Perché il tuo cane non ti ascolta - La leadership (II)
Abbiamo detto (https://steemit.com/ita/@menebach/perche-il-tuo-cane-non-ti-ascolta-la-leadership-i) che se il cane non vi ascolta, o più in generale se non riuscite a creare con lui un canale di “comunicazione” e di comprensione, il primo tassello mancante alla base di tutto è la Leadership.
Ne abbiamo parlato ampiamente, ma in linea teorica – per spiegarne le basi etologiche e scientifiche.
Ma, nella pratica, come si stabilisce una buona leadership?
Partiamo da una differenza, quella cioè tra Capo(branco) e Leader: per definizione, il primo decide (per sé e per gli altri), il secondo invece guida (un gruppo).
Possiamo quindi dire che un leader è tale per le proprie competenze.
E’ colui che insegna, che strategicamente guida un gruppo al raggiungimento di un obiettivo comune.
"Si parla di leadership nelle specie sociali gerarchiche, ossia gruppi di individui che collaborano al raggiungimento di un obiettivo comune, svolgendo compiti differenti e che, al raggiungimento degli obiettivi, ne dividono i benefici.” (tratto dalle mie dispense realizzate per gruppi di allievi di cinofilia)
Ci avviciniamo quindi al “cosa” fare.
Di cosa si occupa un leader?
E’ abbastanza semplice, sulla carta:
- Gestisce le risorse (cibo, spazi, giochi)
- Prende le decisioni strategiche (ad es. dove si va a caccia)
- Insegna le competenze (trasmissione culturale)
- Stabilisce e fa rispettare le regole.
Su tali basi quindi va innanzi tutto costruito un rapporto tra cane e proprietario, senza rischiare di “umanizzare” il cane, e quindi di comunicare con lui in maniera scorretta.
Vediamo la prima di queste, ovvero la gestione del cibo.
Gestione del cibo.
Il cibo è, per il cane, una risorsa primaria.
Il vantaggio per lui è che non deve fare fatica né rischiare nulla per procurarsene, e per voi è che la somministrazione del cibo diventa azione di vantaggio sul cane, e un modo per iniziare a interagire con lui.
La prima regola che dovete darvi è che il cibo si dà agli orari che voi avete stabilito, e che potrete ovviamente cambiare a seconda delle vostre esigenze, ma MAI su richiesta del cane.
Quante volte deve mangiare il cane? Di questo e delle quantità parlatene soltanto con un veterinario, e non accettate nessun consiglio, nemmeno da un educatore. Sono modelli che cambiano, infatti, in base al tipo di cane, alla razza, a problemi specifici quali intolleranze o allergie, in base allo stile di vita del cane.
Sicuramente vi invitiamo ad acquistare mangimi di altissima qualità, oppure di passare a una dieta naturale/casalinga (sempre sotto la supervisione del veterinario).
La ciotola va data al cane quindi all’orario del pasto.
Messa a terra, va lasciata al cane solo per il tempo immediato del pasto.
Se il cane mangia lentamente, non è un problema.
Ma se il cane si allontana, decidendo che non è una priorità mangiare in quel momento, non lasciate MAI il cibo a disposizione.
Ripeto: MAI cibo a disposizione.
Se il cane non mangia, o mangia parte della porzione e si allontana, ritirate la ciotola e mettete via il tutto: darete la razione normale (non aumentata né diminuita) al pasto successivo.
Ricordate che i cani possono stare a digiuno per giorni interi (come qualsiasi altro predatore), almeno 4. Tenete duro, e non cedete né alla tentazione di lasciargli la ciotola a disposizione, né a quella ancora peggiore di “arricchire” i croccantini con carne, formaggio o mangimi umidi.
Se non volete che il vostro cane vi addestri perfettamente, come dicevo poco sopra, non dategli mai cibo su richiesta (abbaia, gratta l’anta dove tenete il cibo, siete seduti a tavola).
A proposito del cibo da tavola: dateglielo pure se pensate che per tutta la vita e chiunque ci sia seduto con voi a tavola lui potrà venire a chiedere (ed ottenere) cibo.
Se la cosa vi disturba o un giorno potrebbe farlo, non dategliene mai. Il mio consiglio è di non farlo.
Ricordatevi che il cane lavora su uno schema di comportamento-conseguenza. Se lo nutrite regolarmente non starà patendo di certo la fame, e quindi i suoi occhioni languidi di richiesta non faranno altro che creare il lui cattive abitudini e dargli l’idea, diciamo così, che sia lui a chiedere e voi ad eseguire.
Potremmo quindi aggiungere: MAI cibo da tavola.
Il cibo, in quanto risorsa primaria, è un ottimo strumento per l’educazione e l’addestramento, ovviamente.
Un leader, ricordiamo, è interessante anche perché propone attività e insegna competenze.
Il primo lavoro che potete eseguire con il cibo è quello dell’autocontrollo.
Cosa significa? Significa che il cane di suo non conosce parole quali “fermo”, “non muoverti”, “aspetta” e così via, e quindi – se molto irruento o molto motivato sul cibo – tenderà a saltellare, su voi o verso la ciotola, non appena avrete in mano quest’ultima.
Un comportamento di eccitazione che può manifestarsi in molti modi e luoghi (sulla porta di casa o prima di uscire dall’auto, per esempio) e che in modo simile a quello con la ciotola può essere corretto col cosiddetto autocontrollo.
“Autocontrollo” significa che il cane impara che per ottenere certi vantaggi (per esempio: mangiare) è di gran lunga meglio che mantenga un comportamento di calma (per esempio: stare seduto e attendere che la ciotola sia messa a terra e che mi venga dato un comando).
Sui lavori di autocontrollo e tutto quello che potete fare già dal primo giorno usando il cibo ne parlerò nel prossimo post.
(foto dell'autore)
Alla fine è sempre colpa di @itegoarcanadei che mi vizia i cani. Dovrò lavorare anche su di lui ;)
Bentornato @menebach, aspetto successive istruzioni nel prossimo post!
Ehehehe, c'è sempre una pecora nera (umana) in famiglia! Comunque mi hai dato l'idea per un prossimo post! Grazie!
Questi articoli sono molto belli ed istruttivi! Complimenti!
Sono contento che ti piacciano!
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ciao ti seguo con piacere , siamo in ldl entrambe , se vuoi contraccambia grazie