Contest - Crea un'immagine

in Italylast month

Stelle e pianeti luminosi nell'universo
Disclaimer: immagine creata con Freepik (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

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Disclaimer in English: image created with Freepik (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

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Disclaimer en español: imagen realizada con Freepik (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

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Ps.: il retrocasa di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO prosegue

luminous-stars-and-planets-universe.jpg
LUMINOUS - STARS - AND - PLANETS - UNIVERSE (l'immagine che partecipa al concorso)

STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO: IL RETROCASA IX
Gli studenti del liceo di scienze umane partecipanti alla Settimana della Matematica a Roma amavano bazzicare l'Osservatorio Astronomico, che consideravano il pezzo forte di quegli eventi scolastici. Anche la professoressa Valentina Valverde era entusiasta dell'Osservatorio. Grazie ai potentissimi freschi mezzi arrivati dritti dall'industria robotica di Vittorio che operava nella città non lontana, era oramai possibile avvistare tutta la Via Lattea soltanto con un piccolo binocolo. A Valentina piaceva in particolare il pianeta Saturno per via dei suoi anelli.
La penultima di quelle sere ebbe però l'idea di diminuire lo zoom, per guardare in basso per le vie romane. L'occhio però le cadde giusto nell'enorme giardino che circondava l'Osservatorio e a qualche decina di metri dall'ingresso principale, vide due ragazzi che frugavano nei bidoncini dell'immondizia. In cerca di cibo, poveri, dato che vi trovarono mezzo panino, sicuramente frutto degli sprechi della classe benestante, e se lo divisero a metà, fraternamente. Uno di questi, se l'oscurità sia pure rischiarata dall'illuminazione pubblica non l'ingannava, le sembrava di colore. Un bel ragazzo davvero, tra l'altro. Valentina, mossa a compassione, volle darsi subito da fare. I saloni adibiti a festa durante la Settimana della Matematica erano sempre riforniti di ogni ben di Dio. Valentina prese due fette di torta margherita, due mele e due panini. Voleva anche portar giù due bicchieri di tisana di camomilla, dato che il tè lo avevano già terminato, ma non sapeva come fare, da sola. Meglio non avvertire nessuno degli organizzatori dell'evento. Alle soglie del quarto millennio, la generosità non era per nulla di moda, ma la conseguenza ancora più preoccupante stava nel fatto che i responsabili degli eventi scolastici romani avrebbero ben potuto chiamare le guardie di sicurezza per far cacciare dai giardini quei due poveretti che avevano osato cacciare le mani su proprietà pubbliche. Non erano con tutta evidenza ragazzi in cerca di dati altrui finiti nell'immondizia per compiere eventuali furti d'identità o di codici bancari. L'unica cosa che avevano preso da quel cestino era il mezzo panino avanzato a chissà chi e purtroppo finito nell'immondizia a causa del solito spreco di cibo, che pure nei tempacci in cui la Grande Depressione secolare avrebbe dovuto insegnare a vivere nel rispetto dell'ambiente, non mancava mai. I cugini che accompagnavano Valentina nell'evento, si avvidero che qualcosa la preoccupava. A loro poteva pure raccontare. Dante e Luisa si disposero prontamente ad aiutarla. Scesero tutti e tre con le borse di cibo messo insieme e due bicchieri di plastica contenenti camomilla, con discrezione per non dare nell'occhio. I due ragazzi nel frattempo avevano terminato quel misero avanzo di panino e già si disponevano a far visita a un secondo cestino, noncuranti del fatto che da all'incirca un millennio il frugare nell'immondizia pubblica costituiva reato amministrativo passibile di arresto. Poco male comunque, per chi si fosse ridotto a tal segno per riuscire a mangiare. Male o bene, in galera si ricevevano pasti tutti i giorni. Che per quanto scadenti, non provenivano dai rifiuti urbani.
Akim e Marco, così si chiamavano i due malcapitati, accolsero l'offerta dei tre benefattori con le lacrime agli occhi, riconoscenti. Akim proveniva dalla Nigeria. Entusiasmato dalle chiacchiere del cugino, che gli aveva detto che a Roma c'erano gli alberi di monete d'oro, aveva ben pensato di emigrare, credendo di abbandonare una vita difficile che portava avanti nel suo paese natale. Peccato che il cugino, emigrato a Roma dieci anni prima di lui, s'era scordato di avvertirlo che le monete d'oro a lui non mancavano unicamente perchè era riuscito a farsi sposare dalla figlia di un consigliere comunale. Akim era finito con il diventare un senzatetto che doveva sobbarcarsi i peggiori rischi di sviluppare malanni gastrointestinali per riuscire a mangiare e mai prima di allora avrebbe immaginato che un romano potesse finire come lui. Invece per strada aveva conosciuto Marco. L'aveva visto per la prima volta, con tanto di sbalordimento da parte sua, mentre frugava in un cestino dell'immondizia ai giardini pubblici. Akim stava frugando in quello poco distante. Era corso da Marco per esprimere il suo sbalordimento e da allora ne era nata una grande amicizia. Marco non era esattamente un senzatetto, ma presto lo sarebbe diventato. Viveva in un monolocale di mala morte di periferia, ereditato dai defunti genitori, ma del quale non poteva più pagare nè il condominio nè le utenze perchè aveva perso il lavoro anni avanti quando la ditta che l'aveva assunto era fallita. E non c'era stato più verso di trovarne un altro. Figurarsi, dato che di lavoro faceva il manovale non qualificato di magazzino e contava sulla sola terza media. Senza il patentino per il muletto, che richiedeva come minimo un diploma di secondaria, Marco era spacciato, specie da ultraquarantenne. Aveva preso comunque a ospitare Akim nel suo monolocale, quantomeno per toglierlo dalle strade. Anche se un appartamento privo di gas, riscaldamento, luce e acqua non era un gran che migliore delle strade, eccettuata la protezione che offriva dalla criminalità di bassa lega di cui Akim da senzatetto poteva diventare vittima. Ma l'amministratore del condominio era ricorso al tribunale per far mettere all'asta giudiziaria il monolocale del condomino insolvente, quindi prima o poi sia Marco che Akim non avrebbero più avuto alcun tetto sulla testa. Non è giusto, non è giusto, pensavano Valentina e i suoi cugini. A Dante e Luisa venne però in mente un centro multiculturale no profit con il quale avevano collaborato come insegnante di storia lui e di pianoforte lei, non molto tempo addietro, che poteva aiutare i due malcapitati qualora vi fosse posto. Bastava che i due si disponessero a svolgere qualsiasi mansione a beneficio dell'organizzazione. Sia Marco che Akim si dichiararono dispostissimi a lavorare, non importava quanto umili le mansioni, che avrebbero svolto con allegria. Dante diede loro l'indirizzo del centro e pure il denaro per pagarsi i biglietti della metropolitana per raggiungerlo. I due si profusero in mille ringraziamenti, soffermando il loro sguardo su Valentina. Si erano entrambi innamorati di lei, ma non osavano chiederle il numero di telefono, sia perchè vergognosi della loro condizione, specie Marco, che per il fatto di non averci nemmeno un cellulare in due. Oltretutto, a Marco pesavano gli anni e a occhio le apparenze gli dicevano che la ragazza era molto più giovane di lui. Senz'altro, doveva avere l'età del suo amico, che non passava i venticinque.
Al centro, i responsabili con cui ebbero a che fare inizialmente, intendevano prendere soltanto Akim. Gli stranieri avevano la precedenza e inoltre il ragazzo contava sul corrispondente nigeriano del prezioso diploma alberghiero, che aveva fatto convalidare nel suo paese natio sia pure a prezzo di enormi sacrifici e gli sarebbe tornato molto utile in Italia. Ma Akim respinse l'offerta. O prendere entrambi o nessuno. Preferiva finire a vivere per strada con Marco, pur di non abbandonarlo. Specie considerato che il suo amico l'aveva accolto in casa sua. No, mai si sarebbe azzardato a lasciarlo solo, pure a dispetto dell'invito di Marco a sistemarsi e non pensare a lui. E poi, ma come, fece notare ai responsabili, lasciavano indietro un connazionale in favore di uno straniero, pure senza permesso di soggiorno? Akim era sbalordito.
Il direttore della struttura, che aveva ascoltato quella conversazione non visto, era rimasto commosso dal senso dell'amicizia dei due. Sia pure in mancanza di posti liberi sufficienti, decise quindi di prenderli entrambi, quantomeno a lavorare. Per dormire, poichè mancava veramente un posto letto, Marco avrebbe dovuto tornare a casa sua finchè avesse avuto casa, ma poichè denari per spostarsi ogni giorno non ne aveva, s'era deciso per il trasloco del suo letto al centro, anzi, meglio ancora, l'uomo si dispose a donare tutta la sua mobilia ai locali. Dopotutto l'appartamento di cui era proprietario sarebbe presto finito all'asta giudiziaria.
E così Akim e Marco s'imbarcarono in prospettive nuove. Il primo venne assegnato a lavorare nelle cucine e nel refettorio del centro e il secondo a fare le pulizie. La sera, prima di dormire, trascorrevano entrambi, meditabondi, qualche minuto affacciati alla finestra della camerata che condividevano con i loro compagni di lavoro dalle molteplici nazionalità. Il pensiero di entrambi correva a quella sera nei giardini dell'Osservatorio Astronomico in cui avevano conosciuto Valentina. Marco aveva deciso di ricordarla appena con sincero affetto, arciconvinto come sempre di non potersela permettere. Anche se oramai non doveva più cacciare le mani nell'immondizia pubblica per mangiare, anche se oramai non era più un problema la vendita all'asta di casa sua, che futuro avrebbe potuto offrirle? Nel centro si ricevevano vitto e alloggio, ma per forza di cose, nessuno stipendio. Abiti e calzature per gli ospiti che vi lavoravano, provenivano da donazioni. Non si andava mai dal barbiere, ma gli abitanti del posto si improvvisavano tali, gli uni per gli altri, in tutta solidarietà. Se qualcuno si ammalava, si poteva vedere una guardia medica quando andava bene e si ricevevano i farmaci basici di cui il centro, sempre quando andava bene, veniva provvisto. Marco non intendeva certo diventare un peso per qualsiasi donna e quella ragazza poi, apparteneva sicuramente alla classe media e doveva essere laureata, specie per trovarsi dove si trovava. Lui aveva solo la licenza media. Vero era che il centro riusciva spesso a sistemare con il lavoro i suoi ospiti, ma non quelli privi di titoli come lui. E gli stranieri avevano pur sempre la precedenza, specie quelli come Akim, che oltre ad averci un titolo convalidato, specie il prezioso diploma alberghiero, parlavano fluentemente sia l'inglese che l'italiano. Marco immaginava che sarebbe invece rimasto lì per sempre e doveva pure ringraziare per la sistemazione. Akim, di carattere ben più ottimista dell'amico, si chiedeva soltanto se mai un giorno avrebbe rivisto Valentina...

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Thank you, friend!
I'm @steem.history, who is steem witness.
Thank you for witnessvoting for me.
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please click it!
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(Go to https://steemit.com/~witnesses and type fbslo at the bottom of the page)

The weight is reduced because of the lack of Voting Power. If you vote for me as a witness, you can get my little vote.

Ciao Pou! Potresti fare un post su come si genera un immagine con questo software? Se chiedo troppo lascia perdere

Tranq., non chiedi troppo. Semmai è il tempo che mi manca, più una piccola questione che rileverò cammin facendo. Per il momento devo andare avanti con il mio primo giallo, che già mi tocca spesso interrompere perchè avevo previamente promesso i ragguagli periodici sul mio stato di salute e giustamente devo mantenere la promessa, considerato che mi trovo spessissimo in power down per poter comprare i costosissimi pre e probiotici (che bontà loro, gli hanno pure aumentato il prezzo). Dovrei pure postare il prossimo video slide musicale che non so quando, però. Posso permettermi al massimo due pubblicazioni a settimana (quanto alla comunità italiana al di fuori dei diari giornalieri), che poi è quanto mi è stato detto che è considerato il ragionevolmente accettabile (una terza pubblicazione inizierebbe a essere di troppo affinchè i lettori riescano a starmi dietro). Per ottenere un profilo internazionale sto poi partecipando a contest artistici venezuelani e quindi devo farci entrare una terza pubblicazione settimanale. Cosa ancora più importante è vedere se non si viola qualcosa. Dovremmo infatti chiedere a @frafiomatale se una pubblicazione del genere non sia mai risulti mal vista da chi di dovere. Considerato che l'uso di IA non è visto di buon occhio e se qui me ne servo è unicamente per partecipare al concorso letterario/fotografico (va specificato, come puoi vedere nei disclaimer). Mal che vada, appena posso ti indico i passaggi via telegram.

 last month (edited)

Ciao ragazzi, spiegare come utilizzare un software di IA non contravviene a nessuna regola (ovviamente il testo deve essere originale, ma questo è superfluo dirlo), così come generare immagini o video con la IA, dichiarandolo nel testo.
Questa settimana ho realizzato un post sul funzionamento di Udio, piattaforma che genera musica con la IA ed è stato votato anche da uno dei team di community curators, quindi nessun problema.
Il problema con le IA nasce se si scrive un post utilizzando ChatGPT o altre IA simili facendolo passare per proprio, in quel caso viene giustamente considerato plagio.

Interessante!!! Esiste una piattforma per fare video corti con L’AI?

Si Stefano, su Canva ci sono alcune app gratutite da poter associare all'account per creare video con IA. Poi esiste SORA di OpenAI, che è già ad un livello molto più evoluto (se non erro hanno già prodotto un primo cortometraggio) ma al momento è ancora disponibile solo per gli sviluppatori.

 last month (edited)

Ottimo! Io compongo musica e mi piacerebbe abbinare la mia musica ad alcuni video generati dall’AI

Ah, ok, 1000 grazie. Allora quando sono pronta faccio partire il post (chiedo solo pazienza, dato che sono troppo indietro con le rubriche🤣)

Grazie per queste delucidazioni

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