One of a kind - Lampi di genio [CONTEST]

in #ita6 years ago (edited)

Questa è la mia partecipazione al contest Lampi di Genio di @serialfiller.

CC0 Creative Commons

Una doverosa premessa

Sindromi di Asperger o altre forme di autismo, strane fobie, asocialità, stranezze ed eccentricità; spesso accompagnate, ovviamente, da un notevole carisma. Sono aspetti della psiche che ritroviamo non di rado in molte delle personalità più geniali della storia dell'uomo, e che talvolta le hanno condotte ad una fine drammatica e precoce, o semplicemente ad una vita ritirata e misera. Ho voluto prendere proprio la condizione di brevità e fragilità della vita come uno dei criteri selettivi per il personaggio che vado a esporre, perchè è un aspetto tipicamente umano, benché tragico.

Quando si parla di personalità geniali, è abbastanza immediato associare alcuni grandi nomi a questo o quel determinato campo d'applicazione. Risulterà pertanto familiare il genio di Mozart per la musica come quello di Einstein per la fisica, di Eulero per la matematica, di Kasparov per gli scacchi, di Kant per la filosofia, di Hitchcock per il cinema, e così via. La lista, che non menziona i più grandi del loro campo ma solo alcuni fra i più grandi, potrebbe andare avanti a lungo, e individuare diverse altre categorie.
Sebbene il termine genio includa anche le spiccate attitudini per abilità fisiche in una determinata disciplina o sport, o per abilità artistiche e musicali, la mia personale concezione di questo termine è molto “tradizionale”, più vicina allo scienziato pazzo o al poliedrico Leonardo Da Vinci (uno dei pochi veri geni assoluti), piuttosto che al grande atleta o al grande artista, per quanto anche questi possano avere delle caratteristiche psichiche geniali. Insomma vedo il genio come colui che è in grado di compiere grandi cose con la sola mente, mettendo a frutto intuito, ragionamento logico-deduttivo, immaginazione, speculazione filosofica, memoria e qualunque altra attività cerebrale orientata al pensiero e alla risoluzione dei problemi.
Non me ne vogliano pertanto Maradona, Pelé, Borg e Picasso (e loro sostenitori) se li escluderò dalla mia selezione. Ed escluderò anche i canonici grandi scienziati, perchè essi splendono già della luce profusa dalla notorietà, per gli immensi benefici che hanno apportato al progresso e alla scienza.

La scelta, comunque, non è stata per nulla facile considerando che non ricade nemmeno su due categorie a me care e piene di menti geniali, quella dei matematici e quella degli scacchisti (tuttavia alcuni di essi verranno menzionati in una tabella alla fine del post).
Il personaggio che vi presento non è stato uno scienziato, né un filosofo. Non è stato neppure un grande inventore e non ha fatto nulla che, grazie alle sue capacità, abbia reso il mondo un posto migliore. Anzi era abbastanza dissoluto, ha facilmente dilapidato i patrimoni guadagnati, e per certi aspetti rimane una figura controversa; la sua vita non è esente da qualche lato oscuro mai chiarito. Una sorta di antieroe. Ma proprio vizi e debolezze lo rendono così umano, sebbene nel suo campo fu un alieno.

Stuey “the kid” Ungar (1953 - 1998)

Di gracile corporatura, con sembianze più giovanili rispetto alla sua età (e per questo sprannominato the kid), Stuart Errol Ungar era un ragazzo newyorkese di origini ebraiche. Bambino prodigio, mostrò presto le sue notevoli capacità di calcolo e memoria e, a causa dell'ambiente in cui viveva, si avvicinò alle carte: il padre infatti gestiva un club dove si praticava il gioco d'azzardo e cercò in tutti i modi di tenere lontano il figlio dalle bische, senza però riuscire nell'intento. Stu, o Stuey, come lo chiamavano spesso gli amici, iniziò a giocare a Gin Rummy (gioco del quale rimane tutt'ora il migliore di tutti i tempi) e vinse un torneo dopo l'altro, guadagnando in questo modo cospicue somme di denaro con le quali aiutava la famiglia, avendo perso il padre abbastanza presto. Fu così vincente al Gin Rummy, che presto fu bandito da tutti i club di questo gioco; spesso veniva perfino pagato per non partecipare ad un torneo di Gin. Gli fu in seguito vietato l'accesso alle sale di Black Jack di molti Casinò, e non perchè Stu fosse un baro, ma semplicemente perchè con le carte era imbattibile e avrebbe sistematicamente sbancato. Fu così che si vide costretto a cercare altre strade, e si avvicinò al mondo del Texas Hold'em Poker dove divenne, anche qui, una leggenda. È stato l'unico a vincere per ben tre volte le World Series Of Poker (da quando fu istituita la modalità torneo). Nel 1980, per la prima volta, si iscrisse al Main Event delle WSOP, vincendole e diventando così il più giovane campione ad aver ottenuto il prestigioso titolo.

Conscio della sua superiorità, era tuttavia spietato con i suoi avversari, sui quali non si risparmiava critiche ma cui spesso offriva vantaggi posizionali o di visualizzazione di carte. Se stava perdendo non era insolito maltrattare i crupier, ma offriva loro generose mance. Sì perchè Stu, nonostante tutto, fu sempre molto generoso. Pagava cene e serate offrendo ai suoi amici, e se qualcuno a lui caro si fosse trovato in difficoltà economiche non avrebbe esitato a prestare denaro, spesso senza volerne la restituzione. Famosa è la testimonianza di Doyle Brunson, che si trovava in compagnia di Stu quando si avvicinò uno sconosciuto che chiese loro del denaro: Stu diede all'uomo cento dollari; quando Doyle gli chiese chi fosse, Stu rispose che se lo avesse saputo gliene avrebbe dati duecento.
Un aneddoto ci racconta di Stuey che accettò di giocare con un noto baro; quando gli fu detto che questi truccava le carte rispose che lo sapeva, e che lo avrebbe ugualmente battuto, e così fu. Un altro testimonia la sua proverbiale memoria quando vinse una scommessa con il proprietario di un casinò di Las Vegas: lo sfidò dicendo che avrebbe indovinato le ultime tre carte che sarebbero uscite dopo aver contato quelle provenienti da ben sei mazzi. La posta in gioco fu di centomila dollari.

Molto legato alla moglie Madeline e alla loro figlia Stefanie, voleva bene anche al primo figlio della donna avuto da una precedente relazione, che adottò legalmente. Tuttavia, il devastante suicidio del ragazzo ruppe l'equilibrio della coppia che divorziò pochi anni dopo. Per Stu iniziò la drammatica spirale della droga che, insieme al vizio per le scommesse sportive, lo portò a più riprese sull'orlo del lastrico. Visse così tra ingenti guadagni per le sue vittorie e grossi sperperi per droghe ed eccessi. Nel 1997, dopo diversi anni di abuso di cocaina e alcool che gli minarono il corpo ma non la mente, stupì il mondo pokeristico vincendo per la terza volta le WSOP e dedicò il titolo alla figlia Stefanie. L'anno successivo fu trovato morto nella sua stanza di un motel di Las Vegas, stroncato da un attacco cardiaco.
Stuey lasciò così il mondo terreno ed entrò nel mito.



Alcune frasi di Stuey Ungar
- E’ un lavoro duro giocare a poker. Non permettete a nessuno di dirvi il contrario.

- Non voglio essere chiamato “un buon perdente”. Mostratemi un buon perdente ed io vi mostrerò un perdente.

- Ho visto più credenti ad un tavolo da poker che in chiesa.

- Forse un giorno nascerà un giocatore di Texas Hold’em migliore di me, mi sembra improbabile ma comunque è possibile. Ma certamente non esisterà mai un giocatore di Gin Rummy più forte di me.


Per approfondire:
  • Nolan Dalla, Peter Alson, One of a Kind: The Rise and Fall of Stuey “The Kid” Ungar, The World's Greatest Poker Player, Atria Books, 2005
  • High Roller: The Stu Ungar Story, A. W. Vidmer, USA, 2003




Altre menti geniali che forse non conoscevi..

Come accennato, elenco alcune personalità geniali che mi hanno affascinato e che hanno in comune la caducità della vita, spesso accompagnata da un drammatico epilogo.

Ada Lovelacematematica inglese1815 - 1852
Paul Morphyscacchista americano1837 - 1884
Srinivasa Ramanujanmatematico indiano1887 - 1920
Renato Caccioppolimatematico italiano1904 - 1959
Alan Turingmatematico inglese1912 - 1954
Bobby Fischerscacchista americano1943 - 2008





Dedicato a tutti quelli che della propria vita hanno disegnato una parabola stretta ma eccezionale, che hanno sofferto e concluso tragicamente la loro esistenza, ma che con le loro strabilianti capacità ci hanno stupiti ed affascinati, e hanno illuminato il mondo con i loro lampi. Lampi di genio.

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Ho apprezzato tantissimo questo post.
La premessa mi e piaciuta tantissimo.
La scelta idem visto che hai parlato di un personaggio che non conoscevo ed infine ho gradito molto la tabella finale con il nome di cacciopoli che mi ha fatto sussultare.
Complimenti.

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Sono troppo assente da steemit è finisco per perdermi dei post straordinari come questo.

Nella tabella finale ho visto Ramanujan, che non conoscevo fino a pochi mesi fa. Ho avuto un colpo di fortuna, fra un episodio delle Winks è uno di George la scimmietta, di vederne il film. Dopodiché ho finito inevitabilmente per documentarmi.

Conoscevo in parte, invece, la storia di Stuey Hungar perché mi son letto qualche libro sul Texas Hold'em. leggere fa bene, ti fa capire anche quello per cui non sei portato.

La nostra mente cela porte di ingresso per posti strani. Qualcuno riesce a scovarle, di tanto in tanto... svelando qualche anfratto del quale, forse, nonostante lo sbigottimento, ne rimane nascosta una parte della profondità.

Ciao
Grazie del post 👍

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