Sogno ad Occhi Aperti- Storia di Due Anime Gemellate
Sogno ad Occhi Aperti- Storia di Due Anime Gemellate
By No machine-readable author provided. via Wikimedia Commons
In una giornata di pioggia.
Un ragazzo correva con la consapevolezza di chi vuole afferrare un momento che non si ripeterà più.
Sapeva che lei era lì, seduta ad un tavolino in un bar.
Sguardi fissi negli occhi.
Dopo pochi minuti di esitazione e respiro di lui affannoso, in cui tutto il resto era scomparso, il silenzio si ruppe, e la sua voce risuonò: "Cosa vedi?"
Di tutte le frasi che si potessero concepire in un momento come quello, proprio quella echeggiò in questa ipnosi.
Lei rispose: "Un Caravaggio incarnato. Arte".
Così lui subito continuò: "E cosa senti?".
"Nocturne di Chopin," lei continuava a guardarlo come se volesse imprimere quell'immagine nella sua mente per sempre, tutti quei dettagli del volto, il gioco delle ombre sul suo viso, tutto sembrava essere stato concepito per essere amato.
Le loro anime sembravano danzare Tchaikovsky all'unisono, in questo Waltz che solo loro potevano udire. Ma i loro corpi erano fermi ed attenti al vivere a pieno quell'attimo che prima o poi si sarebbe dovuto rompere.
Sguardi fissi l'uno nell'altra e dei sorrisi, che se non fosse stato per la loro evidente sobrietà, sarebbe sembrato fossero dovuti ad ingenti quantità di alcool.
All'esterno potevano anche sembrare completamente folli e fuori luogo, tutte quelle diversità così evidenti, ma era il contrasto della delicatezza della situazione, l'imbarazzo di un incontro non programmato, che rendeva il tutto sospeso.
Improvvisamente il tempo ed il luogo si erano quasi contratti, per ridursi in quell'istante e tutto sembrava aver avuto senso. Tutta la loro vita sembrava avesse sempre proteso verso quell'istante, in cui tutto l'amore concepito e maturato in precedenza, si sarebbe poi incarnato.
I loro organi interni sembrava avessero preso vita, lo stomaco guidava il concerto di musica classica apparentemente nascosto che stava avvenendo nei loro corpi.
Improvvisamente lei si alzò, continuando a seguire il suo sguardo, gli si avvicinò lentamente e quasi in una delicatezza floreale gli accarezzò il viso, ispido di barba nascente. Una carezza così leggera e piena di affetto che ricordava quasi un bacio materno.
I loro occhi stavano scrutando con attenzione i colori meravigliosi di cui si componevano.
I loro sorrisi erano messi lì come scudo alla paura che quell'attimo potesse finire.
Lei lo abbracciò, distaccando per la prima volta lo sguardo e chiudendo gli occhi in uno stato di pace sovrumano, il battito di lui faceva da colonna sonora al suo respiro.
Quando lui si lasciò cadere in quell'abbraccio, qualcosa dentro gli si ruppe, sapeva che da quel giorno non avrebbe più avuto paura di nulla.
L'orgoglio si spezzò e l'amore divenne incarnazione, in quell'attimo che sarebbe durato in eterno.
Lui vedeva lei, e lei vedeva lui nel profondo.
Era come se si fossero conosciuti da sempre, come se le loro anime fossero state dal principio compagne. Il velo era caduto, portando via con sé l'illusione cruenta della realtà. E da quel giorno seppero che loro due sarebbero stati l'unica cosa vera a splendere nell'oscurità della finzione. Finalmente erano nudi e non avevano più l'imbarazzo di esserlo.
Ho apprezzato un sacco il tuo stile di scrittura, è molto simile al mio.
Mi è piaciuta l'idea di partire da una situazione comune, come un incontro al bar, sfruttando un climax emotivo molto potente.
Complimenti 😊
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Grazie mille, mi fa molto piacere sapere che il sentimento sia arrivato, ho provato delle emozioni veramente forti mentre lo scrivevo.
Più tardi andrò a vedere se il nostro modo di scrivere sia veramente simile come dici 😊.
Grazie ancora di tutto 😄.
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