Diario mentale di un Umarell da scrivania #7

foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone Huawei P Smart+

Ieri mattina ero risoluto.

Questa volta ho intenzione di capirci qualcosa, ho pensato.

Col cavolo che guardo lei, mi concentro sul lavoro.

Beh, ammesso che di lavoro si possa parlare, qui dentro...

Intento a non farmi distrarre, cerco di relegare a rumore di sottofondo la conversazione che nel frattempo le due matte intrattengono tra loro.

Le hai ricevute tutte?

Macché!

Quante te ne mancano?

Troppe, considerando che la scadenza era due mesi fa.

La fanno facile loro...

Vado a prenderli a casa uno per uno, giuro, uno per uno!

Ti accompagno.

Mi concentro sullo schermo del pc, c'è la posta elettronica aperta.

Sì però quello che, volente o nolente, ho ascoltato un po' mi inquieta.

Saranno mica questioni di mazzette?

Queste oltre a matte sono anche criminali mi sa, oddio!

Cos'ho fatto di male?

C-O-S-A?

Suona il telefono.

La scena è la solita di sempre: prima ingiurie, poi sorrisi e smancerie.

Del lavoro non ho capito niente, ma per la mia incolumità inizio a preoccuparmi...

assicuratevi che io continui a scrivere, altrimenti cercatemi, non si sa mai, grazie infinite!