Mia cara community.
Da quando sono nella community di Steemit, si è presentata spesso l’occasione di partecipare e collaborare in diversi progetti, di natura sia individuale che collettiva. Sono diverse le illustrazioni, ritratti e loghi salvati sul mio desktop nella cartella “STEEM”. In questo post vorrei, non solo ringraziare le persone coinvolte, ma anche spiegare la natura del processo creativo di questi lavori.

Nel primo post @serialfiller scrive:
“L’immagine che vedete come copertina non è stata creata da uno dei migliori grafici della Disney o della Warner Bros e non è neppure frutto del lavoro della Pixar anche se non avrebbe nulla da invidiare a quei lavori e a quei talenti. L’immagine è frutto dell’abilità, la fantasia e la passione di @claudiazazu ragazzi. Date uno sguardo ai suoi lavori, sono stratosferici”.

Le parole di Serialfiller non potevano essere più lusinghiere e precise di così. In effetti, guardando attentamente la statuetta disegnata da Louis Manuel McManus nel 1948, la bellissima silhouette sembra quasi appartenere a quelle delle armoniose Silly Symphonies (cortometraggi animati prodotti dalla Walt Disney Productions tra il 1929 e il 1938) e, sulla scia di queste, Fantasia del 1940.
Purtoppo nelle mie ricerche non ho trovato nessun articolo a riguardo a questa mia correlazione tra l’estetica Disney e quella di McManus, è sicuramente vero affermare che, questo colosso dell’industria della fantasia e dell’immaginazione, abbia influenzato molti artisti nel corso degli anni. Anche la sottoscritta. Chi è nato nella generazione degli anni ’90, sicuramente avrà visto, almeno una volta, sugli scaffali delle edicole, vicino ai numeri di Topolino e di PK, il fumetto delle W.I.T.C.H. Un prodotto italiano, nato da quei geni di Barbara Canepa e Alessandro Barbucci, destinato a far sognare bambine e teenager di tutto il mondo. Passavo pomeriggi interi a leggere e copiare le vignette di quel fumetto. Volevo far parte non solo del magico mondo delle protagoniste, ma anche in quello dui fumettisti. Quindi trovo sorprendentemente esatto e sintetico quanto scrive il mio collega riguardo alla mia estetica grafica.
I miei complimenti!

Dopo la prima e allegra collaborazione, Serialfiller mi propone di entrar a far parte di un nuovo progetto unico e creativo. Un contest di scrittura caratterizzata da una storia senza fine, passata da scrittore in scrittore vincitore. Mancava solo un logo che potesse racchiudere ed esprimere tutti queste caratteristiche.
Anche qui, nelle mie references rimaniamo sempre sul mondo del fantastico. Per la realizzazione del logo mi sono basata principalmente sulla scritta e sul concept del progetto: una storia senza fine.
Per questo ho scelto per la realizzazione del logo la forma del cerchio e il simbolo dell’infinito. Sono elementi formati da una sola linea, senza un vero inizio e una fine.
Al simbolo dell’infinito ho aggiunto i pittogrammi di due penne stilografiche, parallele e inverse, per precisare tramite questi elementi grafici la natura di un contest di scrittura.

In molti mi hanno sottolineato che queste silhouette sembrano quelle di due serpenti. Anche questo non è un caso.
Quale altro simbolo sferico è creato dall’incrocio di due serpenti e che fa riferimento a un testo omonimo a quello del contest?
Ovviamente, l’ Auryn!
Mi limito a dire soltanto che era il mio racconto preferito da piccola. La storia e i personaggi del racconto hanno accompagnato parte della mia infanzia.