PostIT - n.26

Due fratelli, Hitoshi (il maggiore) e Noritaka (di sei anni) sono rimasti soli in casa in quanto i loro genitori erano via per lavoro. Il piccolino sentendosi stanco inizia ad assopirsi e così Hitoshi decide di portarlo a dormire in camera da letto. Ad un certo punto, Noritaka si sveglia e gli domanda: “Fratello, sai dirmi cos’è lo Yomi?”. Così, Hitoshi decide di raccontargli la famosa storia partendo con spiegargli chi fossero Izanagi e Izanami, ovvero, le due divinità che hanno creato il pianeta Terra secondo un mito giapponese. Izanami, moglie di Izanagi muore dopo aver dato alla luce il frutto del loro amore finendo nella terra tenebrosa dei morti, ovvero nello Yomi. Il marito decide di andarla a recuperare ma, quando vede il suo corpo in putrefazione decide di scappare il più lontano possibile. Izanami, furiosa per il comportamento di suo marito, lo minaccia dicendogli che se se ne fosse andato via dallo Yomi, lei avrebbe ucciso mille persone al giorno. Per contro, Izanagi, dice lei che lui avrebbe dato vita a millecinquecento persone al giorno. Da quel momento in poi, Izanami diventa la morte per colpa di suo marito che, preso dalla paura, aveva deciso di abbandonarla. Noritaka, un po’ spaventato per la storia raccontatagli da suo fratello, riesce ad addormentarsi lo stesso ma, nel cuore della notte, accade qualcosa di inquietante… Volete sapere cosa? Leggete la spaventosa storia scritta da @mirkon86!

Una pellicola firmata HBO, un film che racconterà della vita di Henrietta Lacks e della sua “immortalità”. Una giovane donna scomparsa prematuramente all’età di 31 anni per un tumore all’utero. Ma la sua morte non è stata invano, aiutando la scienza a numerose scoperte, rappresentando una vera e propria rivoluzione nel campo.

Lavoro e tecnologie: un binomio che, con il passare del tempo, è divenuto sempre più forte e coeso. @nfabiola ci racconta l'evoluzione storica del mondo del lavoro, dai lontani tempi in cui le condizioni proibitive a cui i lavoratori erano sottoposti riuscivano a malapena a garantire i bisogni primari, fino ad arrivare ai nostri giorni con l'abbandono graduale dell'agricoltura a favore dell'industria; processo aiutato dallo sviluppo tecnologico che da un lato ha innalzato il livello sociale del lavoratore, dall'altro ha invece diminuito sensibilmente i posti di lavoro, automatizzando processi prima in carico a manodopera "umana". L'interessante articolo termina con un cenno alla globalizzazione e alle sue conseguenze non tralasciando il principale problema dei nostri giorni: la disoccupazione giovanile.