The four seasons, Italian pastoral sonetti
I sonetti pastorali delle Quattro Stagioni, maiuscole e punteggiatura le riporto come le ho trovate nel testo scritto da non so chi. Le Quattro Stagioni.
La Primavera
Giunt'e' la Primavera e festosetti
La salutan gl'Augelli con lieto canto,
E i fonti allo spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio scorrono intanto;
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E Lampi e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi facendo questi, gl'Augeletti
Tornan' di nuovo al lor canoro incanto;
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' a lato.
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di Primavera all'apparir brillante.
L'Estade
Sotto dura Staggion dal sole accesa
Langue L'huom, langue 'l gregge, ed arde il Pino;
Scioglie il Cucco la Voce, e tosto intesa
Canta la Tortorella e l'gardelino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
Muove Borea improviso al suo vicino
E piange il Pastorel, perche' sospesa
Teme fiera borasca, e 'l suo destino;
Toglie alle membra lasse il suo risposo
Il timore de' Lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e Mossoni il Stuol furioso!
Ah che pur troppo i smoi timori son veri
Tuona e fulmina il Ciel e grandinoso
Tronca il capo alle Spiche e a' grani alteri.
L'Autunno
Celebra il Villanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor di Bacco accesi tanti
Finiscono colo sonno il lor godere
Fa' ch'ogn'uno tralasci balli e canti
L'aria che temperata da' piacere,
E la Staggion ch'invita tanti e tanti
D'un dolcissimo sonno al bel godere.
A cacciator alla nov'alba a' caccia
Con Corni, schioppi, e canni escono fuore
Fugge la belva e seguon la traccia;
Gia' sbigottita, e lassa al gran rumore
De' schioppi e canni ferita minaccia
Languida di fuggir, ma oppressa muore.
L'Inverno
Agghiaciato tremar tra' nevi algenti
Al severo spirar d'orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel soverchio gel batter i denti;
Passar al foco i di quieti e contenti
Mantre la pioggia fuor bagna ben cento
Caminar sopra 'l ghiaccio e a passo lento
Per timor di cader gersene intenti;
Gir forte sdruzziolar, cader a terra
Di nuovo ir sopra 'l ghiacchio e correr forte
Sin ch'il ghiaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco Borea,e tutti i Venti in guerra
Quest'e' 'l verno, ma tal tal che gioja apporte.