E ti senti a casa.

E’ sempre bello rivederlo, all’improvviso.

Chiudi gli occhi mentre leggi un libro, il dondolio del treno ti culla dolcemente e ti addormenti, poi, all’improvviso, apri gli occhi e lo vedi lì, dritto davanti a te. e’ stagliato contro un cielo azzurro intenso, bruno come la terra, con la sua forma sinuosa conosciuta in tutto il mondo.

entri in stazione e ti assalgono voci, cadenze, odori familiari, posti che hai visto centinaia di migliaia di volte eppure ogni volta ti danno quella sensazione di ritorno in un luogo a cui appartieni.

e ti senti a casa.

Colline verdi, le cicale che cantano, il rumore del Mediterraneo, la penisola distesa sul mare che guarda lì di fronte la bella città di Partenope e le sue isole, Ischia e Procida.
Un Golfo di splendide sirene che continuano a osservarsi, placide e cullate dal mare.

Leggenda narra che la città sia una storia d'amore. La bella Partenope, innamorata del centauro Vesuvio, scatenò la gelosia di Zeus, che trasformò lui in un Vulcano rabbioso e la sirena nella città di Partenope, la nostra Napoli. Uniti per sempre, l'una nell'abbraccio dell'altro.
Una storia d'amore o una storia di passioni mortali?

Omero infatti racconta che Partenope e le sue sorelle abitavano sulle isolette de "Li Galli", al largo della costa che unisce la penisola sorrentina alla costiera Amalfitana. Lo sfortunato incontro con Ulisse le spinse a una tragica morte per non essere riuscite a irretirlo con il loro canto ammaliatore.
Le spoglie della bella Partenope arrivarono sino alle sponde del villaggio di pescatori dell'isolotto di Megaride, dove oggi si trova Castel dell'Ovo e la venerazione per la sirena diede nome alla città.

La bellezza ispira la poesia, la poesia crea storie per spiegare tutto lo splendore che si osserva. La mente vaga fino alla notte dei tempi, e se chiudi gli occhi puoi sentire quei Canti ammaliatori che ti portano a incantarti osservando il mare, il paesaggio, i colori, il cielo.

E ritrovi quella finestra sul mare, quell'odore salmastro portato in casa dal venticello fresco che solletica i piedi, sdraiata su un divano.
Quella casa dove sei cresciuta, dove i giorni d'estate trascorrevano senza date, uno dopo l'altro, scanditi da corse in motorino, vento tra i capelli, nuotate nell'acqua blu, giochi in cortile, tra filari di pomodori e l'ombra degli ulivi. Le persone che ti hanno visto crescere, ora con molte rughe in più, ma sempre quella stessa luce sorridente e serena negli occhi.

Un posto dove il tempo sembra essersi fermato. Vociare di bambini, cani e gatti, cucina sempre in movimento, eppure tutto avvolto da una calma unica.

L'alba sulla spiaggia, il mare mosso dal tempo che finalmente è cambiato, l'aria fresca che coccola la mente, un bagno nel mare che rigenera.
Bisognerebbe vivere sempre così, avvolti della bellezza, lontano dal caos, sereni e immersi nel ritmi giusti che la vita ci chiede.

E ti senti a casa.