(ITA/ENG) Emanuel Macron l'uomo dei Rothschild - Emanuel Macron the Rothschild man

TESTO IN ITALIANO

Un pallone gonfiato prima o poi si sgonfia, non appena ci si rende conto che è solo un bluff.

Riuscirà il presidente francese, Emanuel Macron, ad evitare di essere il prossimo caso di pallone sgonfio?

Il presidente è in carica da un anno, ci sono ancora quattro anni per invertire l’attuale rotta, non certo delle migliori, ma la sua popolarità si sta riducendo drasticamente.
Eppure la sua elezione era stata trionfale, con la ciliegina sulla torta, di essere stato il più giovane presidente francese di sempre, all’ età di soli 39 anni.
Un anno fa venne accolto come il salvatore della patria, per risollevarsi dopo il grigiore degli anni di Hollande, in grado di rimettere in moto l’Europa e il suo processo di integrazione.

FONTE:
https://ilmanifesto.it/macron-ha-vinto-bene-65/

Il risultato fu notevole, vinse con il 66%,il che significa che 20 milioni di francesi lo votarono, sconfiggendo così Marine Le Pen e dobbiamo anche dire l’astensionismo, con un record storico di 8 milioni di schede bianche.
La parabola di Macron è incredibile, tre anni prima di divenire presidente era praticamente sconosciuto, e in questi casi ci si può chiedere come sia possibile un’ascesa così folgorante.
Ritorneremo dopo su questo argomento.

Nonostante la grande vittoria, già allora c’era chi sosteneva che l’alto astensionismo poteva nascondere un malcontento pronto ad esplodere da un momento all’altro, e comunque evidenziava una cospicua parte del paese priva della fiducia nello stesso neo-presidente.

I dati oggi dicono che solo il 41% dei francesi si dice soddisfatto del lavoro fin qui svolta da Macron, quindi poco più di un anno dopo sembra già essere finito l’amore nei confronti del “giovane di belle speranze” .

Sicuramente le sue dichiarazioni in merito al Welfare francese, definite come «spese pazze», fa presagire la volontà di fare tagli alla spesa sociale, il che se venisse realmente fatta, farebbe crollare ulteriormente il gradimento nei suoi confronti.

Ma ritorniamo sulla sua ascesa folgorante, sulla cui aleggiano diverse ombre.

Ex consigliere di François Hollande all’Eliseo, poi ministro dell’Economia senza mai essere stato eletto ad incarichi pubblici.

Ma il nocciolo della questione è che incarna alla perfezione i poteri forti, infatti è un uomo dei Rothschild.
Entra nel 2008 nell’orbita della nefasta banca Rothschild, prima di tornare nel 2012 nel settore pubblico, compiendo diversi incarichi, come segretario generale aggiunto all’Eliseo, poi passa alla guida del ministero dell’economia.
Successivamente fonda il suo movimento politico “En marche” e nel agosto 2016 annuncia la sua candidatura alla presidenza francese.

Questo dunque spiega l’ascesa straordinaria di Macron, il classico uomo politico “costruito in laboratorio”, da quelle elitè finanziarie che usano la politica per perpetrare i loro interessi.
Macron è stato “costruito da zero” dall’ alta finanza, cresciuto e allevato sapendo che sarebbe diventato un giorno il presidente non dei francesi, ma dei banchieri, al soldo degli interessi dei soliti noti.

Forse sarebbe il caso per noi elettori, d’ora in avanti, di informarci meglio sul passato dei candidati politici e non votare esponenti che sono chiaramente collusi col mondo finanziario e bancario.

Come possiamo pensare che un politico, “figlio” delle banche, possa fare gli interessi del Popolo?

ENGLISH TEXT

An inflated balloon sooner or later deflates as soon as it becomes clear that it is only a bluff.

Will the French president, Emanuel Macron, succeed in avoiding the next case of a deflated balloon?

The president has been in office for a year, there are still four years to reverse the current route, certainly not the best, but its popularity is drastically reducing.
Yet his election had been triumphant, with the icing on the cake, of having been the youngest ever president of France, at the age of only 39.
A year ago he was welcomed as the savior of the fatherland, to rise again after the greyness of the Hollande years, able to put Europe and its integration process in motion.

SOURCE:
https://ilmanifesto.it/macron-ha-vinto-bene-65/

The result was remarkable, won with 66%, which means that 20 million French voted it, thus defeating Marine Le Pen and we must also say abstention, with a historical record of 8 million white cards.
The parable of Macron is incredible, three years before becoming president was virtually unknown, and in these cases we can ask how it is possible such a dazzling rise.
We will come back later on this topic.

Despite the great victory, even then there were those who argued that high abstention could hide a discontent ready to explode at any moment, and still highlighted a large part of the country lacking confidence in the same new president.

The data today say that only 41% of the French say they are satisfied with the work done so far by Macron, so just over a year later it seems that love for the "young hopeful" has already ended.

Surely his statements about the French Welfare, defined as "crazy expenses", foreshadows a willingness to make cuts in social spending, which if it were really done, would further collapse the approval of him.

But let us return to its dazzling ascent, upon which several shadows hover.

Former advisor to François Hollande at the Élysée, then Minister of Economy without ever having been elected to public office.

But the crux of the matter is that he embodies strong powers to perfection, in fact he is a Rothschild man.
He entered the orbit of the nefarious Rothschild bank in 2008, before returning to the public sector in 2012, fulfilling various positions as Deputy Secretary-General of the Elysée, then he moved to the Ministry of Economy.
Subsequently he founded his political movement "En marche" and in August 2016 announced his candidacy for the French presidency.

This therefore explains the extraordinary rise of Macron, the classic "laboratory-built" politician, by those financial elites who use politics to perpetrate their interests.
Macron was "built from scratch" by high finance, grew up and raised knowing that one day he would become the president not of the French, but of the bankers, in the pay of the interests of the usual suspects.

Perhaps it would be appropriate for us voters, from now on, to better inform ourselves about the past of political candidates and not to vote for exponents who are clearly colluding with the financial and banking world.

How can we think that a politician, "son" of the banks, can do the interests of the People?