Nemico della nazione - parte 1
Theodore Kaczynski, giovane, geniale professore
Non so dire per quale motivo, ma sono sempre stato attratto dalla storia di Theodore Kaczynski.
Nel periodo in cui avvennero i fatti storici che lo videro protagonista, io avevo poco più di una decina d'anni e seguivo passivamente le notizie in tv ma, con il passare del tempo, l'unica a non passare era la curiosità.
Non ero ancora nato quando Theodor cominciò la sua particolare attività, ma ricordo bene i fatti accaduti nel '95.
I suoi scritti rimangono qualcosa di estremamente appassionante, seppur ricolmi di una disperazione che poche persone hanno saputo rappresentare.
Qualche anno dopo, con la maturità e una più ampia comprensione, apprezzai profondamente il suo manifesto.
Chi non lo ha apprezzato?
Theodore, Ted per gli intimi, nacque il 22 Maggio del 1942 a Chicago.
Sin dai primi anni della sua vita, ebbe enormi problemi di socializzazione: come molti figli di migranti dell'epoca, era vittima di un furioso bullismo e riceveva insulti razziali a causa delle proprie origini polacche.
Non era semplice per lui relazionarsi con i bambini della sua età e, complice di questo disagio, era un intelletto fuori dal comune.
Infatti un test che svolse alla Evergreen Park Central determinò che il suo Quoziente intellettivo era di 165-170, un "numero su una tabella" che sconvolse ancora di più la sua gioventù.
Fu ammesso all'università di Harvard nel 1958, all'età di sedici anni, vale a dire, con due anni di anticipo rispetto ai suoi compagni di classe.
Ted era solo, maltrattato dai coetanei, frequentava una scuola con persone molto più grandi di lui, incompetenti,a suo paragone, ma che non venivano punite per la loro inettitudine, dove l'unico ad essere deriso era lui.
A discapito dell'età, la sua tenacia gli permise di essere il primo del corso, con una valutazione complessiva di 98.9 su 100.
Fu per i suoi ottimi risultati che venne scelto per partecipare a dei colloqui privati con Henry Murray, un professore dell'università che avvicinò Ted in quel delicato periodo, offrendogli un riparo nelle classi private dove poteva permettersi di parlare di teoremi, di filosofia e di matematica.
Ma non erano questi gli scopi del professore: Ted divenne una cavia di uno studio sulla gestione dello stress finanziato dall'Intelligence americana.
Ben presto, però, le chiacchiere all'interno dello studio furono sostituite da una sedia a cui i soggetti venivano legati e torturati psicologicamente con attacchi alla loro personalità, svilimento e umiliazione.
Tutto questo accadeva mentre erano monitorati tramite elettrodi e costretti a rivedere costantemente le loro espressioni, avendo la testa bloccata, con lo sguardo rivolto ad uno specchio.
Le pressioni psicologiche si prolungarono per oltre 18 mesi e, solo dopo molti anni, il governo si assunse le proprie responsabilità per quanto successo in quell'università.
Queste torture segnarono Theodore fino a procuragli danni alla sua personalità. Ma per fortuna il peggio era ormai passato e così, dopo quattro anni dalla sua immatricolazione all'università, si laureò e, successivamente, ottenne un Master ed il PhD in matematica all'università del Michigan.
Presente all'esposizione della sua tesi di laurea "Funzioni limitate", Maxwell Reade dichiarò che "al massimo 10 o 12 persone in tutto il Paese avrebbero avuto le competenze per capirla e al tempo stesso apprezzarla."
Il capanno di Ted
Nel 1967 Ted cominciò ad insegnare matematica alla Berkeley e, durante questo periodo, continuò i suoi personali studi, scrisse quattro articoli che completavano e approfondivano la sua tesi, riscuotendo un enorme successo.
Ci si aspettava, finalmente, una carriera ricca di gratificazioni essendo intelligente, premiato e acclamato dalla comunità matematica, eppure il lavoro come insegnante durò appena due anni, perchè nel 1969 si licenziò, senza preavviso, e scomparve.
Riapparve qualche settimana dopo in Montana, a Lincoln.
Ted era andato a vivere in un piccolo capanno in mezzo ai boschi, costruito da lui stesso, rispettando dei canoni matematici che probabilmente solo Ted avrebbe potuto comprendere.
Da quel giorno visse da eremita, isolato dal mondo: non aveva corrente elettrica, mangiava nutrendosi di selvaggina che si procurava con la caccia, solo con la sua macchina da scrivere e con un cervello da genio, pieno di odio.
Terry Marker, un poliziotto di Chicago, rispose ad una chiamata.
Un pacco sospetto era stato recapitato al professor Buckley Crist, della Northwestern University, suo conoscente. Non erano amici intimi, ma era quel tipo di conoscenza che andava mantenuta attiva.
Andò al campus ed esaminò il pacco, diede qualche scossone per capire cosa contenesse. Lo aprì.
I danni al volto non furono mortali, l'esplosione fu generata da un ordigno artigianale, che non lo uccise a causa dei difetti di costruzione. Terry si risvegliò in ospedale con il volto completamente avvolto dalle bende, in seguito ad una operazione della durata di quasi 4 ore nella quale i medici gli rimossero ogni singola scheggia.
Era il 1979, Terry rimase sfigurato a vita a causa del primo pacco bomba di Theodore Kaczynski.
A pochi giorni di distanza, un altro ordigno fu rinvenuto nella stiva del volo 444 della American Airlines, il pacco cominciò solo a fumare, ma non esplose.
Secondo i rapporti c'era abbastanza materiale esplosivo da distruggere completamente il Boeing e sufficienti, probabilmente, a togliere la vita a tutti i passeggeri. Venne così schivata una tragedia di enormi proporzioni solo grazie al malfunzionamento della bomba.
La prima e la seconda bomba furono presto collegate come appartenenti allo stesso attentatore, ma il crimine commesso sull'aereo delimitava una precisa competenza da parte delle forze dell'ordine, e quindi il caso, fu lasciato all'FBI che creò una speciale task force per trovare questo terrorista dinamitardo.
Un terrorista che avrebbe potuto rivelarsi fatale.
Un terrorista che colpiva linee aeree e Università e che quindi venne presto chiamato dalla polizia e dai media come UNiversity and Airline BOMber.
Così comincia la caccia ad uno dei più grandi nemici pubblici d'America, che terrà l'Fbi sotto scacco per più di vent'anni, un criminale che riscuoterà enorme interesse dalla critica, un terrorista che passerà alla storia con il nome di Unabomber.
Bibliografia
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