

I pronostici dei bookmakers e, visto il tragico momento attraversato dagli uomini allenati (?) da Max Allegri, anche di un po' tutti gli appassionati di calcio in Italia, vedono favorita l'Atalanta, cosa che parrebbe confermata anche osservando la questione da un punto di vista dei ricorsi storici.

Per molti storici e filosofi dell'antichità, nel passato è possibile osservare una certa ciclicità e probabilmente anche il calcio, qualora fosse esistito in quell'epoca, non sarebbe stato escluso dal ragionamento. Nello specifico, nel 1963, anno in cui la Dea vinse la Coppa Italia, si verificarono diverse analogie con questa stagione.

In primo luogo l'Inter divenne campione d'Italia, dopo aver battagliato con la Juventus a lungo (quest'anno in realtà il duello è durato molto meno), ovvero fino al cedimento finale dei bianconeri, e anche in quel campionato Bologna e Milan completarono il quartetto di squadre capaci di piazzarsi nelle prime quattro posizioni.

L'Atalanta disputò una buona stagione, piazzandosi tuttavia ottava, ma un'altra mezza analogia si può ravvisare proprio nella Coppa Italia, dato che anche in quella circostanza agli orobici toccò in finale una squadra di Torino, il Torino Calcio, squadra gloriosa ma fallita per debiti e da non confondersi con la rifondata nel 2005 Torino FC, appartenente ad Urbano Cairo.

Quella finale si giocò a San Siro, davanti a circa trentamila spettatori, e vide il successo dei bergamaschi per 3-1 grazie alla tripletta di uno scatenato Angelo Domenghini. L'Atalanta ci arrivò dopo aver eliminato nel primo turno il Como in trasferta, 2-4 dopo i tempi supplementari, nonché il Catania, il Padova e il Bari nei turni successivi, tutti affrontati in gara unica in casa.

Gli incroci dell'Atalanta con la Juventus anche in quell'anno tuttavia, non si limitarono solo alle due partite di campionato, dato che sia i bianconeri che gli orobici parteciparono a fine campionato, insieme a Roma, Inter e quattro formazioni svizzere, alla Coppa delle Alpi, trofeo organizzato dalle federazioni italiana ed elvetica che inizialmente prevedeva unicamente squadre provenienti da questi due Paesi, ma che fu poi allargata negli anni, fino alla sua ultima edizione del 1982, anche ai campionati francese e tedesco.

Le quattro squadre della FIGC dominarono quell'edizione, con Atalanta e Juventus, vincitrici dei due gironi, chiamate ad affrontarsi in finale. Quella volta la spuntarono i bianconeri per 3-2, dopo una partita combattuta e spettacolare. La stessa che vedremo stasera?

Statemi bene, alla prossima!