Il mio primo album: KILLER PUFFIN - Parte III

in #ita7 years ago


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 Bentornati amici di Steemit! Qui è il vostro amichevole Mr. Lica di quartiere che vi parla! Chiedo scusa per la mia assenza prolungata, ma mi trovo in un periodo abbastanza complicato e trovo poco tempo per scrivere, ma spero da settimana prossima di tornare ad essere più regolare.

Oggi torniamo a parlare del mio progetto Killer Puffin, infatti vi ho già parlato delle prime tre tracce, ed oggi vi vorrei parlare della quarta e della quinta traccia di questo LP, dai titoli un po’ particolari che vi andrò spiegare, rispettivamente “Running with the Doctor part I: Gallifrey” e “Bytes and Bones”, tracce che si ritrovano accomunate dal fatto che da quando sono state registrate, a quando ho rilasciato in download l’album, hanno cambiato titolo.


[La copertina di "Killer Puffin"]

Quando iniziai a scrivere “Running with the Doctor part I: Gallifrey” (traccia dalla lunghezza finale di 5:54), avevo in mente la sfida di scrivere un pezzo in tempo dispari ma non vi ero mai riuscito, fino a quando non mi trovai a comporre, nell’Agosto del 2015, il giro iniziale di questo brano che, casualmente, era un tempo dispari, 7/4 per la precisione (in quel periodo ascoltavo tantissimo “Money” dei Pink Floyd). Durante l’evoluzione del pezzo mi venne in mente la possibilità di usare due chitarre per far suonare in alcuni casi lo stesso riff sia sulle tonalità basse che su quelle alte, questa idea, che è presente per la prima metà del brano, è stata un vero incubo, infatti cercare di suonare su qualcosa che hai già suonato ma in modo diverso poche ore prima, crea una sorta di “sfasamento” che tende a farti sbagliare molto spesso.   Mentre lavoravo a questa traccia stavano trasmettendo sulla BBC la nona stagione di Doctor Who, ed ebbi l’illuminazione di poter dedicare una canzone a questa serie britannica che adoro; in principio il primo titolo fu “Allons-y!”, ma non avrebbe avuto senso visto il suono cupo e molto arabeggiante che la traccia aveva. Dopo aver accantonato l’idea di dedicare una traccia al Dottore, mi resi conto che questa traccia mi trasmetteva una strana sensazione, come se, durante l’ascolto, mi sentissi fuori luogo in un posto che era mio, probabilmente a causa delle scale utilizzate che non avevo mai preso in considerazione prima della stesura di questo brano; fu allora che mi tornò in mente l’idea della dedica al brano, ricordandomi quanto il Dottore fosse molto poco a suo agio nel suo pianeta d’origine, e da qui venne fuori il titolo “Running with the Doctor part I: Gallifrey” (contemporaneamente stavo lavorando al pezo che sarebbe diventato "Part II").   Questo è il primo brano dove uso come basso il mio Harley Benton JB-75MN Black Vintage Series al posto dell’Epiphone Thunderbird, in quanto questo lavora molto meglio in accordature standard o leggermente più basse. Buon ascolto!

 
“Bytes and Bones” è una traccia lunga 5:21 ed è stata scritta e registrata come ultima traccia di “Killer Puffin”, anzi, se dobbiamo dirla tutta, il titolo che aveva il file di composizione TuxGuitar all’interno del mio PC era “LP2t1”, cioé prima traccia del secondo album, ma alla conclusione dei lavori, Agosto 2017, per la sua stesura, io stessi ne rimasi stupito per il suono che essa aveva nel suo complesso, che decisi di inserirla comunque sul disco di debutto. Il brano ha avuto una evoluzione abbastanza complessa, poiché la parte musicale ha richiesto persino troppo poco tempo, circa 3 settimane, mentre l’arrangiamento degli archi è stato un parto al limite della follia: settimane a non dormire fino a che non decisi che era il momento di dire basta a questa pazzia e di mettere un punto, cioé prendere il lavoro di produzione per la sezione orchestrale e terminarlo in quel preciso momento, altrimenti credo che sarei ancora lì ad alzare volumi o a regolare il riverbero. Il pezzo originariamente nasce dopo una riflessione sul futuro e su quello che resterà di noi un giorno (passavo un periodo molto nero della mia vita dalla quale grazie anche alla mia attuale fidanzata lentamente ne sto uscendo, incredibilmente in piedi), e ciò che sarà, probabilmente saranno ricordi ed altre emozioni insensate, e da qui nacque il primo titolo “Senseless Emotion”, ma in seguito ad una riflessione durante le ultime sessioni di ri-ascolto del brano mi hanno fatto capire che di noi non resteranno emozioni: finiremo nel dimenticatoio, ma solo le nostre ossa, come segno del nostro passaggio materiale, e le nostre tracce nell’etere e su internet, quindi i byte che avremo generato durante anni di navigazione e social resteranno come "traccia" del nostro passaggio, da qui il nome “Bytes and Bones”. Spero che possiate gradire anche questo brano e ci rivediamo al prossimo post!