Un anno senza te// A year without you [ITA - ENG]
Mio papà ed io - Foto di mia proprietà
Sono trascorsi dodici mesi da ieri, e ancora non mi sembra reale. Eh già, infatti esattamente dal 2 maggio dello scorso anno mio padre, purtroppo, non c’è più. Sembra folle, sai bene quale sia la realtà eppure, a volte, quasi quasi ti aspetti che torna, come fosse semplicemente stato in viaggio, ma poi chiaramente realizzi e cerchi di pensare ad altro.
Questi ultimi anni sono stati così diversi dalla realtà quotidiana alla quale ero abituato: fino a qualche tempo fa, infatti, eravamo una famiglia come tante, si rideva tanto, ci si confrontava, si litigava e ci si riappacificava, come del resto accade in tutte le famiglie del mondo… ma poi un ospite decisamente indesiderato ha invaso letteralmente la nostra casa.
Che poi, chissà perché, anche se credo faccia parte della natura umana, nonostante siamo ben consapevoli della realtà, sotto sotto è come se avessimo la tendenza ad auto-convincerci, quasi al punto di crederci davvero, che certe cose, benché sappiamo e accettiamo che purtroppo possano accadere, di certo non accadranno mai giusto giusto a noi… che gran… “fesseria” (in questa sede non posso usare il termine che vorrei!)
Vedete, la verità è che nessuno di noi conosce il proprio destino o quello dei propri cari per cui non dico certo che si debba vivere con l’angoscia della consapevolezza che prima o poi quella tegola ci cadrà addosso, per carità, ma nemmeno rimanere con la pia illusione che non sia possibile che ciò accada proprio a noi… e, badate bene, queste considerazioni le sta facendo un inguaribile ottimista!
Non so, non mi va di essere negativo né tantomeno triste, ma in un giorno come questo è difficile spiegare come mi sento. Ed eccomi qui, ancora una volta a cercare una sorta di sfogo e, ancora una volta, combattuto perché non mi piace parlare di certe cose pubblicamente.
Lo so che forse sembra una sorta di controsenso ma, un po' come quando ho scritto l’articolo per il suo compleanno, non voglio esternare cose troppo personali ma ho comunque voglia di parlare di mio padre perché, in questo giorno in maniera particolare, lui è il mio unico pensiero come è normale che sia.
E allora cos’altro dire? Beh, posso dire che, va bene, magari non esiste la famiglia perfetta e la vita perfetta, ma il punto è che esiste la famiglia ed esiste la vita, e bisogna essere sempre grati per quello che si ha e non sprecare tempo ed energie a rimpiangere ciò che non si ha o ciò che si è perduto… rifletteteci, se avete perso qualcosa o qualcuno non dovreste sentirvi sfortunati, al contrario, dovreste sentirvi fortunati, anzi meglio, dovete capire che siete (senza condizionale) fortunati perché, infondo, quel qualcosa o quel qualcuno, voi lo avete avuto… e non è mai per nulla scontato.
E dunque, si, nonostante tutto, io mi sento grato e fortunato. Perché ho avuto un padre che mi ha cresciuto e che è stato presente in tutti i momenti importanti, felici ma anche difficili e tristi della mia vita. Sono grato e fortunato perché posso dire di aver avuto un padre esemplare che mi ha insegnato e trasmesso tanto, accompagnandomi fino all’età adulta, che mi ha fatto ridere e sognare, ma anche riflettere e tenere i piedi per terra quando era necessario.
Sono grato e fortunato anche e soprattutto perché, anche se adesso lui è con me “solo” in forma spirituale, io non sono solo perché ho il resto della mia famiglia al mio fianco e, come lui stesso mi ha insegnato, non c’è nulla al mondo di più importante.
Bene, signori lettori, ora non mi resta che dirvi grazie per aver letto il mio piccolo sfogo e mi auguro di aver dato qualche interessante spunto di riflessione a ciascuno di voi… e con questo anche per oggi ho terminato. Qualora lo vogliate vi rinnovo, come ormai consuetudine, l’appuntamento al prossimo articolo, vi abbraccio tutti!
L'Ego dice: "Quando ogni cosa andrà a posto troverò la pace".
Lo Spirito dice: "Trova la pace e ogni cosa andrà a posto".
La mia famiglia - Foto di mia proprietà
Twelve months have passed since yesterday, and it still does not seem real to me. Yeah, in fact exactly since May 2 last year my father, unfortunately, is gone. It seems crazy, you know well what the reality is and yet, sometimes, you almost almost expect it to come back, as if it were simply traveling, but then clearly realize and try to think of something else.
These last years have been so different from the everyday reality that I was used to: until a few years ago, in fact, we were a family like many, we laughed a lot, we confronted each other, we quarreled and reconciled, as happens in all the families of the world ... but then a decidedly unwanted guest literally invaded our home.
What then, for some reason, although I believe it is part of human nature, although we are well aware of reality, below is as if we had the tendency to self-convince, almost to the point of really believing that certain things, although we know and accept that unfortunately may happen, certainly will never happen right just to us... that great... "fesseria" (here I can not use the term I would like!)
You see, the truth is that none of us knows our destiny or that of our loved ones so I do not say that we must live with the anguish of awareness that sooner or later that tile will fall on us, for heaven's sake, but not even stay with the pious illusion that this can not happen to us ... and, mind you, these considerations are making her an incurable optimist!
I do not know, I do not want to be negative nor sad, but on a day like this it's hard to explain how I feel. And here I am, once again looking for a sort of outburst and, once again, fighting because I do not like talking about certain things publicly.
I know that perhaps it seems a sort of contradiction but, a bit 'as when I wrote the article for his birthday, I do not want to externalize things too personal but I still want to talk about my father because, in this particular day, he is my only thought as normal it is.
So what else to say? Well, I can say that, okay, maybe there is no perfect family and perfect life, but the point is that there is a family and there is life, and we must always be grateful for what we have and not waste time and energy on regret what you do not have or what has been lost ... think about it, if you have lost something or someone you should not feel unlucky, on the contrary, you should feel lucky, even better, you must understand that you are (without conditional) lucky because, bottom, that something or someone, you've had it ... and it's never taken for granted.
And so, yes, despite everything, I feel grateful and lucky. Because I had a father who raised me and who was present at all the important, happy but also difficult and sad moments of my life. I am grateful and lucky because I can say that I had an exemplary father who taught me and transmitted so much, accompanying me to adulthood, that made me laugh and dream, but also reflect and keep my feet on the ground when necessary.
I am grateful and lucky also and above all because, even if now he is with me "only" in spiritual form, I am not alone because I have the rest of my family by my side and, as he himself taught me, there is no nothing in the world is more important.
Well, gentlemen readers, now I just have to say thank you for reading my little outburst and I hope to have given some interesting food for thought to each of you ... and with this also for today I finished. If you want to renew, as usual, the appointment to the next article, I embrace you all!
The ego says: "When everything goes right I will find peace"
The Spirit says: "Find peace and everything will fall into place"
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