DUMBO COMPIE 83 ANNI.
Carterhawk, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons
Qualche giorno fa nel 1941, esattamente 83 anni fa, a New York veniva proiettato in anteprima il film di animazione Dumbo-l'elefante volante.
Era il quarto lungometraggio della Disney, a quel tempo in crisi finanziaria dopo le perdite subite a seguito dello scarso successo al botteghino di Pinocchio e di Fantasia.
Per realizzare il film, Walt Disney acquistò i diritti dagli scrittori e coniugi Helen Aberson e Harold Pearl, che avevano scritto una storia per bambini illustrata da Helen Durney per la costruzione, da parte di una ditta di giocattoli, del primo prototipo di un apparecchio ludico per la narrazione visiva, il Roll-A-Book. Kay Kamen, responsabile del merchandising della Disney, aveva mostrato a Walt un esemplare di Roll-A-Book contenente la storia di Dumbo e Walt ne restò affascinato. Si scelse però di realizzare un film di animazione a basso costo, utilizzando uno stile semplice.
Dumbo ebbe un successo tale che riuscì a salvare la Walt Disney Productions dal fallimento.
Si tratta del primo film Disney ambientato negli Stati Uniti e l'unico che mostra la realtà del circo con animali. Narra una storia dura e toccante, che mette in luce temi come la discriminazione verso il diverso e lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali nei circhi.
Il protagonista è un tenero e ingenuo cucciolo di elefante di nome Dumbo (che significa “sciocco, stupido” ma anche “muto”). Poco dopo essere nato, all'interno del circo dove mamma elefante lavora, si scopre che l'elefantino ha delle orecchie molto grandi che lo rendono impacciato nei movimenti; per questa sua peculiarità viene deriso ed emarginato dagli esseri umani ma anche dalla piccola comunità di elefanti che lavora per il circo. Solo la madre, la signora Jumbo, ama incondizionatamente il suo cucciolo, tanto che per difenderlo si arrabbia al punto di aggredire chi lo deride e per questo viene incatenata e rinchiusa in una stretta gabbia. Tutti noi ricordiamo la straziante scena nella quale mamma elefante culla il suo piccolo con la proboscide da dietro le sbarre.
Dumbo, rimasto solo e in difficoltà, dal momento che a causa delle sue orecchie è stato relegato dal padrone del circo a ruolo di pagliaccio, precipita in uno stato depressivo ma, fortunatamente, il topo Timoteo interviene, aiutandolo proprio come farebbe un nostro life coach o una figura paterna: lo consola, si prende cura delle sue esigenze primarie, lo coccola offrendogli le arachidi di cui è goloso. Una sera per sbaglio, Dumbo e Timoteo si ubriacano bevendo da una tinozza di acqua nel quale i dipendenti del circo avevano versato del vino; è in questa occasione, dopo una notte caratterizzata da sogni dal sapore psichedelico, che i due si risvegliano in cima a un albero. Timoteo non ha dubbi: Dumbo riesce a volare utilizzando le sue enormi orecchie e ha tutte le potenzialità per diventare la star del circo e fare in modo che la sua mamma possa essere di nuovo libera. Si tratta solo di convincere Dumbo a volare, replicando consapevolmente ciò che aveva fatto in stato di ubriachezza. Alcuni corvi lì presenti si convincono che un elefante come Dumbo possa effettivamente volare e così offrono all'elefantino un amuleto che possa dargli fiducia rispetto alle sue capacità: una loro piuma nera. Ovviamente la piuma non è magica, si tratta di un piccolo inganno pensato dai corvi. Dumbo però si lancia ed effettivamente riesce a volare. Durante lo spettacolo di quella sera Dumbo vola sopra le teste degli increduli spettatori del circo e da quel momento il piccolo elefante deriso e discriminato guadagna successo e rispetto.
Nonostante il lieto fine, trovo che sia una storia amara, dal momento che Dumbo viene rispettato dalle persone e dai suoi simili solo dopo che esprime delle rare capacità che consentono al padrone del circo di guadagnare molto denaro, così come la madre, che si era resa protagonista di un unico episodio di aggressività, dopo anni di “onorato servizio”, evidentemente per difendere il suo cucciolo, viene liberata solo a seguito del successo di pubblico del figlio.
Credo invece che Dumbo meritasse rispetto, dignità e affetto anche a prescindere dal fatto di rappresentare una risorsa economica per il circo. Senza contare che con tutta probabilità, nonostante il cibo e le comodità offerte, Dumbo e la sua mamma saranno destinati a servire il circo per tutta la loro vita, comunque prigionieri e con l'obbligo di essere sempre a disposizione e prestanti per assicurare agli esseri umani delle cospicue entrate economiche. Personalmente interpreto questo film come una storia di denuncia e di critica verso la discriminazione del diverso e il maltrattamento degli animali e non come una storia di riscatto da parte dei più deboli ed emarginati.
Per quanto riguarda i corvi neri, essi rappresenterebbero in modo stereotipato gli afroamericani; il film è del 1941 e oggi c'è una maggiore sensibilità verso l'integrazione e il rispetto, che condivido; tuttavia vorrei sottolineare che la pellicola va storicamente contestualizzata e che la presenza di questi personaggi comunque evidenzia aspetti e problematiche socio-culturali che non vanno cancellati o dimenticati, con il rischio di ri-cadere negli stessi errori. Concludo facendo notare che i corvi si rivelano personaggi positivi e addirittura determinanti per il successo di Dumbo, dal momento che dopo aver ascoltato la sua storia si commuovono e si offrono prontamente di aiutarlo, mentre i personaggi bianchi e ricchi del film sono dipinti sostanzialmente negativamente.
Qualche piccola curiosità. Il circo per il quale lavora Dumbo si chiama WDP Circus, cioè Walt Disney Productions. La locomotiva della sequenza iniziale è stata chiamata Casey Junior, in onore di Casey Jones, un ingegnere e macchinista delle ferrovie molto celebre negli USA. La scena del sogno psichedelico di Dumbo e Timoteo è caratterizzata dalla presenza degli elefanti rosa perchè in inglese “Seeing pink elephants” è un modo di dire per indicare quelle allucinazioni e quei deliri causati dall'ubriachezza. La scena dei clown che chiedono l'aumento al principale è una caricatura di se stessi realizzati dagli animatori Disney, che insoddisfatti della loro paga, durante la lavorazione del film, fecero sciopero.
Concludo sottolineando che Dumbo è un personaggio muto: tuttavia lo spettatore quasi non se ne accorge, perchè è animato con una tale maestria che è si può cogliere ogni suo pensiero e ogni sua emozione. Credo che ciò sia possibile grazie al grande talento degli artisti e alle potenzialità dell'animazione realizzata a mano. Personalmente quando guardo un film di animazione i cui personaggi sono animati digitalmente non riesco ad avere la stessa connessione emotiva che ho con quelli animati a partire dai disegni realizzati a mano e spero che si ritorni a utilizzare questa tecnica, che richiede denaro e molta abilità ma la cui resa emotiva è molto diversa.
FONTI:
This type of photo we usually see when we go to the park, I sometimes go to the park and ride these riders. Also saw a photo of a young child playing sports.
Non sapevo che Dumbo fosse così vecchio!!
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