Anche la casa è diventata un lusso - Even housing has become a luxury [MULTILANGUAGE]

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Un giovane, assunto alle Poste con contratto a tempo indeterminato, è finito a dormire in auto perché non riesce a pagare l’affitto. La sua storia è lo specchio di una drammatica crisi coinvolge sempre più spesso anche un bene fondamentale, come la casa.

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Sta facendo molto discutere nelle ultime ore la storia di un uomo dell'Alto Adige, assunto da Poste Italiane con contratto a tempo indeterminato, ma costretto ugualmente a vivere in macchina a causa dell'aumento spropositato degli affitti in zona.

Nonostante le entrate garantite ogni mese da uno stipendio fisso, il postino sta infatti a sua volta sperimentando una sorte sempre più comune, specialmente tra le nuove generazioni, scontrandosi con la vera crisi di questi tempi: il rincaro fuori controllo del costo delle case.

Nelle grandi città del Nord, come Milano e Bolzano, o nelle aree con maggior affluenza turistica, sembra ormai impossibile trovare sistemazioni a meno di 700-800 euro al mese (con queste cifre si parla ovviamente solo di monolocali da massimo 25 mq), che se uniti al costo delle utenze, dei trasporti e della mera sopravvivenza, rendono la spesa incompatibile con gli stipendi medi.

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Una vista di Milano, Stefano Stabile, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Se poi al conto si aggiungono eventuali assegni di mantenimento, nei casi di separazione coniugale, la situazione diventa davvero drammatica. Chi può rimane ancorato alla casa dei genitori, o ci ritorna, magari in età già avanzata. Chi non trova alternative, finisce per cercare sistemazione in strutture di accoglienza, o nei casi più estremi per dormire in macchina.

Una testimonianza spaventosa di come quello che una volta era conosciuto come "il ceto medio" si stia sempre più assottigliando e di come la fascia di persone che vive in situazioni di povertà più o meno grave stia cominciando ad allargarsi in maniera preoccupante.

Ma cosa ha scatenato questa folle corsa verso l'alto, tradotta in una continua impennata dei costi delle case? I fattori sono molteplici, ma probabilmente le principali cause sono da ricercarsi nella speculazione dei grandi investitori, che sempre più spesso individuano proprio nel mattone una forma sicura di reddito.

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Panorama di Bolzano, Bartleby08, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Negli ultimi anni si è infatti registrato un aumento della richiesta di affitti temporanei e sempre più case, dopo essere state frettolosamente arredate con mobili economici, vengono destinate a studenti, lavoratori in trasferta o turisti, soluzioni preferite perché mediamente ben più redditizie di contratti a lungo termine.

Tutto ciò ovviamente diminuisce il numero delle abitazioni destinate ai residenti, facendo lievitare i costi per il normale gioco che regola l'equilibrio tra domanda e offerta. Insomma, chi vuole provare a sopravvivere deve spostarsi sempre più lontano dalle grandi città, con tutte le complicazioni dovute alla distanza casa-lavoro.

E' evidente tuttavia come la stagnazione dei salari giochi un ruolo fondamentale in questa vicenda. Il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti è drammaticamente sceso negli ultimi venti anni e ciò che prima sembrava alla portata di tutti, come una casa dignitosa in cui vivere, si sta trasformando in un lusso.

Alcune soluzioni, come i contributi affitto da riconoscere ai giovani o gli sgravi fiscali per chi affitta a lungo termine, potrebbero rappresentare una prima toppa al problema, in attesa che l'annunciato "Piano Casa" del governo mostri i suoi primi frutti, ammesso che mai lo farà.

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Tra l'altro, se anzichè il Trentino fosse un'altra regione, il malcapitato sarebbe incappato pure in qualche lunga serie di multe e verbali, dato che nel paese delle banane e oramai pure dei fichi secchi è spesso fatto divieto per legge di vivere in macchina (purtroppo ci si deve attenere meticolosamente a millemila divieti e spesso si può fare solo nei parcheggi, che se sono a pagamento, significa doversi svegliare a tutte le ore per rinnovare il parcheggio oppure nei campeggi e qui ovvio che si paga senza se e senza ma) quasi tanto quanto di vivere in garage e non parliamo poi del reato amministrativo di occupazione abusiva di suolo pubblico se si azzardano a vivere in una roulotte (tutti espedienti che invece nei paesi anglosassoni sono legittimi, forse eccettuata oramai la Gran Bretagna che a dispetto del brexit si sta europeizzando a ogni anno che passa). Insomma, le leggi italiote obbligano a fare i senzatetto difatto e la macchina è l'ultima spiaggia. Ma molto probabilmente in Trentino ci sono ancora parcheggi liberi. Bolzano purtroppo è diventata più cara di Milano, tanto da non risultare più sufficienti neppure gli stipendi che sogliono essere altissimi rispetto che fuori Trentino (dove però i vergognosi stipendi fermi al 1995, cosa che tra l'altro mi pare non avviene in alcuno degli altri paesi UE, non aiutano di sicuro). Padri separati? Una barzelletta bene esposta nel film del 2012 Gli equilibristi, anche se lì il caro Giulio se l'era proprio andata a cercare (finito in via di divorzio per le corna alla moglie, che pure in un primo momento l'aveva perdonato e s'era riconciliata, ma il reperimento dei messaggini su uozap che Giulietto non aveva cancellato più l'ultima goccia che aveva fatto traboccare il vaso avevano avuto la meglio su tutta la buona volontà).

Le leggi italiane sul campeggio abusivo sono molto severe. Lo so perché seguo diversi youtubers che praticano la cosiddetta Van Life... In poche parole, se vuoi vivere in un Van e dormire per strada non puoi far sporgere nulla dal mezzo. Ovviamente in aree pubbliche sono assolutamente bandite verande, sedie e tavolini, ma anche un semplice finestrino con apertura in avanti fa configurare la tua occupazione del suolo come campeggio abusivo. Devi andare in aree camper attrezzate e pagare, ma a quel punto non conviene più.
Dormire in macchina, ovvero l'ultima spiaggia prima di diventare un senzatetto, è ancora tollerato, almeno per il momento, ma sempre che si rispettino le condizioni precedenti.
Poi ovviamente con "qualcuno" che ad esempio organizza feste con tanto di griglie tavolini e gazebo nei parchi, magari macellando animali a cielo aperto, si chiudono entrambi gli occhi... Ma tu il finestrino proprio non puoi farlo sporgere...

Ma i finestrini della roulotte devono restare permanentemente chiusi? E come si fa in estate con 40 gradi all'ombra? Perchè suppongo che quando si aprono i finestrini, i vetri sporgono. Diverso è il finestrino di una macchina, che non sporge.

Finestrini scorrevoli lateralmente o area camper... Poi naturalmente dipende sempre dal periodo dell'anno e dal grado di tolleranza nei vari comuni, ma di solito i vigili ricevono l'ordine di essere inflessibili, soprattutto in zone turistiche e in alta stagione.

Infatti a naso supporrei che il grado di tolleranza in Trentino sia più papabile rispetto alle regioni non autonome (o forse, meglio ancora, avrà aree camper più numerose e più accessibili, data la geografia del posto). Altrimenti l'impiegato alle poste che dorme in macchina avrebbe fatto prima a emigrare in Croazia...