La passeggiata sul ponte

in #ita7 years ago
Quanta fretta. 
La curiosità di aprirsi al mondo, la frenesia nella conquista dell’indipendenza, l’ingordigia della libertà. 

Il tempo passa lentamente
Abbondante, spensierato, infinito.  

Si gioca a diventare grandi mentre i grandi giocano a tornare piccoli. 
L’idolatria verso i genitori, le utopie travestite da sogni, la perfezione dell’essere umano. 

Ci si rifugia nell’infanzia per bisogno emotivo. 
Gli abbracci caldi, le parole di conforto, gli sguardi empatici. 

E poi si litiga, per tutto e con tutti. 
L’esigenza di distinguersi, la bramosia del riscatto, la ricerca del proprio habitat.

 Si arriva alla vetta e si gode del panorama. 
Soli, affaticati, soddisfatti o delusi. 

 Scendendo lungo i pendii, il tempo accelera la sua corsa. 
Esiguo, riflessivo, contato. 

I ricordi prendono il sopravvento. 
La voglia di tornare indietro, trasformare il rimpianto in rimorso, riaprire i vecchi lucchetti con il passepartout trovato solo ora, nelle medesime tasche.

Quanta fretta.

Pont des Arts, Paris. Immagine di proprietà dell'autore.


Sovente ci focalizziamo sul passato e/o sul futuro senza renderci conto che è il presente il creatore di ciò che saranno i ricordi, piacevoli o meno, e i progetti, che si concretizzeranno o meno. Vivere nel qui e ora ci permette di essere grati per ciò che abbiamo realmente, perché ogni istante potrebbe essere l’ultimo. Il tempo diventa prezioso e il nostro valore viene commisurato in funzione ad esso. Quanto più regaliamo del tempo a qualcosa/qualcuno tanto più quel progetto o quella persona sono a noi cari: stiamo donando parti della nostra vita, non favori. Quando acquistiamo qualcosa, non lo stiamo pagando con moneta FIAT bensì con il tempo che abbiamo impiegato per guadagnare quelle monete.  Concetti talmente banali che nella gran fretta vengono osservati da pochi, quei pochi che si deliziano della gratitudine e sono consapevoli del valore del proprio tempo… e di quello altrui.       

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Io anche ho il problema della sintesi, anche quando devo raccontare un semplice fatto sembra sempre un trattato, non c’è mai una fine vicina!
Noto che anche tu ti dilunghi quindi mi dai un barlume di speranza con questo tuo post!

Scherzi a parte è molto bello il tuo post, intenso e concentrato.
È una mia impressione o non viviamo mai al 100% il momento che viviamo? O guardiamo avanti o indietro in modo malinconico trasformando qualsiasi ricordo in un evento unico..
Chissà come mai poi..
Un saluto cara @clode ❤️

Buongiorno dolce @g-e-m-i-n-i! In effetti i momenti in cui rispettiamo il presente al 100%, dicono siano molto pochi e nello specifico quelli in cui proviamo forte dolore oppure un’emozione straordinaria.
Per quanto riguarda il discorso di dilungarsi troppo nei racconti... un mio amico mi diede qualche consiglio. Quando vuoi raccontare qualcosa, domandati il perché e quali sono le info davvero importanti. Peccato che per noi donne i dettagli siano tutti importanti ahahah!

Infatti... per me sono tutti fondamentali e nessuno sacrificabile!!!
Un abbraccio : D

Bel post, succinto nel testo ma pregno di profondo significato.
Bella anche la foto. Complimenti

Grazie @nicola71! Ho evitato la premessa proprio perché l’intento di questo post era una sfida verso me stessa, ovvero riuscire ad esprimere dei concetti profondi in maniera diversa da come faccio normalmente e senza dilungarmi troppo. Nessuna parola è lasciata al caso ecco. Grazie di cuore!

Cute photo. Cute girl in a cute white hat and dress. Classic. Nice writing. Thanks for sharing, hehe. I'm Oatmeal Joey Arnold. You can call me Joey.