Vicini di casa.
Dicono che le persone che ti conoscono meglio sono i tuoi genitori.
Balle.
Chi ti conosce meglio dei tuoi genitori sono i tuoi vicini di casa. Sanno tutto di te: torni sbronza alle 4 del mattino e infili la chiave male nella toppa? Loro lo sanno.
Decidi di cucinare aglio, olio e gatti morti? Loro lo sanno.
Finalmente ti lasci andare alla furia della passione con uno sconosciuto sulle scale? Oh sì. Loro lo sanno.
Vuoi occultare cadaveri in cantina? Fidati, quella del quarto piano ti aiuterebbe, visto che ti ha preceduta e ti sta aspettando con una pala in mano.
Quante volte vai in bagno? Chiedilo a quello del piano di sotto. Secondo me può dividerle anche in tipologia di secrezione.
Intimità? Secondo me quella della porta accanto ci sta scrivendo un manuale di istruzioni, della tua intimità.
E se volessi mai una lista di persone con cui esci, puoi sempre domandarla alla sopracitata.
Ho una vicina di casa che sa anche il contenuto della mia cassetta della posta. E non ha la chiave. La stessa mi chiede anche se la mia gatta maggiore è incinta o è solo grassa.
Sì, sa che ho due gatte e non è mai entrata in casa mia. Forse è il suo istinto da gattare? Io non credo proprio. Mi ha riportato un tappeto che mi era caduto sul tetto dei garage, quante probabilità potevano esserci su 10 appartamenti, che fosse il mio?
Ma lei lo sa.
Così come io conosco a memoria i brani reggae che canta la mia dirimpettaia, so che i peruviani del piano di sotto hanno 8 figli in 2 case, due armadi in legno chiaro a testa in corridoio all’ingresso e al lunedì sera fanno pesce fritto al limone, che il vicino del quinto piano fuma solo quando porta il cane a spasso e che nella scala accanto vive uno a cui piace solo la coca da 60 euro al grammo. Che quello alla mia sinistra secondo piano scala C chiama in Romania con Skype, ma non riesce a farsi rispondere, che il calabrese canta solo le domeniche d’estate in cui fa caldo e che quelli di fronte a me in cortile tifano Croazia.
Ci conosciamo così bene, da salutarci a malapena sulle scale.
Sappiamo così tanto l’uno dell’altro, che proviamo imbarazzo ad accettare un caffè offerto.
Forse riusciamo ancora a sederci al tavolo con i nostri parenti proprio perché ognuno di noi riesce a conservare i suoi piccoli segreti.
Forse con i vicini tutte queste formalità di pranzi, telefonate e incontri non servono, perché non esistono muri che ci dividono dagli sconosciuti intorno a noi. Siamo nudi, con tutti i nostri segreti, le vergogne e gli affetti stesi come le nostre mutande, in bella vista per tutti.
Quindi la prossima volta che sulle scale incontri la vecchia del quarto piano, ricordalo: tu sai quante volte fa la cacca tanto quanto lo sa lei.
Foto di proprietà dell’autrice
Verissimo! Ci ho rivisto tutti i condomini in cui ho vissuto 😄
ahahahahahah è proprio così
😂 vita da condominio
e chissà quando cambierò casa!
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