Rileggere Pinocchio da adulti

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C’era una volta…
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.

Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino.

Credo che una delle più belle esperienze di lettura che una persona possa fare è quella di andare a rileggere un libro che si è letto certamente da bambini. O che, magari, gli è stato letto da qualche adulto. Sì, mi riferisco al Pinocchio di Collodi. Un'opera dalla potenza narrativa straripante.

Leggerlo - o farselo leggere - da bambini vuol dire entrare in una meravigliosa fiaba che però rimarrà impressa per tutta la vita. Rileggerla da adulti, oltre che fare un tuffo nel proprio passato, significa riflettere sul significato profondo del racconto. E inevitabilmente ci si accorge che si è di fronte ad un'opera importante.

Si tratta di un viaggio iniziatico che rappresenta la vita della persona: il lungo evolversi di ognuno di noi fino all'acquisizione - tramite l'esperienza - della coscienza di sé e del rapporto con gli altri. Questo è il lento trasformarsi da pezzo di legno parlante in bambino: diventare una persona che non è preda delle circostanze come un burattino mosso dagli istinti e spesso, anche dagli altri oltre che dalle circostanze.

Durante il suo viaggio iniziatico Pinocchio è accompagnato da alcuni personaggi che in qualche modo rappresentano delle figure archetipiche. La Coscienza, rappresentata dal Grillo Parlante; Geppetto, l'amorevole Demiurgo; la Fata Turchina che tutto perdona e che è sempre disposta ad accompagnarlo nella sua lenta e perigliosa evoluzione. Per non parlare poi dei personaggi "negativi": il Tentatore Lucignolo; i manigoldi Gatto e Volpe; il burbero e iracondo Mangiafoco.

Personaggi questi, che a ben pensare accompagnano la nostra psicologia per tutta la vita e ci mettono in guardia dai pericoli che possiamo incontrare nel corso della nostra vita. Davvero, un'opera straordinaria che è patrimonio e bagaglio di ognuno di noi.

L'unica pecca, forse dettata dallo spirito del tempo, è che qualche volta Collodi eccede nei toni paternalistici e moralistici, anche se, senza dubbio a fin di bene. Rileggerlo da adulto è comunque davvero una grande avventura non priva peraltro di sorprese che ci obbligano a profonde riflessioni.