Le arti marziali non sono solo calci e pugni. Perchè la parte spirituale di queste arti viene spesso trascurata?

in #ita7 years ago

Ci sono molti aspetti alle arti marziali. La maggior parte delle persone pensa in termini di autodifesa e di combattimenti quando pensa ad esse. Utilizzando il karate come esempio (perchè è l'arte marziale che ho studiato e praticato più a lungo) troviamo nel karate-jitsu l'applicazione al combattimento dell'arte, nel karate-do la realizzazione del sè, la scoperta dell'io interiore e l'automiglioramento, utilizzando le arti marziali come mezzo per questo fine, e nel karate-sho la parte prevalentemente acrobatica che serve quasi unicamente per le dimostrazioni.


Immagine presa da pixabay

Nell'antica Cina le arti marziali venivano insegnate in templi buddisti, taoisti e musulmani. In Giappone lo Shorinji Kempo è tuttora insegnato nei templi buddisti come il lato fisico del buddismo Konga Zen. Purtroppo, gli aspetti spirituali delle arti marziali sono spesso trascurati dal moderno artista marziale.

Molti artisti marziali occidentali (specialmente quelli che sono cristiani) si sono allontanati dagli aspetti spirituali tradizionali di quelle varie arti considerate pagane e contro la chiesa. Rifiutando il lato spirituale delle arti marziali, non possono comprenderne il vero significato. Se molte di queste arti furono insegnate insieme a varie discipline spirituali una ragione ci sarà stata. Infatti serviva per equilibrare la violenza di queste arti con i principi spirituali. E'infatti necessaria una certa misura di spiritualità per bilanciare le arti. Molti Maestri Cristiani hanno cercato di innestare i principi Cristiani nelle discipline marziali con vari gradi di successo. Ma in molti casi i loro sforzi sono stati efficaci come cercare di mescolare olio e acqua.

Piccola parentesi

Uno che invece a mio parere ce l'ha fatta si chiama Piergiorgio Caselli, un personaggio Romano che stimo moltissimo. Egli è un fisico che insegna arti marziali e spiritualità, eccolo qui:

L'immagine viene da uno screen preso da un suo video su youtube

Vi consiglio vivamente di dare un'occhiata a qualche suo video, o a visitare il suo sito scuolanonscuola a mio parere è un grande maestro di vita e spiritualità.

Torniamo al discorso generale

La maggior parte delle classi guerriere capì che insegnare un'arte combattiva senza una qualche forma di filosofia morale o spirituale era come mettere una pistola caricata nella mano di un bambino. La violenza con niente da temere è pericolosa e le arti marziali per la loro stessa natura possono essere molto violente.

Non esiste un modo gentile di danneggiare, o uccidere un individuo. In molte delle culture marziali le filosofie religiose sono state create per aggiungere un lato morale alla violenza del guerriero addestrato. Nel Giappone feudale c'era la filosofia di Bushido per i Samurai, in Corea la filosofia Hwarang della loro classe guerriera, I cavalieri d'Europa avevano la cavalleria per temperare lo stile di vita dei loro guerrieri.

Esiste anche un altro lato delle arti marziali che spesso viene trascurato dall'artista marziale Cristiano. La vera natura dell'opposizione è spesso trascurata o fraintesa. Spesso vediamo solo gli aspetti fisici di una situazione violenta.

Impariamo a rispondere a quelle esigenze fisiche senza comprendere la natura spirituale dell'attacco. Spesso ci sforziamo di danneggiare o addirittura distruggere la persona che rappresenta l'attacco fisico senza vedere chi è il vero nemico. Questo lato delle arti marziali si occupa della guerra spirituale. C'è un lato spirituale e talvolta un punto di vista psicologico alla violenza fisica che non è affrontato nella maggior parte della nostra formazione di artisti marziali.

Per comprendere quei lati della minaccia fisica dobbiamo essere ben informati sulle componenti spirituali della violenza. Purtroppo la maggior parte dei manuali di arti marziali si occupano solo della minaccia fisica trascurando gli altri aspetti. Per comprendere la violenza e la guerra, una persona dovrebbe prendere in considerazione ogni aspetto del combattimento per averne un quadro chiaro e completo.


Immagine presa da pixabay

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Post molto interessante! Da ex-praticante di Kung Fu non posso che darti ragione: in Cina i monaci imparano le arti marziali con l'idea di non doverle usare mai. Tra l'altro sono tra le persone più buone e gentili del mondo, è difficile pensare che siano anche maestri di combattimento. Purtroppo viviamo in un era dove queste filosofie stanno lentamente morendo... :(

Verissimo, e noi da bravi occidentali roviniamo tutto, dovremmo imparare a ritrovare il piacere di coltivare la nostra spiritualità utilizzando questi strumenti meravigliosi che sono le arti marziali.

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