Audrie e Daisy

in #ita7 years ago

Di solito non mi piace fare gli auguri per determinate feste, soprattutto per quelle che secondo me dovrebbero valere tutto l'anno.

Oggi però vorrei proporvi un fatto accaduto tempo fa e del quale avevo già intenzione di parlare ma, per via di cose, non ho avuto tempo di farlo.

Vorrei parlarvi di un documentario, visto sempre su Netflix, dal titolo: "Audrie and Daisy".

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Immagine CC0 creative commons

Due ragazzine della stessa età, quattordicenni entrambe con tutta la vita davanti a loro.

Si sa, a 14 anni si iniziano a fumare i primi spinelli e ad avvicinarsi all'alcol, si cerca di fare amicizia con le persone più popolari della scuola e di farsi vedere in qualsiasi modo.

Audrie però non era così, nascondeva il suo seno sotto moltissime magliette perché non le piaceva essere guardata.
Amava cucinare ed era molto estroversa.

Un giorno decise di andare ad una festa e, come tutti (o quasi) i ragazzi della sua età fanno, ha iniziato a bere fino a perdere il controllo.

È stata portata di peso in una camera da letto e lì, alcuni ragazzi, hanno sporcato il suo corpo con un pennarello indelebile scrivendo oscenità di ogni tipo.
Dopodiché, l'hanno violentata.

Il giorno dopo, Audrie, ha scoperto che i ragazzi che avevano abusato di lei, avevano anche scattato delle foto che avevano condiviso con la maggior parte degli studenti della scuola.

Audrie non ha retto a questa notizia scioccante, e si terrorizzò all'idea dei giudizi che le sarebbero piombati addosso.
Quel giorno è tornata a casa, dicendo a sua madre che aveva bisogno di stare di stare per conto suo e, poche ore dopo, si è tolta la vita impiccandosi in bagno.
La madre ha cercato di trascinarla fuori dalla vasca da bagno senza riuscirci e, arrivati i paramedici, non c'era più niente da fare.

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Immagine CC0 creative commons

... e Daisy?

Daisy anche lei quattordicenne, bionda, occhi azzurri e al primo anno delle superiori, abitava a Saragota.
Un giorno decide di accettare un invito che proponeva, a lei e alla sua amica Paige di andare a casa di uno degli amici di suo fratello dove sarebbero stati presenti altri quattro ragazzi.

Entrambe avevano già bevuto in casa e uscirono completamente ubriache per raggiungere la casa di Matt.

Anche lì, una volta entrati dalla finestra del seminterrato, continuarono a bere fino a quasi perdere i sensi.

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Immagine CC0 creative commons

Paige, è stata violentata per prima, Daisy poco dopo.

Daisy, era completamente incosciente. Dopo la violenza è stata trascinata fuori e caricata in macchina.
La lasciarono nel giardino di casa sua, mezza nuda, con la neve ed il gelo.

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Immagine CC0 creative commons

La mamma la trovò la mattina dopo verso le cinque in uno stato pietoso.
Le analisi avevano dimostrato quanto la ragazza fosse ad un passo dal coma etilico e quanto dunque fosse priva di sensi durante la violenza sessuale subita.

Nonostante tutto, dal momento che la famiglia di Matt era molto importante in quanto suo nonno aveva fatto parte delle forze dell'ordine, le accuse vennero ritirate e ciò fece spaccare in due la città di Saragota.
Moltissimi erano indignati per quello che era successo, altri invece davano della bugiarda e della poco di buono alla povera Daisy.

Da lì in poi, la giovane ragazzina, non ha trascorso una bella vita spensierata degna di una ragazza della sua età: prima per la morte di suo padre e dopo per questa violenza subita che non aveva trovato giustizia.
Più volte ha provato a togliersi la vita, più volte il fratello ha dovuto prenderla in braccio e portarla in pronto soccorso.

Ora però Daisy è rinata e ha deciso di non dimenticare il passato, ma di perdonarlo. Solo così è riuscita a prendere nuovamente la sua vita in mano.

Questo articolo perché...
Perché dobbiamo ricordare ogni giorno le donne, ragazze, bambine, vittime di violenze, qualsiasi tipo di violenze.
Dobbiamo ricordare quelle forti che hanno deciso di combattere e andare avanti ma anche quelle meno forti, che non hanno retto un peso così grande e hanno deciso di togliersi la vita.

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Immagine CC0 creative commons

Ci sono donne che lottano da una vita contro mariti violenti e donne che lottano ogni giorno contro il ricordo delle violenze subite.

A loro va oggi il mio pensiero e la mia profonda solidarietà.

-Nobody loves me!

-People do love you, Precious.

-Please don't lie to me, Ms. Rain! Love ain't done nothing for me, but beat me, rape me, call me an animal! Make me feel worthless! Make me sick!

-That wasn't love, Precious. Your baby loves you. I love you!

Precious

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E' agghiacciante che storie come questa, si ripetano continuamente e spesso non vengano neanche denunciate per paura di "distruggersi" la reputazione e non poter vivere più una vita "normale".
La normalità invece dovrebbe essere non aver paura di essere vittime del branco, di ragazzi che non hanno più paura delle conseguenze, perchè queste ultime non esistono.
La normalità dovrebbe essere non aver paura nelle mura domestiche, delle persone che dovrebbero prendersi cura di te e invece fanno esattamente il contrario.
Nel mio post sulla festa della donna concludevo dicendo che in una sola cosa, noi uomini siamo superiori a voi donne: la forza fisica.
E purtroppo per secoli abbiamo abusato di questo vantaggio a vostro discapito.

Belle parole... Brava!

Storie come queste purtroppo si ripetono quotidianamente, nei paesi più poveri neanche vengono denunciate =(
Complimenti per il post

Auguri con qualche giorno in ritardo :-D E auguriamoci che ci sia meno violenza nel mondo!