ars amandi
la settimana scorsa sono stata nella mia napoli, in una napoli elegante che fino a qualche decennio fa contava, anche se io resto amante della napoli dei bassi ceti sociali, quella che pullula di umanità anche se drammaticamente violenta.Nei quartieri bene si discuteva di oVIDIO, O MEGLIO DI COME FOSSE CAMBIATA L'ARS AMANDI TRA I GIOVANI DI OGGI E NEGLI AMBIENTI ODIERNI.Quando fu scritta questa elegia d'amore, si rivelò a tutti gli effetti essere un vero codice di tecnica galante, che sarebbe opportuno rispolverare in chi il liceo lo ha da poco terminato e che di sicuro opera da figlio della nostra società.La città raffinata, indipendentemente se fosse roma come lo era o meno, era la città delle feste, dei salotti della promenade nel foro e perchè no? quella dei piaceri occulti di un'intimità piccante in cui l'innamoramento veniva dai protagonisti, vissuto come un gioco.Un edonismo malizioso ma galante.E fa riflettere il fatto che fosse una visione di vita non in linea con quella sorta di restaurazione che augusto intendeva compiere nell'impero romano.Calata nella realtà di oggi farebbe sorridere anche semplicemente il modo aggraziato di avvicinare una donna e quant'altro.