Il mostro di Firenze. Storia del serial killer italiano. Parte 7

in #ita7 years ago (edited)

Oggi continuiamo la serie di questa triste vicenda che ha turbato l’Italia e la provincia di Firenze per quasi un ventennio.

Nel capitolo precedente eravamo arrivati all’estate del 1982, anno in cui dopo l’ultimo duplice omicidio le indagini presero una svolta. Ci sono voluti ben 5 duplici omicidi affinché gli inquirenti approdassero a interessanti novità. D’altronde la cadenza non costante dei delitti e l’ampio raggio di azione sul territorio non permise facili indagini. Le Forze dell’Ordine utilizzarono anche pattuglie composte da uomo/donna in borghese per cercare di trovarsi a tu per tu col mostro ma non sapendo quando e dove poteva colpire questi rimasero tentativi in cui sarebbe stata necessaria una buona dose di fortuna. Chissà quante volte il serial killer ha tentato di colpire e non ci è riuscito perché disturbato o non completamente sicuro di farla franca. Per riuscire nella sua impresa doveva essere sicuro di non essere visto. Non dimentichiamoci che le zone dei delitti erano meta anche di guardoni ed il rischio di essere “guardato” non era da escludere, come potrebbe essere avvenuto nel delitto del 1981. Inoltre è ipotizzabile che estraesse l’arma solo qualche attimo prima dell’azione delittuosa, pertanto fino a quel momento nessuno poteva sospettare che dietro a quella persona si nascondeva il serial killer.


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Come anticipato, dopo ben 5 duplici omicidi arriva la svolta. Ufficialmente la versione è che un Maresciallo dei Carabinieri, dopo il delitto del 1982, si ricordò di un simile fatto avvenuto nel lontano 1968. Andando a rivedere quel fascicolo e confrontando le perizie appresero che l'arma è la stessa a partire proprio da quel duplice omicidio, avvenuto in circostanze analoghe. Quel delitto del 1968 però aveva già il suo colpevole in carcere. Quindi le indagini si concentrano sul condannato e sulla cerchia di persone attorno ad esso, soggetti che erano già stati sotto indagine per quel fatto delittuoso avvenuto 14 anni prima.


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Tra questi vi era Francesco Vinci. Sul luogo del delitto del 1982 fu trovata una confezione inerente a un medicinale di cui ne faceva uso. Inoltre gli inquirenti scoprono che dopo quel delitto il Vinci si rese irreperibile e la sua auto venne ritrovata nascosta nelle campagne grossetane. Riuscirono ugualmente a individuarlo e trarlo in arresto presso l’abitazione di un suo conoscente sull’Appennino tosco emiliano. Francesco Vinci venne quindi portato in carcere e accusato anche di essere il mostro di Firenze.


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Ma tutto questo sarà quasi inutile perché durante la sua permanenza in carcere il serial killer ucciderà di nuovo. Stessa arma ma con un delitto che presenta delle anomalie. Quindi gli inquirenti decisero di non scarcerarlo ipotizzando un omicidio con l’intento di scagionarlo.

Scandicci (FI), via di Giogoli. Settembre 1983.

Da circa una settimana in una piazzola sita in via di Giogoli sosta un furgone Volkswagen con targa tedesca, il classico mezzo hippie anni 80 usato dai ragazzi dell’epoca e molto caratteristico anche in tempi odierni.
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Diversi testimoni diranno che tale furgone è presente la sera, mentre durante il giorno è assente. Avendo targa tedesca probabilmente si tratta di 2 turisti che si spostano per poi tornare alla piazzola per dormire. Il 10 settembre un abitante di nazionalità tedesca ma residente in zona nota il mezzo fermo e incuriosito dalla targa si avvicina per scambiare due parole. Una volta avvicinatosi al mezzo scorge però gli occupanti uccisi al suo interno. L’uomo chiama i Carabinieri che giungono sul posto. Ormai non si tratta di una novità, quindi gli inquirenti ci mettono poco per capire che c'è la mano del cosiddetto mostro di Firenze.

Ma non avevano arrestato un sospetto già in carcere accusato di essere il serial killer?


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Le indagini

Il delitto presenta subito l’anomalia che a differenza dei casi precedenti questa volta sono stati uccisi 2 uomini. Quindi non sono avvenuti i soliti rituali post mortem sul corpo femminile essendo assente in questa circostanza. Per gli inquirenti questo delitto potrebbe essere stato commesso per scagionare il sospetto (Francesco Vinci) che si trova in carcere ma che non verrà rilasciato nonostante scarseggino le motivazioni della sua detenzione.

Dall’esito dei rilievi sul furgone viene ipotizzata una possibile statura del serial killer. In base ai fori dei proiettili sulla carrozzeria gli inquirenti pensano ad un soggetto alto almeno 185 cm. Questo dato segue a quello ottenuto con la misurazione di una traccia di anfibio n°44 trovata sulla scena del crimine nel 1981 dove si ipotizzava un serial killer alto almeno 180 cm.


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Questo è stato il delitto compiuto più vicino ad un’abitazione. Esattamente a 86 metri di distanza si torva una villa dove quella sera c’era una festa all’aperto, pertanto nessuno sentì nulla. In un appartamento di questo stabile abitava il tedesco che scoprì i corpi e che chiamò i Carabinieri. L’uomo, a fronte di alcune sue affermazioni ritenute sospette, subì una perquisizione. All’interno della sua residenza furono trovate diverse armi ma nessuna compatibile con l’omicidio. Pertanto non fu incriminato anche se dovette rispondere penalmente per possesso di armi non denunciate. La villa dove abitava sarà poi inclusa in indagini future in quanto ritenuta collegata a Pacciani e i cosiddetti compagni di merende.

Polizia e Carabinieri nonostante l’intenso lavoro si trovano di nuovo ad un punto fermo. Un nuovo duplice omicidio avvenuto quando il sospettato numero uno era detenuto in carcere. Le indagini comunque non cambieranno strada rimanendo sempre sulla scia del delitto del 1968 in quanto per gli inquirenti l'arma proviene da quel contesto e probabilmente anche il responsabile dei successivi fatti criminosi.

Verrà quindi nuovamente interrogato l'unico già condannato per il primo delitto del 1968, ma colui ancora una volta ritratterà le versioni precedenti e farà nuovi nomi che porteranno a nuovi arresti.

Fine settima parte

Qui la prima parte
Qui la seconda parte
Qui la terza parte
Qui la quarta parte
Qui la quinta parte
Qui la sesta parte

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Letti tutti e sette d'un fiato. Adesso aspetto l'ottava parte!

Grazie ;) Spero di aver fatto fin'ora un riassunto abbastanza completo. Questa vicenda è stata ed è tutt'ora una lunga storia dove ogni tanto escono delle novità non essendo ancora completamente chiara per tutti i delitti.