Acqua: purezza fotografica.
Parco Naturale del delta del Po. 20 secondi f 5,6 ISO 400 - Nikon 14 mm
Acqua. La molecola più importante sia per il nostro pianeta, sia per il nostro corpo è anche uno degli elementi più interessanti a livello estetico in fotografia. Spesso un paesaggio desolante grazie ad uno specchio d'acqua si trasforma in qualcosa di metafisico, un lago al tramonto offre milioni di sfumature di colore, il mare ci ipnotizza per ore.
La tecnica è relativamente semplice: tempi di esposizione lunghi o tempi brevissimi. Come sempre gli estremi si toccano dando luogo a risultati affascinanti. Certo ci toccherà alzarci presto o aspettare che il taglio di luce giusta filtri tra le nuvole, ma i risultati sapranno ripagarvi.
Per la foto di apertura ci siamo alzati alle 4 del mattino per andare a fotografare l'alba. In quell'occasione facevo da master ad un workshop di fotografia. Non sono mancate le lamentele per la levataccia, me compreso visto il tempo inclemente. Il delta del Po a quell'ora del mattino è leggermente umido ! Ma come la luce dell'alba ha iniziato a colorare il mondo ogni fatica è scomparsa. La particolarità della foto è la luce di un lampione ancora acceso che illumina la banchina. Essendo la luce ambiente ancora molto bassa i 20 secondi di esposizione sono stati sufficienti a far venire fuori anche la luce artificiale creando un piacevole effetto di contrasto cromatico. L'acqua è ovviamente, visto il lungo tempo di esposizione, come dicono in inglese " silk water" , ovvero con effetto seta. In questi casi non ci sono regole precise. Un buon cavalletto e poi iniziare a provare dei tempi di esposizione dal mezzo secondo in su. Un diaframma consono alla scena ( in questo caso mi bastava un f 5.6 non avendo primi piani vicini ) e un valore ISO sufficientemente basso da non sporcare la foto. Valutate l'istogramma e fate diverse esposizioni. Sicuramente ci sarà quella che in fase di post vi darà il risultato migliore. Occhio solo che contrariamente a quanto si potrebbe pensare questi momenti magici durano relativamente poco. La luce cambia continuamente e velocemente sia all'alba che al tramonto ed il momento magico alle volte dura solo pochi minuti. Quindi non fatevi trovare impreparati. Componete bene l'inquandratura, mettete a fuoco e aspettate. La fotografia è anche questo. Meditation.
Cascate di Novalesa. 4 secondi f 16 ISO 100 - Samyang 12mm su Sony a6300
In questo caso ci troviamo in pieno giorno. Il problema è quello opposto. Troppa luce per consentire un tempo sufficientemente lungo per l'effetto "silk water". L'esposimetro ci dice che anche chiudendo tutto il diaframma arriviamo a 1/10 di secondo. Troppo poco per la nostra acqua setosa. Ecco che dobbiamo ricorrere ad un filtro ND ( neutral density ) 1000x che ci toglie ben 10 diaframmi di intensità luminosa. Possiamo così scattare con il tempo che ci occorre, in questo caso 4 secondi erano più che sufficienti visto che la cascata si muove impetuosa. Di filtri ND ce ne sono per tutte le tasche. Dai 15 euro ai 500 €. Direi che un buon compromesso può essere spendere sui 50 €. Li trovate su amazon senza problemi di enne marche. La Gobe offre un ottimo rapporto qualità prezzo.
Parco Naturale del Delta del Po. 1/125 secondo f 5,6 ISO 400 - Nikon 24-70 f2.8 a 70mm
Come vedete anche il brutto tempo può essere fonte di scatti interessanti. Unica accortezza munitevi di uno zaino fotografico che disponga della cappottina di nylon che lo ricopre e di un sacchetto sagomato dove infilare la macchina foto. Purtroppo con il digitale le macchine, anche quelle tropicalizzate ( che non vuo dire subacquee ! ) temono molto l'acqua. Fin che sono spruzzi ok. Ma una pioggia battente può mettere a dura prova anche i corpi più blasonati.
Avigliana, Lago piccolo. 1/125 secondo f11 ISO 100
In questo caso siamo al tramonto. Bisogna aspettare la giusta luce e magari in postproduzione enfatizzare leggermente il contrasto cromatico aumentando localmente la saturazione. Se vi interessa magari in futuro farò alcuni post di post, ovvero post di postproduzione.
Lago del Moncenisio. 1/125 secondo f 22 ISO 100 - Nikon 14-24mm a 14mm
La diga del Moncenisio è stata svuotata nel 2016 per lavori di manutenzione. Ho provato a farci una passeggiata sul fondo per vedere se trovavo qualche spunto. Il paesaggio lunare era molto interessante. Piccoli specchi d'acqua isolati in mezzo a distese sterminate di fango. Qui la cosa che spesso permette all'acqua di "vivere" è mettersi nella giusta posizione rispetto al sole, ovvero in controluce. Avremo quindi dei riflessi sull'acqua e la superficie del fango, come ogni altra superficie, acquisterà tessitura, brillando grazie alla sua composizione fatta di microcristalli. Mi interssava la tessitura e il dettaglio in primo piano come lo sfondo. Quindi diaframma chiuso a f22 e tempo di conseguenza. In post ho messo un leggero degradante sul cielo e aumentato la chiarezza sul primo piano. Chi conosce Lightroom sa di cosa parlo.
L'ultimo caso che vi propongo è uno scatto fatto in occasione di un lavoro pubblicitario. Mi serviva poter bloccare l'acqua di raffreddamento durante la lavorazione di una macchina utensile. In questo caso serve un tempo di otturazione il più veloce possibile. 1/1000 o meno. Oggi le macchine arrivanmo tranquillamente ad un 1/4000 di secondo. La luce per poter evidenziare le goccioline deve essere rigorosamnete in controluce ovvero provenire da dietro le goccie, quasi in contrapposizione all'obiettivo. Essendo in interni non potevo servirmi del sole. Mi sono quindi aiutato con un flash radiocomandato. Il vantaggio del flash è che la sua emissione è mediamente di 1/1000 di secondo. Ci aiuta quindi congelare l'azione dando definizione ad ogni singola goccia d'acqua. Potete mettere tranquillamente il flash in manuale e regolare la potenza fino ad ottenere quella che vi serve in base alla distanza dal soggetto. Fate attenzione, essendo in controluce, ai riflessi. Quindi utilizzate un buon paraluce ( che serve sempre ! ) e se necessario bandierate il flash con un cartoncino nero in modo che non spari dritto nel vostro obiettivo. Il tempo di esposizione della macchina ovviamente sarà il più veloce possibile che consenta il sincro col flash, solitamente un 1/250 secondo. Non è velocissimo ma tanto la nostra luce flash è di durata di ben inferiore ( 1/1000 ). Quindi nessun problema. Tutto congelato !
E ogni tanto bevetevi un bicchiere... d'acqua.
©Franco Borrelli - Tutte le immagini sono dell'autore.
Spettacolari, bravissimo. La foto delle Casacate di Novalesa è da copertina di una rivista specializzata.
Sapendo padroneggiare una reflex, si possono realizzare veri capolavori :-)
Grazie !
Post molto interessante. Mi mancavano alcuni passaggi che ho scoperto ora. Peccato non averlo letto prima.
Grazie @borrellismo.
Bene. Spero di darvi ancora nuovi spunti !
Ora che ti seguo spero di non perdermi i tuoi prossimi post!
Che meraviglia! Viene voglia di provare tutte le tecniche che esponi con così tanta chiarezza! Super interessata anche ai post sulla post 🤣
Post di Post ! Ci penso... !
La prima foto è stupenda, ma io sono di parte, adoro le lunghe esposizioni =)
Grazie !
Ma anche di whisky 😂 Il bicchiere
Molto belle le foto e il racconto con le annotazioni tecniche
Grazie !
Mi hai fatto venire voglia di prendere la reflex e andare al lago!
Questo è un bellissimo complimento. Coglie il vero spirito dei miei post !
Interessante. Farò tesoro dei consigli. Hai un consiglio su come fare delle foto a metà mattinata simulando l'alba 😀
Le atmosfere sono difficilmente imitabili. Direi che quello che ti può servire è approfondire la tecnica del "dodge and burn " . Magari farò un post in merito.
Wow!!che foto spettacolari!!
I colori della prima sono fantastici, le cascate ed il lago...🔝!
Grande! Utilissimi i consigli che hai dato! grande! Bellissimo post!
Grazie davvero !
Meraviglia! Delle foto che lasciano davvero senza parole... e viene anche un po' voglia di toccarle :)
Grazie !!!
Bellissime!
Anche tu non scherzi !