Le parole sono macigni e "Durigon" per sempre

Non voglio girarci intorno anche perchè la vicenda è talmente semplice da definire che non serve neppure cercare le giuste parole.

Il senatore, parola che dovrebbe significare qualcosa e che dovrebbe costituire un ferocissimo moto di orgoglio per chi la "indossa", è il protagonista di una storiaccia che non sarebbe dovuta esistere, che non dovrebbe ammettere silenzi o difese e che non dovrebbe che avere un'unica conseguenza: dimissioni immediate di Durigon, cancellazione dello stesso dalla vita pubblica, difficoltà di ogni tipo per il personaggio anche solo di trovare lavoro nei campi o al McDonalds o su una bici di deliveroo.

Anche solo immaginare di poter sostituire il nome di Falcone e Borsellino con quello di un Mussolini qualunque, fa venire i brividi.

Che a farlo sia un senatore della Repubblica, nonostante rappresenti il partito delle fake news, delle contraddizioni, dei 49 milioni sottratti impunemente a noi cittadini e via dicendo (ovvero la Lega Nord), inorridisce ancor di più.

Non esiste al mondo che 2 icone della lotta alla mafia possano essere messi in discussione. Che lo si faccia e lo si faccia cercando di rimpiazzarli con un Mussolini qualunque è francamente troppo anche per un massone Leghista qualunque come Durigon.

Solo l'ex presidente del consiglio Giuseppe Conte ha voluto immediatamente chiedere dimissioni immediate di Durigon, condannando le sue parole fermamente. Solo molti giorni dopo si è accodato Letta.

Renzi ovviamente tace, impegnato tra un mojito e l'altro a stringer mani a dittatori e agenti dei servizi segreti, scardinando riforme cardine come quelle legate alla giustizia o al reddito di cittadinanza.

La Meloni non dice nulla e forse sotto sotto appoggia l'avvicendamento Giudici/Mussolini.

Salvini twitta contro i migranti e contro qualsiasi altra cosa di buon senso ma sta zitto su questo.

Forza Italia dorme.

E noi?

Prendiamo il sole mentre la memoria dei nostri eroi viene divelta da un Durigon qualunque.